Un operazione semplice

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Nel giardinio di un casa abbandonata sei fiamme gialle formarono sei cerchi in cui si materializzarono sei persone. Sapevano già cosa fare, il numero sei e il numero cinque andarono a formare il perimetro, gli altri entrarono nella casa. Si sistemarono nel salotto, sapevano che c'erano almeno cinque minuti di attesa prima che arrivassero.

Il numero uno, membro più anziano del gruppo, spiegò la situazione molto semplicemente. Una volta che avessero sentito l'aura arancione arrivare, avrebbero iniziato a combattere.

Passarono sei minuti. Erano tutti nervosi, sei e cinque non erano ancora rientrati. Non erano pivelli, ma nessuno si spiegava come mai sentissero ancora la lora aura e non fossero rientrati. Cosa che avrebbero dovuto fare.

Sparviere, il numero due e personaggio piuttosto irruente, disse di prepararsi a combattere. Uscirono insieme e furono accolti da un esercito. Figure nere erano appollaiate su tutto il bosco che circondava la casa. Uno disse -Ok sapete cosa fare, non combattete per nessun motivo- prima di sparire nello stesso guizzo di fiamme che lo aveva portato lì. Il gruppo fece come aveva detto, e Sparviere rimase da solo. Perchè sarebbe dovuto scappare quando avrebbe potuto combattere e sconfiggerli tutti? Chiuse gli occhi, confluì la sua aura nella mano e fece comparire la sua spada. Una spada leggera, fina e all'apperanza fragile. Aprì gli occhi e si trovò davanti uno stregone. Era chiaramente uno stregone, il cappello non mentiva.

Lanciò un fendente con la spada, poi un altro e si rese conto che stava solo pensando. Era stato immobilizzato.

Lo stregone parlò -Sei uno sciocco, grazie per il tuo potere-

mentre iniziava aprosciugarlo della sua energia. La spada scomparve così come era apparsa, e lui perse tutte le sue energie. Svanì nel turbinio giallo, pronto a prendersi la ramanzina dal numero Uno. Come faceva a sapere che c'era uno stregone??


In quella casa rimasero solo loro, avevano vinto, ma arrivarono due persone nelle fiamme, solo che una era arancione. Un interferenza, se ne sarebbero sbarazzati subito.

L'arancione era un ragazzo, l'altra una ragazza. Iniziarono a litigare all'istante, incuranti che quello era un campo da battaglia.

-Smettila di seguirmi, sono appena arrivato e sei già qui- disse Rasp.

-Ti ho trovato finalmente- disse la ragazza, e prima di scomparire gli sorrise.

-Ciao interferenza, cosa ti porta qui?- chiese sogghignando lo stregone.

-E che ne so scusa, ogni tanto la notte faccio un giretto e combatto un po' a caso, giusto per divertimento-.

-Ok, ti va di combattere?-.

-Perchè no, ma ti avviso, quella tizia mi ha messo di cattivo umore- disse sorridendo, ma avvertiva già il Richiamo. Come era possibile, doveva ritornare subito? Lo stregone aproffittò della situazione e gli lanciò lo stesso incantesimo che aveva paralizzato Sparviere. Si avvicino, fece per rubare anche il suo potere, ma non ci riuscì.

-Senti un po', ma tu attacchi avvicinandoti scoperto?- disse, non capiva cosa diamine stesse facendo, ma non aveva importanza. Il tempo stringeva, così attivò la propria arma nella mano. Si materializzò prima il manico, poi lo spadone completo. Troppo pesante da tenere, abbassò la punta della lama nel terreno, e avanzò così. Fece due passi e poi rilasciò parte del sigillo. Un  bagiore arancione comparve nei sui occhi, ed esegui il Primo Passo. Solo lo stregone lo vide ma non fece in tempo a reagire, mentre tutte le figure nere osservavano attendendo ordini.

Il tempo rallentò, Rasp scattò e li falciò ad uno ad uno, gioiendo della battaglia. Caddero tutti, prima lo stregone, poi l'esercito. Il tutto in meno di un secondo. Giusto in tempo, il Richiamo lo fece scomparire subito.

Si svegliò sul letto di casa, a pensarci era stato proprio uno dei migliori combattimenti che aveva fatto in sogno. Mentre ripensava all'accaduto si domandò perchè la ragazza compariva così spesso. Quei capelli blu, quella figura minuta che lo fissava con infuocati occhi ghiacciati, aveva iniziato a perseguitarlo da quando la aveva sconfitta una volta. Non aveva più voluto combattere, diveva solo che lo stava cercando.

Mentre pensoso rifletteva su chi potesse essere quello strano personaggio, si accorse che riusciva a sentire il vento che passava dalle finestre e che accarezzava le tende. E anche che sopra di lui c'era qualcuno.

-Ti ho trovato finalmente- ripetè la ragazza.





Il ragazzo senza destinoWhere stories live. Discover now