Spaventi e la fine

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Giovedì, erano giorni che continuavo a pensare al libro, spesso Eliot mi aiutava con i compiti, non riuscendo a tener testa durante le spiegazioni, lui mi capiva, era comprensivo e gentile. Andavamo ogni pomeriggio a casa sua per studiare e poi andavamo in giro, con lui mi sentivo al sicuro, i mesi passavo così velocemente e pian piano succedevano cose strane, come se qualcosa ci fosse in casa mia,quando lo dissi a Eliot mi disse che forse qualcuno voleva che io sapessi, magari qualcuno che era stato scelto da mia madre, e se fosse lui? Impossibile? ormai non do più nulla per impossibile, ma , c'era una possibilità che mi sbagliassi no?
Era ora di ricreazione e tutti stavano chiacchierando, ormai nessuno più si avvicinava a noi, alcuni pensavano che stavamo insieme, e quando glielo feci notare a lui mi disse
<< che male c'è >> mi sentì felice e imbarazzata delle sue parole, magari un giorno sarebbe potuto succedere davvero.
Pian piano ci avvicinavamo sempre di più, e avevo ancora quelle sensazioni provate la prima volta che gli ho toccato la mano in quella libreria. Molti professori mettevano alla prova Eliot perchè non potevano credere al fatto che un ragazzo d'oggi fosse così tanto acculturato, assurdo.
Pomeriggio, sto aspettando Eliot al parco, oggi per fortuna non c'è nessuno, cosa che sapevamo perchè li avevamo sentiti parlare che andavano a fare spese, Eliot stava tardando ad arrivare, cosa insolita, e una strana atmosfera si stava creando, mi sentivo tesa, agitata, mi guardavo intorno, all'imprivviso sentì qualcuno parlarmi dietro di me, mi alzai di botto e mi girai, un signore biondo, e occhi rossi, sgranai gli occhi,in un nano secondo fù davanti a me che mi tappava la bocca, cerchai di dimenarmi, avevo paura, era un demone... un demone mi stava toccando. Mi sentì le forze mancare, combattevo con me stessa per rimanere sveglia...
Eliot dove sei?
Quando riaprì gli occhi era tutto buio, sentivo qualcuno parlare in varie lingue sconosciute, cercavo di far abituare gli occhi ma nulla, mi sentì degli occhi addosso, mi guardai intorno, eccolo, il ragazzo di prima,
<< bensvegliata donzella, sei a casa, non sei felice?>> strinsi i denti
 << La mia casa non è questa! Dove sono? e voi chi siete??>> lui ridette, ma con tono cattivo, mi guardò di trasverso,
<<Amici di Eliot>> quasi urlai per rispondergli
<< Eliot non ha amici come voi! Lui è buono!>> lui rise di nuovo
<< oh certo, perchè i demoni sono buoni >> non mi sorpresi, eliot un demone? me lo immaginavo, e non volevo dargli soddisfazione
<< si! anche mia madre lo era ed era una persona stupenda! liberatemi!>> lui sorrise
<< esattamente tua madre, colei che ti ha nascosto la tua natura mettendoti in pericolo>> lo guarda
<< non osare parlare male di mia madre! >> sentì subito dopo degli spari, vidi il signore agitarsi, e corse alla porta, quello che vidi dopo era straordinario, Eliot con le corna e la coda con una pistola in mano, sporco di sangue, mi raggiunge e mi liberò , mi prese in braccio e io non lo fermai, mi fidavo di lui, era qui per me, mi portò via, sentivo che tutte le domande che mi facevo ora potevo chiedergliele
<< sei tu il principe Eliot Foscor? Conoscevi mia madre? Sei tu che in casa mi hai dato quei indizi, mi hai consigliato il libro per farmi capire? Sei immortale?>> lui con calma mi rispose senza scomporsi
<< Si sono io, fui costretto ad andare, gli umani stavano dubitando di me, e per salvarmi me ne andai, ma feci dire ai miei segretari che ero andato per combattere, in quei anni tua madre era nascosta fra gli umani ma capivo che lo era, noi li riconosciamo quelli come noi, anche i non- risvegliati, parlammo poco, ma lei si fidava di me, poi me ne dovetti andare ma venni a sapere che le era nata una figlia, il mio castello al tempo era stato abbattuto dagli umani, e nel tempo rovinato ancora di più, ma non si è distrutto da solo come molti sanno. Ti consigliai il libro si per farti capire, per farti sapere che noi non eravamo cattivi, ma i miei segretari ancora vivi volevano averti, pensano che i demoni siano cattivi, perchè educati così, ma non è vero, come gli umani ci sono cattivi e buoni, e pian piano che vedevo il loro interesse cresciere iniziai a darti quei indizi. Non sono immortale ma è difficile farmi male, e ho una durata di vita molto lunga, come te Juvia>> lo ascoltai con attenzione ,
<< Non- risvegliati?>>
<< Sono colui che finchè non compiono la maggiore età non diventano ufficalmente demoni>> lo guardai intensamente
<< Erano loro i tuoi segretari?>>
 << Sì>> mi morsi le labbra pensando
<< Quindi ora sono al sicuro?>> mi guarò e mi sorrise
<< Sì, ma vorrei portarti via da quell'uomo, per farti capire anche come siamo davvero>> sorrisi << vivere con te? Non siamo nemmeno una coppia >> rise
<< Bhe, a quello si può rimediare >> diventai rossa.
Durante la notte in silenzio me ne andai di casa, feci le valigie, e scappai, lui mi portò da sè, mi mostrò la mia camera, una camera tutta rossa e nera , davvero stupenda, poi andammo davanti al camino e lui si inginochiò a me, probabilmente ero completamente rossa, l'atmosfera era così romantica, mi chiese se volevo diventare la sua ragazza e io risposi di sì, mi mise l'anello al dito e poi mi abbracciò, lo strinsi forte mentre mille scosse ellettriche percorrevano la mia schiena e il mio cuore usciva dal petto.
Nei giorni dopo lui era gentile con me, e uno di questi giorni sentì sulla mia testa due bernocoli, guardai il calendario, era passato il giorno del mio compleanno, ormai da anni non lo festeggiavo e non ci facevo più caso, quando glielo dissi lui sorrise felicissimo e me li toccò, iniziò a spiegarmi bene ciò che mi sarebbe successo, aiutandomi anche col diario di mia madre che mi spiegava e mi rassicurava, era un diario dedicato a me.

The human- The demonWhere stories live. Discover now