Il ragazzo senza destino

Il potere

Si concentrò. Allungò la mano e vive fluire la sua aura azzurra nella forma di un arco. Si sarebbe aspettato una spada, e invece un arco.
Sarebbe bastato. Incoccare una freccia alla volta e abbattere il nemico. Si rese conto di non averle però. -Funzionerà come con l'arco-.
Cercò di evocare le frecce, ma non successe niente.
Nel frattempo le copie si erano disposte a quadrato ed evocarono una barriera per intrappolarlo.
-Io sono il Mago e ti distruggerò, non farò lo stesso errore-.
Detto questo tutte le copie scomparvero e quello vero si sedette comodo davanti alla barriera che aveva appena creato.
-Devi sapere che questa è evocabile solo utilizzando quattro persone e che sono l'unico che ci riesce da solo, diciamo che è il mio trucchetto finale: non puoi uscire e ti prosciuga le energie, in più il tempo si farà sentire di più fino a fermarti completamente permettendomi finalmente di ...-
Mentre sproloquiava finalmente seppe come evocare una freccia. Tocco per terra e lascio fluire l'energia della foresta nella mano sinistra. Ecco ci siamo.
Si mise dritto e mirò a quel tizio che non aveva capito un accidente e che non sapeva contro chi o contro cosa si era messo. Avvicinò la mano alla corda, e dalla sua mano si creò una freccia verde con vene azzurre che pulsavano, come se fosse viva. Magari lo era davvero. Scoccò la freccia, e nel microsecondo in cui la mano lasciò la corda, l'incantesimo del tempo si ruppe e il Mago insieme a tutta la foresta dietro di se cessò di esistere.
La quantità di potere rilasciata era tale che persino l'aria era scomparsa. Non solo: sembrava che il tempo stesso fosse collassato su se stesso. Quello che il ragazzo aveva fatto e vedeva davanti ai suoi occhi non era descrivibile.
-Penso che ormai tu sia pronto-
La ragazza era dietro di lui.
-Tu dici?-
-Hai fatto qualcosa che stravolgerà tutto il gioco. Il tuo potere sembra essere infinito, e non dovresti esistere, eppure eccoti qui-
-Si, inizio a ricordare qualcosa-.