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IL NUOVO CAPITOLO È PIÙ GIÙ   (dopo il riassunto)

RIASSUNTO (essendo passato molto tempo dall'ultima pubblicazione)
Alec una sera è ubriaco quindi sbaglia casa e finisce da Magnus. C'è subito attrazione appena si conoscono ma Magnus rispetta il fatto che l'altro sia vergine. A una festa a casa sua si spingono un po' oltre e lo stesso il giorno dopo siccome Alec rimane a dormire, ma non arrivano al sesso. La sera vanno al cinema con Izzy, Clary e Jace, ma quest'ultimo si mostra infastidito dallo stregone, e i due si mandano frecciatine a vicenda. Si spostano successivamente al Pandemonium dove Magnus perde il controllo e si ubriaca. Gli shadowhunters lo portano all'Istituto per poterlo controllare e lo lasciano in camera con Alexander. Magnus dopo averci provato senza pudore con Alec a causa dell'alcol, si addormenta tra le sue braccia.

NUOVO CAPITOLO:

"Magnus, è il decimo messaggio che ti lascio, avrai la segreteria piena.. che succede?".

Dopo la serata al Pandemonium e la mega sbronza di Magnus, quest'ultimo era sgattaiolato fuori dall'Istituto all'alba senza farsi più vedere, né sentire. Alexander iniziava ad essere parecchio preoccupato, non era successo nulla di male dopotutto, quindi perché sparire in quel modo?

L'ansia lo stava mangiando vivo e non gli permetteva di addormentarsi, quando improvvisamente il suo telefono squillò.

"Magnus?"

"Alexander, io.. ho appena ascoltato i tuoi messaggi e mi dispiace"

"Ti dispiace per cosa? Per essertene andato in quel modo o per essere poi sparito?"

"Lascia che ti spieghi.."

Non ci vollero più di cinque minuti prima che un portale si aprisse all'interno della camera da letto di Alec e lo stregone entrasse nella stanza di gran carriera.

Alec non sapeva se essere arrabbiato o sollevato nel rivederlo. Era molto deluso dal suo comportamento, ma sentì comunque i nervi sciogliersi vedendolo arrivare tutto intero, sano e salvo.

"Ti devo una spiegazione.." non riuscì a finire la frase, che Alec lo abbracciò. Lo stregone non se lo aspettava minimamente, credeva di trovarlo di pessimo umore. Poche volte nella vita gli era capitato di conoscere persone che ci tenessero così tanto a lui. "Ascoltami, siediti.."

Alexander non se lo fece ripetere due volte, si sedette sul letto e lo stregone fece lo stesso. Erano uno di fronte all'altro, sul soffice copriletto blu notte, circondati da cuscini di ogni forma e dimensione. Magnus lo osservò qualche minuto prima di iniziare a parlare. Vedeva quel viso disteso, ma allo stesso tempo preoccupato. Vedeva le sue mani che giocherellavano nervosamente con la cerniera delle tasche dei jeans, e i suoi occhi così stanchi dal non aver dormito.

"Parto ammettendo di aver sbagliato, ma voglio spiegarti lo stesso perché mi sono allontanato"

Alec rimase in silenzio, non fece altro che annuire per spronare l'altro a proseguire il discorso.

"Alexander, per secoli non mi sono lasciato andare, non ho aperto il mio cuore a nessuno. La mia fama mi precede, non serve io ti spieghi. Poi sei arrivato tu, a sconvolgere la mia vita. Con la tua innocenza e i tuoi occhi pieno di desiderio.. questo tuo contrasto perfetto. L'altra sera Jace mi ha fatto sentire così fuori luogo, come se mi stessi mettendo in mezzo a qualcosa pregresso e quando al Pandemonium ho chiesto a Izzy cosa ne pensasse.."

"Cosa diavolo ti ha detto?"

"No aspetta, non arrabbiarti con lei, voleva solo aiutarmi. Lei mi ha detto di non preoccuparmi che era una cotta passata la tua, che nonostante avessi passato solo un paio di giorni con me, ti vedeva così felice.."

"Per questo hai bevuto in quel modo..."

"Sono sparito perché mi vergognavo troppo.. avanti, ho secoli e secoli e non riesco a gestire la gelosia nel sentire che avevi una cotta per lui?"

