rinchiusa pt.1

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JIMIN'S POV
mi alzo dal letto, cercando disperatamente il cellulare. ho questa paura addosso che mi perseguita. chiamo Yon
"p-pronto..."risponde lei, sbadigliando.
sentire la sua voce mi tranquillizza
"buongiorno tipetta, come stai?"
"mh" mugugna.
"ho capito, ti chiamo dopo".
mi chiude il telefono in faccia, ma quella chiamata per me è valsa molto.

YON'S POV
ricevetti una strana chiamata da jimin, quella mattina. non lo aveva mai fatto prima d'ora. stava diventando più premuroso nei miei confronti, e questa cosa mi rincuorava.
dieci minuti dopo, suonarono al campanello.
sicuramente sarà Lella.
"ehi" disse lei, diventando rossa.
dopo l'esperienza dell'altro giorno, non abbiamo più parlato
"hai cercato di non farti mettere incinta?"
"perdonami" disse. è una parola che dice sempre, anche inutilmente.
"ma cosa? entra, ho lo yogurt"
le si illuminarono gli occhi.
ci raggiunse Alessia, e ovviamente, l'argomento ragazzi saltó fuori.
"tu e Namjoon siete davvero belli. non vediamo l'ora di essere le damigelle d'onore" disse Lella, prendendomi sottobraccio e iniziando a cantare la marcia nuziale.
"anche tu e Yoongi non scherzate. spero di non diventare zia troppo presto..." rise Alessia.
"ma jimin e Yon?" dissero in coro e si girarono verso di me.
"ce la caviamo" dissi
"ce la caviamo?! lui ha perso la testa per te. solo che tu non lo capisci." disse Lella
"ti ama" concluse Alessia
diventai rossa e sorrisi
"d-davvero?"
"ah la nostra piccola, ingenua, Yon" saltò su Alessia, scompigliandomi i capelli.
la giornata passò così.
ero felice. avevo trovato le mie persone.
tutto andava bene. finalmente, dopo tanto tempo, potevo dire di star bene.
quando le ragazze andarono via, trovai 10 messaggi di Jimin.

jimin: Yon dimmi dove sei
jimin: Yon stai bene?
jimin: posso raggiungerti?
jimin: voglio vederti

e si dinungavano così. adesso mi aveva messo paura e disagio. gli risposi velocemente.

Yon: jimin sto bene, stai tranquillo.
                                           jimin: oh finalmente.
                                             dov'eri finita?!
Yon: ero con Alessia e Lella.
smettila di fare il papà.
                                          jimin: vorresti che
                                            fossi il tuo daddy? :)
Yon: smettila.

lasciai il telefono sul divano e mi rilassai un po'. decisi di vedere alcune fotografie fatte negli anni precedenti, quindi presi il mio vecchio computer e iniziai a sfogliare nella galleria. tra le tante ne trovai una. ritraeva me con un ragazzino molto somigliante a me.
"puó essere un mio cugino lontano" pensai.
ma essendo una fotografia di una recita, aveva un'etichetta sul petto. ingrandii l'immagine e vidi:"Choi Min-jun". quel ragazzo aveva il mio stesso cognome, i miei stessi occhi, e gli stessi tratti del viso.
"h-ho un fratello?" sussurrai tra me e me, quando il suono del campanello mi riportó alla realtà.
mi alzai, molto confusa, dalla sedia. aprii la porta e vidi una ragazza bionda, con la frangetta, una bandana legata in testa. affianco a lei un ragazzo palestrato, quasi da far paura; un bestione enorme.
non li avevo mai visti prima.
"scusate ma voi-"
"non oggi. qui parliamo noi." disse la bionda
"a proposito ciao cha-cha!"

