Il futuro

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-Ciao Sparviero-
-Cos? Sei tu la simulazione?-
Era avvolto dall'oscurità e si sentiva osservato.
-No-
In quel momento non capì ne chi stava parlando, ne dove si trovava, e la voce aveva smessso di parlare, come se si aspettasse qualche domanda. Non volendo dargli questa soddisfazione attese che dicesse qualcosa.
-Beh, non hai altre domande???- chiede la voce piuttosto irritata.
Lui rise, e chiese semplicemente come tornare alla simulazione.
-Senti bello, ma lo sai chi sono io?-
-No e non mi interessa neanche tanto-
Due occhi si aprirono nell'oscurità davanti a lui e lo fissarono intensamente.
-Io sono un dio-
-Buon per te- gli rispose, domandandosi perché non gli avesse detto come andarsene. Forse voleva dirgli qualcosa.
-Senti mio carissimo dio, devi dirmi qualcosa?-

Ora mettiamoci nei panni del dio. Era riuscito a scappare dalla sua nemesi, ma per farlo aveva dovuto rifugiarsi all'interno di un "viaggiatore", colore che trapassano il tempo. Dovrebbero essere persone saggie con un enerme potere, ma si era trovato davanti un bambino che sfotteva pure.

-SI DEVO DIRTI QUALCOSA!!!!!-
Il dio espose.
-Cioè hai un dio dentro di te e non ne sembri interessato, non mi hai chiesto di cosa sono il dio, cosa faccio qui, cosa fai tu qui, cosa sta facendo il tuo corpo, ti interessa solo della simulazione!-
-Guarda che qui sono un ragazzo- Se ne era accorto quando quegli occhi gli avevano illuminato il corpo. Comunque era un po' dispiaciuto, la voce sembrava piuttosto offesa. Quindi iniziò una discussione amichevole.
Da lì capì che il suo corpo ora stava combattendo in trance con degli istinti primordiali "installati al suo interno" e che erano anche quelli che lo fendevano effettivamente invulnerabile, che l'arco era l'arma del dio e che per usarla doveva usare una quantità immane di energia che solo nella simulazione si poteva  ottenere, e sopratutto la storia del dio.
Quella voce era il dio del Caso, era stato creato per controllare il corso di un paio di universi, ma poi era sbucato l'uomo con un suo dio che li guidava, e tutta la situazione dei sogni era una sua colpa. Non aveva detto però di che tipo era il dio, e non ne sapeva nulla di più.

Inoltre, aveva scoperto di essere un viaggiatore. Quando dormiva e sognava, prendeva possesso del suo corpo di un futuro indefinito nel tempo dove erano successi tutti gli eventi che gli aveva raccontato lo scienziato. Lui era speciale perché poteva tornare nel suo tempo semplicemente trovando un posto per dormire. Dopotutto, qualsiasi cosa gli fosse successa mentre tornava indietro non gli avrebbe fatto effetto, data la sua immunità. Però non avrebbe più potuto parlare con la voce, che sarebbe rimasta all'interno di quel corpo.
-Ok, ora posso andare?-
-Ma certo, anzi un ultima cosa-
Sparviero sbuffò.
-Tranquillo, faccio presto. Questa dimensione l'ho creata io al tuo interno. Al momento riesco a spezzare lo spazio, e a farti venire qui, ma per la prossima volta spezzerò anche il tempo, così potremmo parlare con più tranquillità-.
E mentre lo diceva in mezzo agli occhi l'oscurità si diradava e mostrava uno stadio dove stavano combattendo due persone che si avvicinava a una velocità spaventosa.
Sparviero fu così ricapultato sul suo corpo, proprio mentre una spada gli stava per travolgere il petto.

Il ragazzo senza destinoWhere stories live. Discover now