Alec lo guardò sempre più incuriosito dalle sue parole, lui era geloso. Geloso di Jace. Aveva saputo della sua precedente cotta e dopo aver visto Jace comportarsi in quel modo, si era ingelosito.. Il Sommo Stregone di Brooklyn era geloso di lui? Alexander Gideon Lightwood?

"Insomma, mi sono vergognato, neanche un adolescente si comporta in quel modo. E poi ricordo perfettamente le scenate fatte in camera tua, qui, mentre tu cercavi solo di aiutarmi. E io facevo il pervertito.. mi dispiace..è che insomma è capitato tutto per caso, ci conosciamo a malapena da una settimana e mi fa paura poter pensare di provare qualcosa per una persona che in fin dei conti non conosco nemmeno"

Alec continuava a fissarlo, ma la sua mente si era bloccata a "provare qualcosa".

"Cioè chiunque direbbe che stiamo correndo troppo, ma io sento che non è così, io voglio passare il mio tempo con te. Io penso che alcune persone siano destinate ad incontrarsi e anche se è passato così poco, io sento di essere molto legato a te. E vorrei impegnarmi per conoscerti davvero. Per quanto tu mi mandi fuori di testa, non è solo il sesso ciò che voglio da te, Alexander."

"M-Magnus.. io..io provo le stesse cose, ma non voglio che tu ti senta in imbarazzo ad aver provato della stupida gelosia. Se è vero quello che dici, e davvero ti vuoi impegnare per costruire qualcosa, non puoi scomparire perché c'è un problema, dovresti parlarne con me.."

"Lo so Alexander, ho gestito male le cose e me ne scuso davvero, mi farò perdonare, lo prometto."

Alexander accennò un sorriso, e lo stregone gli strinse la mano.

"Va bene, è tutto ok" lo rassicurò lo shadowhunter, abbracciandolo nuovamente. Lo capiva perfettamente, avrebbe solo voluto parlarne prima, invece di passare giornate e nottate con l'ansia di aver fatto qualcosa di sbagliato.

"Mi sei mancato" gli disse Magnus afferrando il suo viso con entrambe le mani e appoggiando la bocca sulla sua. Anche ad Alec era mancato quel sapore di zucchero filato, caratteristico delle labbra dello stregone, quella morbidezza dovuta alla cura che Mag aveva del suo corpo, della sua pelle. Quel profumo di lozione idratante profumata che metteva sempre dopo la doccia, quell'odore di legno di sandalo del suo shampoo.

Tutto quel desiderio, quella lussuria che c'era stata tra loro nei giorni precedenti, sembrava aver lasciato il posto a una sensazione diversa. Si erano dichiarati dei sentimenti importanti, mettendosi a nudo l'uno davanti all'altro; abbassando la guardia e lasciando prendere piede alle reciproche insicurezze. Il volersi a vicenda non era sparito, anzi era presente anche più di prima, ma questa volta era una passione diversa, un desiderio colmo di tenerezza. Una voglia di essere una cosa sola, non solo di unire i propri corpi, ma di unire le proprie anime.

Lo stregone aveva entrambe le mani appoggiate sul collo dell'altro. Lo shadowhunter lo stringeva a sè con le braccia attorno al suo corpo. Alexander si allontanò leggermente, lasciando che Magnus lo seguisse sdraiandosi sopra di lui. Si guardavano dritti negli occhi, entrambi stavano permettendo all'altro di entrare nella propria mente.

Magnus vedeva la paura di Alec di non essere abbastanza, di deluderlo. La paura del dolore, dell'imbarazzo, del non sapere cosa fare. Dell'inesperienza.

Alec vedeva la paura di Magnus di accelerare troppo le cose, di farlo scappare via. La paura di fargli del male, di non essere all'altezza di ciò che l'altro si aspettava. Di non renderlo speciale.

Erano lì, l'uno davanti all'altro, Alexander sotto Magnus, sdraiati, immobili.

Si fissavano, in attesa di una conferma reciproca, finché uno dei due non interruppe il silenzio. E fu Magnus a trovare il coraggio di farlo "Sei sic..?" non riuscì a finire la frase, perchè Alec portò un dito davanti alla sua bocca, sfiorandola, facendogli capire di smettere di parlare.

Si guardarono ancora un attimo, e in quel silenzio pieno di parole, Alexander.. annuì.

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