Non era stata sua intenzione andarsene e lasciare Theo addormentato e indifeso. Era stato felice di starsene da solo seduto per quasi un'ora e mezza, prima che lo scalpitio dei suoi piedi che lo pregavano di andare in giro ad esplorare non fu insopportabile e beh, Theo sembrava tranquillo eaveva bisogno di dormire. Quindi Liam aveva deciso che non sarebbe stato un problema se avesse fatto un giro veloce. Aveva perfino lasciato un biglietto, cioè, un messaggio e aveva lanciato la coperta addosso a Theo prima di iniziare il giro lungo l'orlo del Grand Canyon, cercando un qualche altro posto da vedere.
Trovò un posto da vedere non troppo tempo dopo aver lasciato Theo: una piattaforma da dove potervammirare il Grand Canyon, con persone che ci gironzolavano sopra.vLiam si avvicinò al bordo, barcollando verso la ringhiera per guardare giù verso il letto del Grand Cayon, il che gli fece venire la nausea e se ne allontanò velocemente. Sentì una risata accanto alui.
<Non ti piacciono le altezze?> Liam si girò e si ritrovò davanti una donna che lo guardava con un piccolo sorriso.
<Non ho problemi con le altezze.> Mentì Liam. <È solo... una lunga caduta.>
<Prima volta qui?>
<Sì.> Mormorò Liam. <Lei?>
<Oh, no. Vengo una volta all'anno. Questo è l'anno numero ventitré. Quanto tempo rimani?>
<Solo oggi.>
<Dovresti muoverti allora, c'è un sacco da vedere in un giorno.> Disse la donna, Liam rise. <Oh! Sai dove dovresti andare? Sullo skywalk. Mio marito lo amava.>
<Sembra alto.>
<Pensavo tu non avessi problemi con le altezze?> Disse come se fossa una domanda la donna, con lo stesso sorriso sulla faccia <Se non è il tuo genere ho altre proposte. Se ti va sentirle?> Liam annuì.
Non era sicuro di quanto tempo rimase lì in piedi ad ascoltare la signora parlare consigliandogli posti in cui andare, poi gli riferì le sue esperienze personali, la voce intrisa d'età mentre dalla borsa gli passava caramelle mou e raccontava storie sul suo defunto marito.
<Sei qui-> Liam alzò la testa, il rimbombo di quello che sembrava un urlo penetrò nella sua mente. <-con qualcuno di speciale?>
<Certo.> Mormorò Liam, lo sguardo a scrutare il Grand Canyon cercando di capire perché l'urlo gli fosse sembrato famigliare. Trasalì quando sentì l'eco di un urlo dal Grand Canyon, un urlo molto famigliare. La sua testa scattò da un lato.
<Theo?> Disse Liam, il fiato che gli mancava, cercando con gli occhi la macchina che si era lasciato indietro. L'eco di un altro grido. Liam si mise a correre, ignorando i richiami della confusa vecchia signora mentre si lanciava lungo la strada opposta a quella che aveva percorso, seguendo il bordo del Grand Canyon. Il viaggio che prima sembrava aver percorso in un battito di ciglia, ora sembrò lungo anni.
Liam incespicò sulle rocce mentre la sua mente lavorava sulle diverse ragioni per le quali Theo poteva star urlando, i possibili scenari in cui si sarebbe ritrovato.
Un cacciatore poteva averli trovati, potevano essere stati seguiti sin da Beacon Hills. Potevano aver aspettato affinché uno dei due fosse vulnerabile.
Perché cazzo l'ho lasciato da solo mentre stava dormendo? Pensò Liam, la bile gli salì su per la gola mentre si immaginava di tornare al pickup e trovare il sangue di Theo a macchiare la terra, gli occhi vitrei spalancati verso il cielo.
Liam slittò per fermarsi quando finalmente arrivò al punto in cui avevano parcheggiato. Individuò subito Theo. Non c'era nessuna minaccia visibile, solo Theo seduto, rannicchiato sulla terra polverosa mentre era rivolto verso il Grand Canyon, la macchina abbandonata a qualche metro di distanza. Liam si avvicinò piano, annusando l'aria e sussultando al forte odore di paura. Poteva sentire i respiri irregolari di Theo, che ansimava pesantemente.