Touch me.

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"Toccami Alexander" disse lo stregone senza fiato.

In quel momento nella mente di Magnus si faceva spazio l'immagine  di lui che teneva ferme le mani di Alexander sdraiato sulla pancia, mentre infilava lentamente la sua erezione dentro di lui, così stretto e caldo.

Scosse la testa per togliersi quella fantasia dalla mente o gli sarebbe saltato addosso irreparabilmente. 

Tornò a fissarlo negli occhi e capì che Alec non sapeva cosa fare, voleva muovere la mano, ma non aveva il coraggio di farlo.

Prese la sua mano e la strinse aiutandolo a muoverla sopra la propria erezione, o più che altro facendogli trovare il coraggio di farlo lui stesso.

Quando Magnus lo lasciò andare, Alexander esitò un attimo, ma poi raccolse un minimo di coraggio e si decise a continuare quel gioco erotico. Anche se il tessuto dei suoi pantaloni divideva la mano dalla sua pelle, poteva comunque sentire quanto grosso fosse quello che c'era lì sotto.

Magnus si morse il labbro inferiore sentendo come lo stringeva e si appoggiò completamente a lui. Prese le sue mani  e le bloccò contro il muro tenendo fissi i suoi polsi. Esitò un momento, ma solo per promettere a sè stesso che non si sarebbe spinto troppo oltre se avesse sentito l'altro non volerlo. Spinse il proprio bacino contro quello di Alec e le loro erezioni strusciarono l'una contro l'altra.

Alec non poté evitare di gettare la testa all'indietro, contro il muro, incapace di controllarsi.
Magnus avvicinò furtivamente la lingua al suo collo e vi appoggiò la punta bagnandolo. Lasciò una lunga scia di calda saliva sulla sua pelle bollente.

Non capiva più nulla, sapeva solo di aver bisogno di sentire quel ragazzo suo. Lo voleva. Subito.

"Sei mio, Alexander. Hai capito?" sussurrò lo stregone con arroganza contro il suo orecchio, mordendone il lobo. Alec stringeva i pugni, affondava le unghie nei palmi delle mani mentre i suoi polsi erano ancora bloccati dallo stregone. Era totalmente eccitato da quella presa salda, immaginava come quelle forti mani potessero stringere invece la sua erezione.
Farlo godere come non mai.

Magnus si abbassò e morse forte la pelle dietro il suo orecchio "Solo io posso fare questo, chiaro?!". Alec gemeva dal piacere, non riusciva nemmeno a respirare, o ad aprire gli occhi. I suoi muscoli continuavano a contrarsi e la sua erezione pulsava come non mai contro quella dell'altro.

"Se qualcun altro ti toccasse..mmh.. che preghi di non averlo mai fatto." gli disse abbassandosi e prendendo in bocca un suo capezzolo. Lo succhiò avidamente sotto le grida soffocate dello shadowhunter.

"Solo io posso farti uscire questo dalla bocca" disse afferrando la sua erezione da sopra i jeans e sentendo il forte gemito che Alec si lasciò scappare. 

"E non vedo l'ora di prendermi tutto di te, se capisci cosa intendo" gli disse con lo sguardo più malizioso che il più giovane avesse mai visto.

Alec lo voleva subito, in quel momento.
"Adesso" riuscì a dire con voce debole, senza fiato. "Naah, preferisco giocare un po' prima" rispose lo stregone. Per quanto volesse prenderlo lì, girarlo contro il muro e appropriarsi del suo corpo, non lo avrebbe fatto. Non con un ragazzo vergine ubriaco, non gli avrebbe mai tolto il ricordo di un momento così importante.

Succhiò forte il suo collo così da lasciare un evidente livido rosso ben visibile, aveva segnato il suo territorio.
"Adesso sei mio" gli disse toccando quel segno, con un sorrisino compiaciuto.
Si avvicinò al suo orecchio, e lo leccò partendo dal lobo, fino in cima. Appoggiò le labbra ad esso e sussurrò lentamente, scandendo ogni parola "E se ti tocchi ancora in quel modo con me vicino, sappi che non riuscirò a controllarmi così di nuovo".. e indietreggiò per lasciarlo andare.

Alexander era appoggiato al muro, era sicuro che se si fosse mosso sarebbe caduto a terra. La sua testa girava terribilmente forte, le gambe nemmeno le sentiva, tanta era l'eccitazione.

Lo stregone tornò nella stanza principale continuando a guardarlo con la coda dell'occhio.

