"Mmmh" uscì dalla bocca di Alec.
"Voglio sentirti urlare" gli disse Magnus, aumentando la velocità.
Il suo corpo fremeva sotto il tocco esperto dello stregone.
Le sue gambe tremavano, come stessero per cedere.
I muscoli delle sue braccia erano contratti, la sua schiena si inarcava, la sua bocca annaspava per un po' di ossigeno.L'acqua bollente scendeva in tante goccioline lungo il suo corpo, mentre le labbra di Magnus si dedicavano alla sua schiena.
I vestiti del più grande erano completamente bagnati, schiacciati contro la sua pelle bollente, delineando ogni suo singolo muscolo.
"Aaah" gemette lo shadowhunter.
Senza accorgersene Magnus aveva stretto la presa un po' troppo.
"Scusa" sussurrò il nascosto.
"Fallo ancora" lo implorò lui.
La sua voce era flebile, era ormai senza respiro.Lo stregone si sorprese di questa risposta, ma non se lo fece ripetere due volte.
Strinse la sua erezione più forte di nuovo, e la mano di Alec indietreggiò fino ad affondare le unghie nella pelle della coscia dell'altro.
"Mm" uscì dalla bocca di Magnus mentre appoggiò la testa contro la sua schiena.
MAGNUS' POV
Il suo respiro accelerato mi stava eccitando da morire, cercava di nascondere i suoi gemiti con esso.
"Cazzo, quanto sei duro" mi lasciai sfuggire.
Le sue unghie strinsero la mia pelle più forte, in modo più deciso.
Capii immediatamente che non ci sarebbe voluto ancora molto.
"M-Magnus" cercò di dire lui.
Con l'altra mano tappai la sua bocca e decisi di fargli provare qualcosa di più.
Mi abbassai leggermente i pantaloni con una mano, liberando la mia erezione, ovviamente durissima.
Avvicinai la mano al suo sedere e quando lo toccai, Alec sobbalzò allontanandosi.
"Lasciami fare" gli dissi io, baciando la sua schiena un paio di volte.
Allargai le sue natiche, posizionando perfettamente la mia erezione tra esse, ma non per entrare in lui. La misi in lunghezza, racchiusa tra la sua pelle bollente.
Mi mossi facendo su e giù, e la sensazione fu la stessa di avere le mani di un'altra persona a darmi piacere.
Sentii Alec stringere i muscoli del suo culo.
"Aaah" gemetti io.
Mi mossi più velocemente, mentre continuavo a dargli piacere, dandone anche a me stesso.
I nostri gemiti avvolgevano la stanza.
L'aria ormai non c'era più, era stata sostituita dal vapore dell'acqua ancora accesa e dal calore dei nostri corpi che stavano velocemente arrivando al massimo del piacere.Alec stava per venire, ma sentivo che qualcosa lo bloccava. Probabilmente, per come si era creata quella situazione, e per il livello di conoscenza tra noi, venire nella mia mano era qualcosa di imbarazzante.
Sentivo la sua erezione pulsare e le sue unghie stringevano forte la mia pelle, ma non riusciva ad arrivare al culmine del piacere.
Continuando a muovermi, avvicinai la mia bocca al suo orecchio e sussurrai "Vieni Alexander, vieni per me".
Non ci vollero più di due secondi.
L'urlo di piacere che uscì dalla sua bocca, portò anche me all'orgasmo. Il piacere mi travolse, in un grido soffocato.
La mia mano stringeva ancora delicatamente il suo membro pulsante, mentre il suo liquido caldo scendeva lungo le mie dita e il suo respiro rallentava.
Restammo lì fermi per qualche minuto, mentre i nostri respiri si calmavano, tornando regolari.
La sensazione nel mio corpo e nella mia mente era stata molto forte, non avevo mai sentito qualcuno urlare in quel modo per un orgasmo senza un vero e proprio rapporto. Mi piaceva sapere di essere riuscito a fargli provare qualcosa così forte.
Mollai la presa con delicatezza, per paura di fargli male.
Appoggiai la mano sul suo fianco, facendolo girare verso di me. La sua schiena si appoggiò al muro, mentre con il viso rosso fuoco, rivolse il suo sguardo verso l'alto per evitare il mio.
Era chiaramente imbarazzato. E onestamente, me lo aspettavo.Lo guardai dritto negli occhi, osservai la perfezione del loro colore, la sua pelle calda e bagnata, la sua bocca gonfia per essersi morso le labbra troppo violentemente.
"Non c'è nulla di cui avere vergogna" gli dissi abbassando dolcemente il suo viso verso di me.
Intravidi un leggero sorriso sulle sue labbra, anche se non era del tutto convinto di ciò che gli avevo appena detto.
Decisi che forse fosse meglio lasciarlo solo, che si rilassasse finendo la sua doccia. La mia presenza lo metteva a disagio in quel momento, e capivo perfettamente.
Non gli dissi nulla, afferrai il bagnoschiuma e mi pulii velocemente, per poi uscire dal bagno.
Tolsi tutti i vestiti bagnati e ne misi di puliti, andando poi a sedermi sul letto e controllare le notifiche sul telefono.
Nel frattempo Alexander..
Alexander si sentiva sopraffatto da ciò che era appena successo, non ci poteva credere.
Era davvero arrivato all'orgasmo nella mano di Magnus Bane?Mentre lavava delicatamente il proprio corpo con il bagnoschiuma, percepiva ancora la sensazione della sua mano calda stretta intorno alla sua erezione.
Sentiva la sensazione del membro dello stregone che si muoveva avidamente tra le sue natiche.
E cazzo, quanto avrebbe voluto in quel momento, averlo dentro di sè.Uscì dalla doccia dopo qualche minuto, avvolgendo un asciugamano blu intorno al proprio corpo.
Si asciugò i capelli velocemente scuotendoli con le mani, e i suoi ricci ribelli caddero ai lati del suo viso.Aspettò un attimo prima di avere il coraggio di abbassare la maniglia per uscire.
Si guardò in giro e non vedendo lo stregone, si diresse di soppiatto verso la camera da letto, convinto di riuscire a rivestirsi senza farsi vedere, e magari sgattaiolare fuori dal loft per evitare imbarazzi.
Entrò nella camera di spalle, chiudendo pianissimo la porta per non farsi sentire.
Magnus, ancora seduto sul letto, lo guardava divertito, trattenendo una risata.
Quando fu chiusa si rilassò. Si girò e sobbalzò vedendo lo stregone che lo fissava incuriosito.
"Interessante" disse Magnus ridendo.
"Che cosa?" chiese lo Shadowhunter, arrossendo.
"Tu" rispose Magnus tornando a guardare lo schermo del proprio telefono.
Poi si alzò e si avvicinò all'armadio.
Spostò alcuni vestiti, e scelse un paio di pantaloni blu scuro, di un tessuto molto comodo, e una maglietta bianca con uno scollo a V.
Aprì il cassetto in legno di pino e prese un paio di boxers bianchi."Tieni" gli disse porgendogli gli indumenti.
"G-grazie" balbettò Alec, afferrandoli esitante.
Quando le loro dita si toccarono, entrambi sentirono brividi correre lungo la propria schiena, come una scossa elettrica.
Vennero interrotti dalla suoneria di un telefono.
"Penso sia il mio" disse Alec guardandosi in giro.
"Lì" disse lo stregone indicando il letto.
Alexander lo prese e rispose alla chiamata.
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Touch Me.
FanfictionLa mia prima Malec in italiano. Storia tra Alexander Lightwood e Magnus Bane. Basata principalmente su scene d'AMORE e soprattutto di SESSO (senza censure)