I'm back bitches

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Dopo la lunga settimana di assenza di Mikasa a scuola, se ne preoccuparono non in molti, se non i professori, che contavano sui suoi voti. Ma calcolato che la ragazza perse tre compiti in classe, gli insegnanti si misero a chiedere agli studenti se sapevo il motivo del perché Mikasa fosse assente da un bel po' di tempo. Forse anche troppo. Sasha non mancava d'animo: continuava ad incoraggiare la sua migliore amica ad andare a scuola, ma la risposta era sempre la stessa

《 No, non voglio andare a scuola. Non voglio vederlo 》

Sasha alzò gli occhi al cielo. Vedeva una scena davvero stupida secondo lei, e abbastanza fuori dalla norma. Mikasa sotto le sue coperte, che si opponeva a lei come una bambina. Qualcosa che di solito succedeva a lei, e non alla corvina. Era Sasha quella testarda ed infantile, sembrerebbe che si fossero scambiate i ruoli, ma l'unica differenza era che Sasha aveva un buco nero al posto della pancia, mentre Mikasa non toccava cibo se non la mattina.

《 Ho parlato con Connie di quella cosa. Ha fatto a botte con Eren proprio ieri 》

Ammise la rossa, con un tono decisamente stanco. Mikasa sapeva quanto Sasha amasse il suo ragazzo, e sentirla parlare in questo modo la preoccupava. L'ultima volta che si erano visti, era in macchina. Aveva bisogno di un passaggio e Connie si offrì di darglielo solo perché Eren era ferito, dopo quel brusco scontro con Levi. Fece uscire la testa dalla coperta, e vide Sasha controllare il suo telefono. Decise finalmente di alzarsi, e non appena lo face Sasha sobbalzò. Era da settimane che cercava di convincere Mikasa a farlo, ed ora che riuscì nell'intento voleva abbracciarla così forte da farla cadere, ma sapeva che se lo avesse fatto Mikasa sarebbe tornata nel mondo dei sogni, e che si sarebbe di nuovo impigrita.

Si recò in bagno, accompagnata dalle urle da parata di Sasha. Alle parate urlava e saltellava con gioia, ed era quello che stava facendo in quel momento. Non avrebbe disturbato nessuno se non Mikasa perché Eren era uscito prima per prendere Historia e fare colazione nella caffetteria della scuola. Mikasa le sorrise, e dato che la rossa voleva smettere di darle fastidio, andò in camera Ackerman e scelse qualche indumento che la sua migliore amica avrebbe potuto indossare quel giorno. Si era promessa che l'avrebbe protetta, ed anche Ymir lo fece. Quel giorno al parco lasciò turbata Mikasa. Non aveva detto chiaramente come avesse fatto a fare quella foto ed a mandarlo mentre lei in presenza di Levi, che sentendo la notifica non esitò a guardare il messaggio. Si ricordava ancora di quello sguardo deluso che aveva, la rendeva sempre più triste pensarci.

Non era sicuramente ora di piangere. Così Mikasa continuò a lavarsi la faccia ed uscì dal bagno passando per la cucina, ma non osando toccare cibo. Sentiva dei passi al piano di sopra ed erano ovviamente di Sasha.

《 Ti metterai questa larghissima felpa con questi leghins neri, e queste scarpe verdi strano 》

Sasha passò a Mikasa tutta la roba e lei si vestì in silenzio. La rossa iniziò a fare complimenti all'amica, che rimaneva in silenzio ma sorrideva. Sasha era sicura che lei non avesse toccato cibo, così passarono in caffetteria a prendere uno dei cornetti preferiti di Mikasa: i cornetti intergrali con la crema di cioccolato bianco. Mikasa non voleva entrare in un luogo pubblico come quello. Sapeva che doveva sopportare degli sguardi che avrebbero giudicato un'azione da lei non compiuta, ma doveva ignorarli. Entrarono, e la campanella fece il suo suono, non appena la rossa aprì la porta ed andò dritta verso la zona dove i cornetti e i sandwich erano in bella vista. Mikasa si guardò intorno, era una caffetteria molto grande. Al suo lato non c'era nessuno se non un anziano che leggeva il giornale. Sentì la voce della sua migliore amica, spezzare quel tranquillo silenzio. Per lei era come se fosse silenzio, ma c'era il sottofondo musicale country che non riuscì a notare.