Alexander dovette prendersi qualche secondo prima di spostarsi. Non si era mai sentito così, e la sensazione era decisamente piacevole. Aveva voglia di provare quell'eccitazione ancora, voleva toccarlo ancora, voleva di più.

Uscì dalla porta dopo aver lasciato passare un lasso di tempo indecifrabile e tornò nella stanza principale dove la festa continuava. Si avvicinò alla zona bar in cucina e chiese di poter avere qualcosa di forte.
La ragazza gli preparò un drink misto senza farselo ripetere due volte.
Alec lo bevve lentamente, con una faccia disgustata da quel gusto così forte e amaro.
Si guardava in giro spaesato, in cerca di qualcuno che conoscesse.

Intravide Magnus in mezzo alla folla che ballava, mentre la gente lo guardava estasiata.
Appoggiò il bicchiere vuoto e si diresse verso quello spettacolo. Si fece spazio tra la folla bagnata e accalcata e rimase senza fiato. Si muoveva leggero, sciolto, sembrava non avere più ossa in corpo da quanto erano fluidi i suoi movimenti. Muoveva il bacino a ritmo di musica, e si mordeva il labbro inferiore mentre ballava.

Sarebbe rimasto a guardarlo per tutta la vita, se solo fosse stato possibile.

Non ci volle molto prima che Magnus si accorsgesse che Alec lo stava fissando e senza smettere di ballare allungò la mano verso di lui.
Lo shadowhunter la prese titubante e lo stregone lo trascinò in una danza sexy.
Izzy li guardava compiaciuta, mentre Clary e Jace se la ridevano.
Tutti urlavano e applaudivano, un paio di ragazze fissavano i pettorali di Alec che si intravedevano dalla maglia attaccata alla sua pelle, ma lui neanche ci faceva caso.
Nessuno però notava che in realtà anche qualcos'altro iniziava a vedersi chiaramente.

Magnus prese i suoi fianchi e lo tirò a se, i loro bacini si toccarono. Alexander arrossì rendendosi conto che probabilmente lo stregone ancora una volta aveva capito che un "verginello" non resiste molto.

"Cosa ti turba?" gli chiese Magnus, mentre la gente tornava a ballare e le luci precedentemente puntate su di loro, tornavano stereoscopiche.

C'era totalmente buio e ad intermittenza un luce bianca si accedeva, creando confusione anche nella testa degli invitati, ormai già ubriachi grazie a tutto l'alcol gratis.

"N-niente" rispose Alec, guardando altrove.

Magnus sorrise dolcemente, lo strinse di più a sè, facendo strusciare l'erezione di Alec contro la propria coscia. "È questo che ti preoccupa?" chiese lo stregone, avendo capito. Deglutì sentendo quanto lo shadowhunter fosse già duro lì sotto. 

Alec non rispose, si limitò a non fissarlo dritto negli occhi.

"Venti minuti fa non ti vergognavi tanto di avercelo duro" gli disse Magnus continuando a ballare.

"Si, ma quello che mi preoccupa è che tu possa pensare che a causa del mio essere vergine, questa  <cosa>  succeda facilmente, per cavolate tipo vederti ballare" rispose Alec abbassando gli occhi.

"Sul serio pensi di non fare lo stesso effetto anche a me?" chiese Magnus prendendo il suo viso e obbligandolo a guardarlo nuovamente negli occhi.

"Non serve che dici cazzate solo per tranquillizzarmi" rispose lo shadowhunter.

Magnus fece un sorrisino di sfida e si avvicinò al suo orecchio. Con voce provocante sussurrò "Senti allora quanto mi mandi fuori di testa ragazzino" gli disse prendendogli la mano.
La appoggiò sui propri pantaloni ed Alec realizzò che non erano affatto cazzate. 
L'erezione di Magnus era durissima e bollente, anche più di prima.

Alec tolse la mano frettolosamente.  "Tranquillo, siamo tutti attaccati e c'è buio, fumo e schiuma, chi vuoi che ci veda?" lo rassicurò Magnus lasciandogli un paio di baci sexy sul collo. Si spostò lungo la sua gola fino al suo pomo d'Adamo, che succhiò forte con le labbra e leccò più volte.

Alexander si guardò un attimo in giro, effettivamente nessuno poteva vedere nulla, soprattutto perché cascate di schiuma avevano ricominciato a cadere dal soffitto sulle loro teste.

Forse era il momento di prendere un po' di coraggio e dimostrare di non essere così insicuro come lasciava intendere.

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