First Time

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Si guardarono ancora un attimo, e in quel silenzio pieno di parole, Alexander.. annuì.


Magnus lo guardava dritto negli occhi, si perdeva nell'immenso mare di emozioni che intravedeva in essi. Davvero si fidava di lui? Come poteva esserci una tale dolcezza, una tale tenerezza tra due persone che si conoscevano a malapena? Così diversi, così lontani, eppure così vicini. 

Lo stregone accarezzò la guancia dello shadowhunter con molta delicatezza, vedendolo chiudere gli occhi al suo tocco. Quando Alexander li riaprì e si guardò attorno, si accorse delle candele profumate appoggiate su ogni soprammobile della stanza, le luci spente, il profumo di legno di sandalo nell'aria. 

Avvicinò le labbra a quelle di Magnus, lasciandole appoggiare dolcemente. Mentre un mano dello stregone si perdeva tra i riccioli corvini del più giovane, l'altro suo braccio gli circondava la vita, tenendolo stretto a sé, come volesse assicurarsi che non cambiasse idea scappando via da lui. Le loro lingue sembravano danzare assieme, cercandosi a vicenda per poi allontanarsi nuovamente, mentre i loro nasi si scontravano di tanto in tanto, dando una nota di tenerezza alla situazione. 

Le mani di Alec correvano lungo la schiena di Mag, tracciando il contorno di ogni sua vertebra. La sua testa sembrava voler scoppiare, ma a dargli sicurezza c'era quella strana sensazione. Quel calore che partiva da un punto al centro del suo petto, per poi scendere fino allo stomaco. Poteva giurare di non aver mai provato un'emozione tale, e con totale fiducia, si abbandonò tra le sue braccia. 

Sentendo i muscoli dello shadowhunter rilassarsi, non più contratti dall'ansia e dalla paura, Magnus capì fosse pronto. I suoi baci cambiarono immediatamente rotta. Le sue labbra toccarono la pelle ruvida della guancia del più giovane, fino ad arrivare al suo orecchio. Ne afferrò delicatamente il lobo, mordicchiandolo e sentendo Alec reagire con un sorriso. 

"Soffri anche il solletico?" gli chiese guardandolo negli occhi. Di tutta risposta, lo shadowhunter appoggiò la mano dietro la testa dello stregone, avvicinandola nuovamente al proprio collo. Magnus fu piuttosto sorpreso da quell'intraprendenza, ma non si fece pregare.

Le sue labbra toccarono ancora il suo collo, e mentre con la punta della lingua vi lasciava leggere tracce di saliva, le sue labbra si chiudevano su quella pelle bollente. 

Quando i baci scesero verso il petto, Alexander rovesciò la testa all'indietro, sui cuscini morbidi, lasciando che la sua lingua ne inumidisse ogni lembo.

Magnus sentiva come il respiro dell'altro fosse irregolare, affannoso, ma non si fermò prima di aver sentito un lieve gemito uscire inconsapevolmente dalla bocca di Alec. Quest'ultimo arrossì immediatamente, cercando di affondare il bacino nel materassi sotto di lui. "Non ti devi vergognare di nulla" sussurrò lo stregone afferrando i suoi fianchi e tirandolo a sé. Fece combaciare i loro bacini, così che entrambi potessero sentire l'effetto che facevano all'altro. 

Gemettero all'unisono quando Magnus muovendosi, fece toccare le loro erezioni, scorrere l'una sull'altra. Alexander non riusciva ad aprire gli occhi, la sua testa sprofondava nei cuscini dietro di lui, e le sue mani stringevano ora le coperte. Mag afferrò i suoi jeans e li tirò verso l'alto, in modo che l'altro alzasse la vita, permettendogli di sfilarli per poi lasciarli cadere sul pavimento.

 Lo shadowhunter scattò a sedere quando con la lingua sfiorò il tessuto dei suoi boxer. Lo stregone non fu sorpreso da quella reazione, anzi.. si riavvicinò immediatamente all'oggetto del suo desiderio, e quando anche i boxer giacevano ormai sul freddo marmo a terra, si fermò. 

Scese dal letto, in piedi di fianco al bordo. Afferrò l'elastico dei propri pantaloni di pelle nera, lucida e fredda come sempre, e fece per abbassarli. Alexander strinse forte il suo polso destro, spingendolo a bloccarsi. Lo spogliò lui stesso, partendo da essi, senza sorprendersi che non portasse intimo, per poi passare alla camicia in velluto rosso. 

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