《 Ecco a te 》

Sasha le passò il suo cornetto, insieme al latte al cioccolato con sopra la panna. Mikasa ringraziò ed iniziò a mangiare pacifica. Sasha le parlò delle verifiche che lei passò. Nonostante Mikasa abbia la testa tutt'altra parte, riusciva a seguire per filo e per segno l'argomento di Sasha. Diceva che le prime due verifiche erano sulle lingue: francese ed inglese. L'ultima era su storia. Il risultato più alto che ottenne fu sette, ma ne era contenta lo stesso. Erano appena all'inizio del secondo quadrimestre, quindi per quelle insufficienze sulle lingue poteva ancora recuperarle. 

Dopo una chiacchierata, che sembrava il contrario di un dialogo, le ragazze uscirono dalla caffetteria. Mentre si recavano alla porta, essa si aprì grazie ad una presenza esterna. Si sentiva profumo di tè nero, e Mikasa riconosceva quest'odore. Era Levi, insieme ad una strana ragazza dai capelli corvini come i suoi, ma con degli occhi azzurri. Mikasa pensò che era la sua bella copia. Aveva con lei un cane, ed era un barboncino con il pelo chiaro. Levi si accorse della sua presenza, e non la ignorò, la guardò camminare, senza girare la testa.

《 Offro io stavolta 》
La ragazza corse nella zona dove poteva scegliere cosa prendere, e Levi le rispose con una banale "va bene". Quel stavolta per Mikasa significava che erano già usciti. Uscita dalla caffetteria si godette la brezza del vento di pieno inverno. Aspettava con tanta emozione la neve, perché a Shiganshina non ebbe mai la possibilità di vederla.

《 Non pensarci, Mikasa. Capirà che tu sei stata sempre leale con lui 》

La consolò la rossa e Mikasa non potè non sorridere alla gentilezza di Sasha. Entrarono a scuola e la temperatura aumentò di qualche grado, costringendo le due a togliersi la giacca. Quel gesto, per alcuni ragazzi sembrava un invito a fare sesso, ma Sasha li guardò male, e li fece scappare.

《 Brava la mia ragazza! 》
Esclamò Connie da lontano, vedendo Sasha all'opera. I due si diedero un abbraccio, e Connie avanzò con un braccio appoggiato alle spalle della sua amata verso Mikasa

《 Scusami se ho dubitato di te. Non devevo. Mi dispiace 》
Era veramente pentito di averla giudicata. Quel giorno, Mikasa aveva le lacrime agli occhi, e sapere che neanche un suo caro amico come Connie non le credeva la rendeva davvero triste.

《 Non fa niente 》
Rispose secca la ragazza. Armin li raggiunse, e tutti e tre diedero forza a Mikasa.

《 Coraggio. Non dare importanza all'opinione degli altri 》

La incoraggiò Armin. Questi tre sarebbero state le guardie del corpo di Mikasa. Connie ha già dimostrato la sua fedeltà alla corvina, picchiando il fratellastro ed Armin stava cercando di capire entrambe le versioni, ma sapeva che doveva stare dalla parte di Mikasa in questo momento. Entrarono in classe e il brusio che c'era sparì. Mikasa si fece forza e con il sostegno dei suoi amici riusciva sicuramente a raggiungere la sedia senza picchiare o inficcare le sue unghie nei bulbi oculari dei compagni che la stava guardando

《 Embè? Non parlate più? Sono tornata, qualche problema? 》
Nessuna risposta. Si fecero tutti indietro dalla fifa, e Mikasa sogghignò, da lì inizio a chiacchierare tranquillamente con i suoi amici, finché il professore non sarebbe arrivato. Era contenta di non aver perso una delle cose che le esce più bene: spaventare la gente










Author's Note
Scusate se mi sono assentata così a lungo, ma (come dice il titolo) I'm back bitches! Spero che continuate a leggere la fanfiction che..

È ARRIVATA AL PRIMO POSTO DEL #RIVAMIKA

Grazie mille per questo traguardo❤

Domanda del giorno: qual'è la cosa che vi riesce meglio?

Levi X Mikasa - More Than Friends?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora