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JUNGKOOK

Aprile 2015

La mia vita, dopo la loro conoscenza, era visibilmente migliorata.
Non potevo più fare a meno di quel gruppo di pazzi scatenati,ogni giorno li cercavo, tra una lezione e l'altra, e loro cercavano me. Avevo anche ricevuto molte proposte di aiuto nello studio, che in quel periodo era la mia preoccupazione maggiore, così Jimin e Taehyung iniziarono a darmi qualche ripetizione subito dopo le lezioni.
Quel giorno d'aprile la scuola era quasi deserta, uno sciopero dei trasporti e il maltempo avevano bloccato una buona metà dei quartieri vicini, fortunatamente casa mia non distava molto. Non avevo ancora visto nessuno dei ragazzi, così presi le mie cose e mi diressi da solo verso la biblioteca. Entrai e scelsi un tavolo piuttosto isolato, appoggiai lo zaino e tirai fuori alcuni quaderni, poi mi diressi alla ricerca di quello che mi serviva.
Camminai con lo sguardo rivolto agli scaffali per un po', tra file e file in cui dovevo ancora orientarmi, ma trovai ben presto la sezione di storia che cercavo.
Feci scorrere i miei occhi sulle costole  dei libri e ne agguantai due, togliendoli dal loro posto. Mi ritrovai davanti un visetto pallido e uno sguardo che mi sembrava di conoscere.
-Hyung!- dissi, Yoongi mi guardò stupito e spostò il libro accanto per affacciarsi dalla fessura.
-Jungkookie- esclamò guardandomi sorpreso -cosa fai qui da solo?-
-Oggi tutti gli altri sembrano scomparsi, non pensavo di trovare qualcuno-
-So che Tae e Jimin che abitano vicini non sono potuti venire, per quanto riguarda gli altri non lo so-
-Anche io e te abitiamo vicini, ecco perché ci sei-
Mi rivolse il suo solito sorriso stanco, ma pur sempre sincero
-faccio il giro- disse poi.
Lo vidi sbucare dal fondo della fila e venire verso di me con le mani in tasca,ogni volta che lo vedevo sembrava piu piccolo, con la sua minuta statura, con quel suo fisico magro,stretto nelle sue spalle, e quell'espressione perennemente spaesata sul viso. Iniziammo a camminare fianco a fianco per gli scaffali.
-Cosa ti serviva?- iniziò lui
-Storia. Ho un esame la settimana prossima e mi stavo preparando con Tae e Jimin-
Lui annuì pensieroso.
-Ti piace leggere?- mi chiese ad un tratto.
-Si-
-Anche a me-
-Lo facevo molto più spesso, ma ultimamente non trovavo mai il tempo o la volontà, ma grazie a Namjoon ho ricominciato a farlo. Mi ha regalato un suo libro la settimana scorsa...-
-Fammi indovinare, Demian?-
-Si esatto-
-È il suo libro preferito in assoluto, se te lo ha regalato significa che tiene molto a te- disse con un piccolo sorriso che gli increspava le labbra.
Abbassai lo sguardo -immagino di si...-
-Sei fortunato ad averlo nella tua vita, te lo dico, lo siamo tutti-
-Lo so- risposi -sono fortunato ad avere tutti voi adesso, gli devo molto per questo.-
La sua risposta fu solo uno sguardo che sembrava terribilmente malinconico, quasi pietoso,in senso buono,nei miei confronti, avrei osato dire dolce,se fosse stato qualcun'altro, ma il suo era soltanto un variegato di emozioni, particolare, soltanto suo.
Restammo per qualche attimo in silenzio, continuando a camminare
-Ti dispiace se passiamo dalla sezione di musica?- chiese poi dal nulla
-No, fa pure-
Lo seguii fino ad una piccola sezione angolare, si avvicinò concentrato alle mensole e accarezzó alcuni libri, non convinto passò al piano superiore, fece scorrere le sue dita sui titoli e improvvisamente il suo sguardo si soffermò sul terzo scaffale, lasciò cadere la mano sbuffando, si passò il dorso della mano sul naso, cosa che faceva molto spesso, e fece per allungarsi a prendere la scala.
Lo fermai e mi allungai fino al libro che stava guardando, riuscii a prenderlo con facilità e glielo passai.
Lui mi guardò vagamente stizzito, per poi sospirare e ringaziarmi.
Io ridacchiai, ma mi soffermai a guardare la copertina del libro, sembrava una biografia.
-Mozart? Hyung suoni il pianoforte?- i suoi occhi si alzarono su di me, come illuminati per un istante.
-Si, esatto-
-Anche io! Cioè...ci sto provando- ammisi inbarazzato, ma lui mi sorrise.
-Potresti farmi sentire...qualche volta- disse poi a bassa voce, dopo un attimo di silenzio.
-Oh ma non sono così bravo, non lo so...-
Si portò la mano al mento e guardò il soffitto con fare meditativo, poi puntò i suoi occhi scuri nei miei e disse serio:
-Potrei aiutarti io.-
Lo guardai interrogativo
-Vieni a casa mia uno di questi giorni, vediamo cosa sai fare e ti do qualche dritta, ti va?-
Rimasi per un attimo di sasso, scrutavo nel suo sguardo qualcosa che non avevo mai visto fin ora,potevo vedere la sua passione per questo argomento che incredibilmente sembrava unirci e aveva chiesto proprio a me di passare del tempo con lui, mentre fin ora non avevo mai capito come comportarmi, gli sorrisi e accettai con entusiasmo la sua proposta.
Mi ritrovai a pensare che il me di poche settimane prima si sarebbe chiuso in casa dalla vergogna piuttosto che accettare l'invito di un ragazzo più grande, ma non avevo tempo per essere timido,mi interessava sapere di più sul mio misterioso Hyung, mi interessava davvero.

I need U (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora