Capitolo 16: Branco di Cani

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Liam si svegliò prima di Theo. Si rese conto che non sarebbe dovuto essere così sorpreso, Theo non aveva dormito molto nell'ultima settimana e le poche volte che lo aveva fatto era stato svegliato da un incubo, Liam, o una volta da un officiale di polizia. Ma nonostante tutto era strano pensare che, non solo Theo aveva dormito per un'intera notte, ma era anche stato abbastanza calmo da non strappare la mano da quella di Liam.

Liam sbatté gli occhi, lo sguardo verso il finestrino, non ancora pronto a spostarsi nonostante la stretta spiacevole della sua vescica. La coperta attorno alle sue spalle era calda e morbida e anche se Theo si era ripreso sgarbatamente la sua, rubandogliela, quella nuova di Liam non odorava troppo male. I loro odori si erano mischiati su di lei da dove era stata infilata nel borsone, e poi era stata addosso a Liam per una notte, nascondendo perfettamente l'odore di clienti sconosciuti. E nonostante il suo braccio fosse sufficientemente morto per lo strambo angolo in cui era piegato, non voleva slacciare la mano da quella di Theo.

Lo sta aiutando a dormire, pensò Liam annuendo per un secondo e sbuffando un attimo, risoluto. Niente di strano e poteva crederci, fintantoché che non pensava troppo al fatto che avevano... fatto wrestling nel sonno... solo due giorni prima.

Le dita di Theo iniziarono a contrarsi proprio mentre Liam cominciava a preoccuparsi che se la sarebbe fatta addosso. Liam strisciò via dalla presa di Theo, chiuse la mano in un pugno, cercando di combattere l'improvvisa folata di aria fredda contro la pelle. Theo rilasciò un grugnito attutito che Liam suppose volesse dire "buongiorno". Liam guardò come Theo aprì piano i suoi occhi, socchiudendoli contro il sole che entrava bruscamente dal finestrino. Liam lasciò cadere la coperta dalle spalle, aprendo la portiera, ignorando il sibilo "fa freddo cazzo" di Theo mentre girovagava per il campo alla ricerca di un posto più nascosto dalla strada dove poter fare pipì.

Per il tempo che fu tornato alla macchina, Theo era seduto nel cassone del pickup, la coperta intorno alle spalle, le ginocchia strette al petto e il mento appoggiato su di esse.

<Va tutto bene?> Chiese Liam, Theo mormorò un mmh-mmh, un suono dolce. <Sei davvero sveglio in questo momento o il sonnambulismo è qualcosa su cui dovrei prepararmi.> Theo grugnì di nuovo. Liam non poté fare a meno di ridere quando Theo piegò la testa verso di lui, i capelli sparati in tutte le direzioni e gli occhi offuscati dal sonno. <Dormito bene?> Le labbra di Theo si piegarono in un sorriso, o era troppo assonnato per provare a fermarlo o non gli importava più che Liam lo vedesse essere davvero felice. Liam non era sicuro di quale delle due fosse. La sua testa si piegò per annuire e Liam resistette l'urgenza di vantarsi di come lo aveva aiutato a farlo.

<Dove andiamo?> Chiese Theo, la voce gracchiante. Liam si strinse nelle spalle, guardando verso la strada principale.

<Potremmo semplicemente guidare? Vedere dove andiamo a finire.>

<Guidi tu.>

<È giorno.>

<Che occhio.> Mormorò Theo, lanciando a Liam le chiavi. Liam lo guardò mentre praticamente rotolava giù dal retro e si lanciava nell'ancora reclinato posto del passeggero.

<Sai, dormire bene dovrebbe farti sentire meno stanco.> Disse Liam. Theo alzò la coperta finché fu praticamente alle orecchie, gli occhi che sbucavano, le rughe agli angoli come se stesse sorridendo dietro la coperta.

<Mi serviva dopo tutto il tuo russare.>

<La vuoi finire con questo russare? Io non ti prendo costantemente in giro perché sbavi!>

<Sai cosa, se accendi la macchina al primo tentativo non farò altre battute sul tuo russare.>

<Affare fatto.>

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