Capitolo 12

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Alexis la osservava mentre dormiva:era così bella ed innocente,pensò il ragazzo.Anastasia era stesa sul suo letto su un fianco.I lunghi capelli biondo scuro le corniciavano il viso fine e delicato;Alexis pensò che assomigliava ad una dea.La conosceva da poco ma già sapeva di amarla profondamente.Ammirava quella ragazza come mai aveva ammirato nessun'altra.Da quando si era stabilito ad Atene non aveva smesso un minuto di pensare a lei ed era intenzionato a sposarla, un giorno,quando avrebbe avuto abbastanza denaro.Prima di tutto però,bisognava dirle la verità:chi era veramente e da dove proveniva.Il compito che gli era stato affidato era molto importante e una volta messo in atto tutto quanto,lui e Anastasia sarebbero andati via,così lei si sarebbe lasciata indietro quel maledetto marito che non l'aveva mai amata e tutto il male che le aveva procurato.Anastasia aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu Alexis che la osservava.La ragazza si stropicciò gli occhi e lentamente cercò di mettersi seduta.Non faceva particolarmente freddo ma Anastasia aveva la pelle d'oca.Alexis la salutò avvicinandosi a lei.<<Hai dormito bene?>>chiese dolcemente.
<<Meravigliosamente.>>rispose sorridendo.
<<Anastasia devo fare una cosa molto importante che mi prenderà un pò di tempo.Resterai qui da sola per un pò ma non preoccuparti,tornerò il più presto possibile.>>affermò lui.
<<Dove devi andare?>>chiese spaventata.
<<Per ora non posso dirti nulla ma appena tornato ti spiegherò tutto quanto.È una promessa.>>
<<Non puoi spiegarmi nulla prima?Se resto qui c'è la possibilità che Ariston torni e non sono abbastanza forte per difendermi.>>
<<Lo so,infatti ho chiesto ad un amico di tenerti al sicuro.>>le disse lui.
<<Un amico?Ma non posso venire con te?Non saprò difendermi ma riesco a camminare per tanto tempo!Dove devi andare?>>chiese sempre più agitata Anastasia.
<<Mi dispiace davvero tanto,ma non posso dirtelo.Quello che ti chiedo è di essere paziente.Puoi aspettare fino a stasera?Dopo averti spiegato il compito che mi è stato affidato andremo via di qui e ti farò conoscere la mia patria.>>sorrise il ragazzo.
<<Va bene Alexis,ma sbrigati a tornare.Non mi piace essere tenuta all'oscuro!>>esclamò.Lui le diede un veloce bacio e poi andò via di corsa.Qualche minuto dopo un uomo alto e muscoloso si presentò ad Anastasia e le disse che lui l'avrebbe protetta in assenza di Alexis.Dopo che l'amico del suo amato andò ad appostarsi fuori casa,Anastasia cominciò ad escogitre il modo di seguire Alexis e anche alla svelta.Non sarebbe rimasta ad aspettare.Era stanca di piangersi a dosso,stanca di essere protetta e stanca di dipendere da qualcuno.In qualche modo sarebbe riuscita  atrovare Alexis e lo avrebbe seguito a costo di farsi trovare da Ariston.


Il giorno dopo il mio compleanno ero pronta a dire tutto a Simon.Ci eravamo dati appuntamento ad un parco vicino casa sua ed ero più nervosa che mai.Mi ero vestita in fretta e furia e poi ero andata direttamente al parco a piedi.Almeno avrei avuto più tempo per pensare.Non sapevo minimamente come dirglielo nonostante ci avessi pensato tutta la notte.Arrivai ovviamente in anticipo di circa mezz'ora e così per cercare di non innervosirmi,cominciai ad ascoltare un po' di musica.Optai per delle musiche fatte interamente con il pianoforte.Riuscivano sempre a rilassarmi tanto che le ascoltavo anche prima di andare a dormire.Mi isolai completamente immaginando di rinchiudermi in una bolla immaginaria.C'ero solo io e la musica.Improvvisamente la bolla che avevo creato scoppiò,dato che due mani si posarono sui miei occhi.
<<Chi sono?>>chiese Simon.

<<Un molestatore?>>risi io.

<<No,no.Non sono adatto a quel tipo di cose.>>disse salutandomi con un bacio e sedendosi vicino a me.

<<Allora...cosa mi devi dire di così importante?>>Io abbassai lo sguardo e sorrisi amaramente.

<<Lo sai che mi stai alquanto inquietando?>>mi chiese Simon cercando il mio sguardo.Senza esitare cominciai a raccontargli tutto,perchè in fondo le cose migliori vengono dette senza pensarci troppo.Lui mi guardava con un'espressione indecifrabile.Parlai probabilmente per un quarto d'ora e quando finii aspettai che Simon dicesse qualcosa.

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