buio

JIMIN'S POV
dopo essermi assicurato per la quarta volta che Yon sia al sicuro, inizio a pensare che Lisa non possa farla nulla, almeno finché ci sarò io.
mi butto sul letto e chiamo Yoongi.
"cazzo vuoi a quest'ora?!" sempre molto formale.
"ricordi il piano per mettere al sicuro Yon?"
"mh" risponde a malapena lui
"ricordi anche di quell'amico che dovevi presentarmi?"
"mh"
"ti va di venire a casa mia per presentarmelo? così ci aiuterà anche lui."
"10 minuti e arrivo"

infatti 10 minuti dopo arrivó Yoongi insieme a questo ragazzo molto più alto di me, con i capelli castano chiaro, tendenti al biondo.
li feci entrare e passammo subito alle presentazioni.
"jimin, lui è Taehyung, un mio vecchio e caro amico."
gli tesi la mano e lui la afferrò subito.
"Taehyung, ma chiamami Tae"
"jimin" sorrisi.
il tipo faceva velocemente amicizia.
"passiamo al piano."
spiegai la situazione a Tae, che mi capii al volo.
"io propongo di ammazzarli al volo" sputó Yoongi.
"dobbiamo andare con calma. non sappiamo se questa Lisa ha già fatto qualcosa. solo dopo che ne avremo la conferma, faremo tutto quello che vuoi Yoongi. a proposito Jimin, l'ultima volta che hai sentito Yon?" era Tae a parlare.
"2 ore fà"
"prova a chiamarla"
primo squillo, secondo, terzo...
brutto segno.
"non risponde"
"dobbiamo chiamare tutti, Nam, Lella, Alessia, tutti!" urló Yoongi
"scusate ma chi sono?" disse Tae, con un pizzico di ironia nella voce.
sentii il battito accelerare, inziai a sudare.
mi misi le mani in faccia.
"l'hanno presa"

YON'S POV
mi svegliai di colpo, sudata, senza ricordare nulla, stordita, legata ad una sedia, con una benda sulla bocca.
cercai di urlare, di dimenarmi per liberarmi.
tutto sembrava inutile, ero bloccata su quella dannata sedia.
ma soprattutto, dov'ero?
"la principessa si è svegliata JJ!" sentii urlare.
vidi di sfuggita quella bionda, camminare avanti e indietro.
"finalmente, non riuscivo più ad aspettare!" esclamó il ragazzone alla sua destra.
"ciao bel bocconcino" la bionda era a pochi centimetri dal mio viso, che teneva tra le dita, stuzzicandomi.
scostai la faccia e tirai un urlo soffocato.
"ribelle" disse il ragazzo.
"2 sono le regole principessa." disse lei, puntandomi due dita in faccia.
mi faceva solo pena. la guardai con disprezzo e rabbia, mentre le lacrime scendevano lungo il viso.
"noi facciamo le domande, tu rispondi" disse, calcando su alcune parole.
"la seconda regola è che se deciderai di fare la cattiva ragazza, ci sarà una punizione. per ogni volta in cui farai la cattiva ragazza" concluse.
"oppure quando ci andrà di punirti" rise di gusto l'altro.
detto questo, mi strapparono la benda dalle labbra con violenza.
"si inizia." disse la bionda, con un espressione maliziosa sul viso.
"noi sappiamo che sei la fidanzata di jimin. è vero?"
"credo di si" dissi, non guardandola più in faccia.
"sì o no?" alzó la voce.
"ho già risposto"
"lavoro difficile Lisa" disse il ragazzone.
"sapevi che il vecchio lavoro di Jimin era lo spacciatore?"
cosa? Jimin non mi aveva mai parlato di questo.
"no" tirai su con il naso.
"ah benissimo allora. ci divertiremo JJ"
"dovrai fare dei lavoretti per noi. delle piccole consegne, stile postino, e se tutto andrà bene, potremmo anche lasciarti andare"
"cosa cazzo devo consegnare?!" urlai.
non dovevo farlo.
Lisa mi diede uno schiaffo, talmente forte che il rumore risuonò nella stanza.
"ti abbiamo detto che qui le domande le facciamo noi." disse serio il tipaccio.
"stavamo dicendo, che tu da domani, farai delle consegne per noi. non saprai a chi le farai, n'è il contenuto. saprai solo dove andare"
"ora dormi cha-cha, domani si lavora" concluse lei, sferrandomi un calcio.
strinsi i pugni dietro la schiena e tirai un urlo.
mi mancavano loro.
tutti loro.
"jimin, aiutami" sussurrai.
ormai con la testa bassa e le lacrime che scendevano lente.
avevo bisogno di aiuto.
avevo bisogno di jimin.

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