Era un giorno qualunque , solita giornata estiva, si moriva dal caldo nonostante la mia caretta era la più fredda della casa, da fuori la finestra vedevo i miei compagni di classe giocare nel parco di fronte a casa mia. Odiavo quel parco,ogni volta che uscivo li incontravo e mi chiedevano dove andassi, che cosa mai può importare a loro. Ah giusto non sapete ancora chi sono io, mi presento, mi chiamo Juvia e vesto sempre di nero, ho 17 anni e vivo con mio padre, frequento il 4 superiore contro la mia volontà e vivo in un piccolo paesino sperduto della grande mela.
Prendo il mio libro preferito dalla libreria (schiver) amo i libri urban fantasy, e libri riguardando lupi, demoni, vampiri, zombi li finisco sempre per divorare in 1 giorno, assurdo vero?
Mi stendo a letto e inizio a leggere. Passano 3 ore inizio a sentire i miei occhi bruciare , guardo l'ora e noto che sono già le 13 , poso il libro di mala voglia e esco dalla cameretta, mi dirigo in cucina e inizio a preparare il pranzo. Mio padre come suo solito a questa ora non c'è, torna sempre tardi e quindi mi tocca cucinarmi io. Non avendo molta fame, come mio solito quando mi appassiono a un libro, mi preparo solo 2 tost veloci con sottiletta, prosciutto cotto e insalata e di contorno 3 carote.
Finito il pranzo torno di corsa su in camera e mi siedo sulla piccola sedia davanti alla finestra e riprendo il mio libro. Passano altre 3 ore e vengo distratta da un suono fuori casa, guardo dalla finestra e noto 2 ragazzi che si rincorrono ridendo, sospiro, non ho amici come si può ben capire, questo perchè odio i ragazzi di ora, tutti che pensano a cretinate e che non capiscono i veri problemi. Finite le ultime 2 pagine del mio libro ripongo il libro e mi alzo, decido di uscire di casa per prendermi una boccata d'aria , prendo la mia borsa, sistemo i miei capelli ed esco chiudendo la porta di casa a chiave.
Faccio il giro largo per evitare di incontrare ancora i miei compagni, nonostante sia finito l'anno continuano a cercare di far amicizia con me, senza capire che non è affatto nei miei interessi. Nonostante il caldo indosso una maglia nera, tipica di uno stile emo, e questo attira lo sguardo di vecchiette pettegole,o come le chiamo io , "le videocamere" visto che vedono sempre tutto e tutti da metri di distanza , 24 ore su 24, ma non hanno una vita anche loro?. Cammino fino ad arrivare alla biblioteca e una volta dentro mi diressi alla sezione fantasy, mentre scorrevo i nomi dei libri venni attirata da uno, feci per allungare la mano e prenderlo ma toccai la mano di qualcun'altro, mi girai e vidi un ragazzo più alto di me, con occhi neri e profondi capelli neri corti ma con un lungo ciuffo sul volto, la pelle più chiara del normale, più simile alla mia, mi rivolse la parola
<< Salve, mi scusi ero interessato anche io a quel libro, glielo lascio, andrò a prenotarne uno>> lo guardai mentre la sua voce penetrava le mie orecchie, qualcosa di misterioso mi stordiva davanti la sua presenza. Riuscì con difficoltù finalmente a rispondergli
<< Si figuri, volevo solo leggere la trama>> un sorriso comparve sul suo volto che sembrò illuminarlo, e il mio cuore invece fermarsi
<< è un stupendo libro te lo consiglio>> e così si girò e se ne andò verso il balcone , io riuscì quasi a sussurrare un grazie che penso non abbia sentito, o forse sì visto che sembrava quasi divertito.Uscì dalla libreria con il mio nuovo libro in mano e mi guardavo intorno per rivedere ancora quel ragazzo misterioso, non mi sono mai sentita così e sentirmi ora in questo stato mi faceva strano, e non mi capacitavo del motivo. Mi arresi all'idea di rivederlo e ripresi a camminare per andarmene al mare, no non per farmi un bagno ma semplicemente perchè adoro quell'odore di mare e la sabbia sotto i miei piedi come amo il rumore di onde che si schiantano contro le rocce.
Arrivata al mare mi tolsi le scarpe, a questa ora per fortuna nessuno era presente, presi i miei stivali in mano e mi incamminai nella sabbia già respirando quel odore di salsedine. Mi sedetti su una roccia e poggiai le scarpe vicino a me, mi misi comoda e guardai il cielo ammirata da quel colore rosato mischiato al viola e al rosso. Nonostante il caldo che sembrava accollarsi su di me aprì il nuovo libro e ne lessi la prima frase
- Qualcosa di oscuro c'era in me, ma ancora non capivo cosa, e non sapevo se ciò mi faceva paura o meno-
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The human- The demon
FantasyUna vita ordinaria, fino a quando un'incontro misterioso cambierà tutto. Un destino burrascoso e un passato violento tormenterà la protagonista fino a quando avrà la sua rivincita. - lo guardai mentre la sua voce penetrava le mie orecchie, qualcosa...