Capitolo 3

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Anastasia era in piedi e si stava preparando.La madre le stava facendo una complicata pettinatura.Le sue mani esperte lavoravano sulla lunga chioma biondo scuro della figlia,mentre lei era ferma,paziente.Era davvero ansiosa quel giorno.Non riusciva a non pensare all'imminente matrimonio.Più ci pensava e più il suo cuore protestava.Non riusciva proprio a sopportarlo.Per fortuna Ariston doveva ancora vederla e decidere se era adatta come moglie.Quel giorno la madre la stava preparando per presentarla al meglio.Il suo cuore continuava a battere velocemente.Dopo aver detto ad Anastasia che si doveva sposare,i genitori le avevano fatto un importante discorso ,facendole notare che era importante che si sposasse.Aveva preso una decisione:l'avrebbe sposato,ma solo per aiutare i suoi genitori.Anche se aveva deciso di sposarlo,comunque non era d'accordo sul fatto che i genitori ,dovessero scegliare al suo  posto  chi doveva essere il tuo compagno per la vita.Anastasia aveva pensato a lungo ad Ariston,cercando di trovare qualcosa che glielo facesse piacere,ma aveva tentato invano.Si conoscevano già essendo vicini di casa,ma lei lo aveva sempre considerato un amico e mai avrebbe pensato che sarebbe finita per sposarlo.La madre aveva finito di sistemarle i capelli e dopo averla fatta anche vestire l'aveva lasciata un po' da sola per farla pensare.Anastasia era pronta per essere presentata al suo futuro marito.La madre era tornata a prenderla e l'aveva accompagnata fino a casa di Ariston.I genitori di lui,avevano accolto la sua famiglia con calore,e avevano sorriso ad Anastasia .I loro sorrisi erano sinceri,pensò lei.Quando si trovò faccia a faccia con Ariston,lui le fece un sorriso timido.I genitori di entrambi,li lasciarono da soli per un pò,mentre loro,parlavano di "affari".Si erano seduti fuori casa di Ariston e lui la stava guardando.

<<Non avrei mai pensato che saremmo finiti per sposarci.>>disse affranto.

<<Nemmeno io l'avrei mai immaginato.Ma sappi che sarò una brava moglie.>>disse Anastasia sicura.

<<Di questo non avevo dubbi.>>disse lui facendo una smorfia.Anastasia lo osservò.

<<Ariston,so che il tuo cuore appartiene ad un'altra.Non tentare di negarmelo.Ma so anche,che tutto questo non è giusto.Voglio farti una confidenza.Io non voglio sposarti,ma lo farò lo stesso,per la mia famiglia.Tu farai altrettanto?>>chiese Anastasia.Ariston la guardò e sorrise.

<<Non ti sfugge mai niente.Se i nostri genitori sentissero come parli, te la farebbero pagare.Sei una donna e devi comportarti come tale,però ti ammiro molto.Non ti è sfuggito nemmeno il fatto che sono interessato ad un'altra vedo.Comunque non fa niente.Entrambi faremo la parte che ci spetta.Per la nostra famiglia va bene?>>

<<Va bene.>>disse Anastasia annuendo,anche se non ne era del tutto sicura.


Balzai su letto e cercai di riprendermi.Il mio cuore batteva a mille e non riuscivo a calmarmi.Scesi dal letto e notai che come sempre,mi girava la testa.Mi misi di nuovo a sedere e respirai lentamente.L'avevo sognata di nuovo.Ormai era  ovvio che avrei cominciato a sognarla più frequentemente.Questa "Anastasia",si doveva sposare per forza.Provai pena per lei.Ormai mi ero immedesimata fin troppo bene nella sua vita.Quello che sognavo di lei,ormai mi sembrava tutto familiare.Proprio per questo motivo,avevo cominciato a considerarla come una mia vita passata.Avevo ancora dei dubbi,ma non c'era altra spiegazione.Una volta Anastasia ero io.Vivevo nell'antica Grecia,precisamente nella città di Atene.Facevo parte di una famiglia di mercanti e per questioni economiche era costretta a sposare un uomo che non amavo.La cosa strana è che io adoro questo tipo di storie.Leggendo libri e guardando film,sono sempre stata appassionata di questo genere di racconti.Non riuscivo a credere che quella donna fosse esistita realmente.E quella donna ero io.Quando mi fui ripresa, andai al computer e siccome mancava un'ora al suono della sveglia,cominciai a cercare su internet varie cose sempre inerenti alla reincarnazione.Purtroppo non trovai niente di nuovo.Dicevano tutti la stesa cosa:la reincarnazione,è una cosa non accettata da tutti e soprattutto non accettata dalla Chiesa.Nella cultura buddista la vedevano come una punizione,perchè pensavano che se una persona  non si era comportata bene in una vita,doveva pagare reincarnandosi in un'altra.Su questa cosa non ero tanto d'accordo.Continuai a cercare per un pò ,e così mi imbattei in  varie testimonianze.Erano veramente tante.Alcune fasulle altre meno.La cosa strana è che nessuna di quelle testimonianze,faceva dei sogni come me.Li facevano comunque,ma non così frequentemente.Ad un certo punto  suonò la sveglia.Feci quello che dovevo fare e poi andai a fare colazione.Mio padre ancora drormiva,mentre mia madre era già a tavola.La salutai ed iniziai a mangiare.

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