i vincoli del destino

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-Mi spiace ora ricordo tutto-
Lei lo guardò con paura.
-Ci hai provato, ma non servirà a nulla-
Sapeva chi era lui, chi era lei e cosa ci faceva in quel posto. Aveva avuto un lampo di lucidità mentre stava per essere fregato un altra volta.
-Quante volte l'ho letta quella storia?-
Non attese la risposta. Chiuse gli occhi e volò oltre quella dimensione.

-su su è ora di andare a dormire-
-Va bene mamma, adesso vado-
Il ragazzo si lavò i denti e si mise sotto le coperte. Si addormento e iniziò subito a sognare, mentre la madre entrava nella stanza e dandogli un bacio sulla fronte sussurava "buonanotte Sparviere".
Quando riaprì gli occhi era nel solito boschetto. Era sempre la stessa storia, erano bloccati li da quante, dieci volte?
Ogni volta erano più numerosi e diventava più difficile. Chissà cosa ci sarà questa volta. Mentre il vecchio rispiegava in piano, lui non vedeva l'ora di combattere, ma sentiva qualcosa di diverso dalle altre volte.
Uscirono, e si trovarono un esercito.
Sarebbero dovuti scappare, altrimenti avrebbero ceduto ancora più aura e sarebbero diventati ancora di più, ma non ne poteva più. Chiuse gli occhi, evoco la spada e si ritrovò uno stregone davanti. Gli altri del gruppo erano ancora lì che guardavano la scena, pronti a scappare al minimo segnale. L'anziano guardò la scena con occhi diversi, che se non lo ingannavano vedevano un bagliore arancione sugli occhi del ragazzo. Fece appena in tempo a ricordare cosa volesse dire che si sentì pronunciare il primo passo, e un millisecondo dopo tutto l'esercito cadde a terra. Lo guardarono tutti stupiti: nessuno sapeva i passi base, figuriamoci il primo.

Il ragazzo senza destinoWhere stories live. Discover now