sono una ragazza stronza. lo so benissimo. non ho mai avuto un ragazzo, perché so che avrei potuto fargli del male. non sono una che gira molto tra i ragazzi, ma sono stronza e basta. ma partiamo dal principio.
mi chiamo Yon, avevo, dei genitori, ed è grazie a loro che sono così. a 14 anni mi lasciarono sola, dentro casa, senza nessuna spiegazione. cercai di chiamarli, o di rintracciarli, ma nulla. aspettai per giorni una loro risposta, senza avere niente in cambio. così mi rimboccai le maniche e iniziai a "maturare". ho imparato a fregarmene, anche perché la voce si sparse in fretta, e tutti mi soprannominarono "l'orfana", "il cane abbandonato" oppure il più gettonato "quella da sola". ed era così. tornavo a casa da scuola, mi preparavo da mangiare e vivevo con dei soldi guadagnati lavorando ad un'edicola che tutt'ora amo. il signor Mimì mi accolse subito, e lui era il mio unico amico. mi ha sempre aiutato, soprattutto sulla questione economica. ricordo una delle prime volte, quando mi regalò un suo maglione blu, il mio colore preferito, che ora è il mio portafortuna. adesso ho 17 anni, è appena finita l'estate e mi hanno spostato di classe. vorrei essere amica di qualcuno; poter fare quelle cose che si fanno in gruppo, uscire, prendere un gelato, o cose del genere. ho una fissazione per la fotografia, infatti il mio sogno è poter avere una macchinetta tutta mia. di quelle vintage,
così da fotografare ogni persona che mi passi davanti. ma vabbè, non ce la farò mai con i soldi. domani è il primo giorno di scuola. speriamo bene. si dice così, giusto?impostai la sveglia alle 07:00, così da prepararmi psicologicamente. accesi il mio computer scassato e feci partire la mia playlist.
"Oasis-Wonderwall". è una canzone che mi ha fatto riflettere molto, ed è anche l'ultima che ascoltai tra le braccia di mia mamma. scacciai quei pensieri e in poco tempo uscii di casa.
non sono una di quelle che fuma perchè va di moda, anzi cerco di andare contro le mode, ma solo quando sono nervosa. quindi accesi una sigaretta e mi sedetti alla fermata del pullman. vicino a me c'era un vecchietto che leggeva "Romeo e Giulietta"; mi sorrise e mi disse:"come mai una ragazza bella come te dovrebbe fumare?", cacciai fuori il fumo e dissi:"lunga storia". fece un segno con il
capo e mi salutò. era appena arrivato il pullman.la struttura non era male, in fin dei conti. non feci in tempo a scendere che vidi già le "categorie". a sinistra, gli sfigati e i nerd, seduti a terra con dei computer a smanettare chissà cosa. al centro le "popolari", o troiette, che si strusciavano contro i pantaloni di alcuni ragazzi. al solo pensiero mi venne un conato di vomito. infine, isolati da tutti, gli "strani".
roteai gli occhi e mi dissi:"in bocca al lupo".
sentii una voce femminile alle mie spalle.
"non sei l'unica"
mi girai e vidi una ragazza bassina, con i capelli corti, e gli occhiali.
Y:"scusami, ma non stavo parlando con te"
"oh ma chissene frega". e si mise a ridere. questa qui è strana.
entrai e controllai l'elenco delle classi.
"Min Yon: 4ªC".quando entrai la professoressa fece i soliti elogi tipo "trattatela bene" oppure "accoglietela con cura", neanche fossi una bambola di porcellana. tanto sono tutte cazzate, si sa come va a finire. infatti mi misi in fondo alla classe.
"oh anche tu qui, lupetta?"
era la tipa di prima. mi girai, la guardai e continuai a seguire la lezione.
"posso chiedere il tuo nome, contessa?"
"Yon."
"oh Yon. piacere. io sono lella."
LELLA? che nome è?
"scusami non sei di qui, vero?"
"i miei genitori sono italiani, e per non perdere le radici, mi hanno dato un nome italiano. che merda"
"fidati non è una merda"
"voglio essere tua amica. mi sei simpatica"
onesta e diretta la ragazza.
"potrei pensarci"
"anche misteriosa, mh, interessante" e rise.
mi accorsi subito della fossetta che aveva sul lato sinistro della bocca.
"carina la tua fossetta". era la prima volta che feci un complimento a qualcuno.
"stronza, non è vero"
stavolta risi io, perché diventò tutta rossa e si coprì la bocca.uscimmo, e andammo nell'atrio, dove era riunita tutta la scuola.
L:"oh, guarda quelli"
erano un gruppo di ragazzi. quasi tutti con i capelli scuri, tranne 2. uno era biondo e l'altro era platino, quasi bianco.
"ma che hanno in testa per venire a scuola con quei capelli? ahaha"
L"quello platino è carino." infatti lo stava fissando ormai da tempo.
le sventolai una mano davanti la faccia, per farla tornare alla realtà.
"comunque il biondino ti fissa"
era vero. quello strano personaggio mi guardava come per sapere cosa stessi pensando in quel momento. notai anche che con loro c'era una ragazza, con la coda e i capelli neri.
"Lè, la tipa è una sfigata?"
"probabile, ma ho visto che è fidanzata con uno di quei sette".
non sapevamo altro, ma dallo sguardo di Lella avevo capito che dovevamo indagare.uscite da scuola Lella mi fece una proposta indecente.
"stanno uscendo in questo momento" me li indicò "che ne dici di prendere il mio motorino e seguirli un po' per la città?"
la conosco da qualche ora, ma chi rifiuta un giro in motorino?seguimmo ogni movimento. sembravamo degli agenti della C.I.A. ad un certo punto entrarono in un bar.
"muoviti, devo vedere il platino."
ci sedemmo ad un tavolo appartato, facendo finta di ordinare qualcosa. o almeno, io ordinai un hamburger, Lella spiava. a me non fregava niente.
"okay la tipa ho sentito si chiama Alessia ed è la fidanzata di quello alto con i capelli scuri."
"hanno tutti i capelli scuri."
"allora è la fidanzata di quello più alto e basta."
dopo un po' sentii un suo urletto
"IL PLATINO SI CHIAMA YOONGI"
"ommioddio sai il suo nome", feci un finto sorriso ironico. perchè sono tutte fissate con l'amore?
"bene adesso lo cerco su instagram, twitter e vedrai che avrò il suo numero."
dopo un po' di silenzio disse, mentre io mangiavo
"il tipo che ti fissava si chiama Jimin"
è un nome interessante.
"okay."andammo via di lì, prima che qualcuno ci denunciasse per stalking, e Lella mi accompagnò dal signor Mimì. mi accolse a braccia aperte, come sempre.
"Yon! ti avevo detto di non venire, riuscivo a gestire da solo l'edicola"
"non fare il modesto Mimì, e poi sai benissimo che amo lavorare qui." in fondo, sono cresciuta in quel posto fantastico.finito di lavorare, salutai Mimì e tornai a casa. nel tragitto vidi la stessa persona che mi stava fissando quella mattina a scuola.
fumava, anche lui, e stava abbracciando un suo amico. gli passai di fianco e accelerai il passo.
appena fui nel letto, pensai al biondino, o Jimin, come si chiama.
non era brutto. nel senso, non era brutto per essere un maschio. c'è di meglio, sicuramente.
ma il modo in cui mi guardava mi è rimasto impresso.
voleva sapere di più su di me, ne sono sicura.
cosa potrei dirgli?
"ehi ciao sono una stronza senza genitori."
non ho esperienza con i ragazzi.
spero di rivederlo.
no.
spero che lui mi guardi di nuovo con lo stesso sguardo.
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oh my my my!
ChickLituna ragazza stronza, con un passato difficile, potrà mai innamorarsi di un tenero ragazzo coreano?