Chinju, una ragazza dall'animo buffo ma dal carattere combattivo, cerca in tutti i modi di conquistare il cuore di Jungkook che sembra volerla tenere a distanza.
Divisa fra la sua vita che continua a metterle i suoi errori davanti agli occhi e la d...
Capitava spesso che lo guardasse da lontano come in quel momento, anche se avevano parlato molte volte e riso insieme, a Chinju piaceva osservarlo da una certa distanza così da poter notare con libera accortezza i movimenti dei suoi muscoli o l’impegno che metteva in qualunque cosa si cimentasse fino ad avere dei risultati strabilianti per poi vederlo gioire con il solito sorriso da eterno ragazzino «Chinju, serve qualcosa?» la voce del ragazzo la fece sussultare «No…cioè sì. Il CEO ha organizzato una riunione generale per il vostro nuovo comeback» l’altro annuì e si avviò verso gli spogliatoi ma, con l’asciugamano del ragazzo ancora fra le mani, Chinju si allungò per aiutarlo ad asciugarsi causando il retrocedere del ragazzo per non scontrarsi con lei. La ragazza rimase con la mano a mezz’aria mentre incontrava gli occhi di colui per cui il cuore le batteva sempre più forte «Scusa, volevo solo aiutarti» Jungkook fece un sorriso veloce «Non preoccuparti, non ce n’è bisogno» fece un inchino veloce e la lasciò sola in quella grande stanza piena di specchi che le metteva i brividi.
Più guardava gli specchi e più si aspettava che il suo riflesso potesse prendere vita e sbeffeggiarsi di lei e di come veniva continuamente rifiutata pur non essendosi mai esposta direttamente. Chinju non si era mai posta nessun problema nel dichiararsi ad un ragazzo, sapeva di essere una ragazzina carina fatta di carne, ossa e sentimenti e questi ultimi dovevano per forza correre verso qualcuno ma quando hanno iniziato ad andare in direzione di Jungkook allora per la prima volta si era ritrovata senza una parola da dire; le si seccava la gola quando era in sua presenza e il suo viso rischiava ogni volta una paralisi siccome le labbra formavano sempre un gran sorriso che quando Jungkook se ne andava poi le faceva dolere le guance. Si era ritrovata seduta accanto a lui e ad avvicinarsi cauta ma il ragazzo era molto attento a tenere una certa distanza fisica ed ogni volta che Chinju notava quel comportamento velato di una certa educazione rideva mestamente fra sé chiedendosi perché continuasse ancora a perdere tempo con lui; infondo lei era una ragazza che di tempo non ne aveva, occupata com’era a combattere contro quella famiglia che l’aveva cacciata via di casa o che lei aveva abbandonato.
Era passato poco tempo eppure non lo ricordava, era anche vero che non le importava su chi sua madre stesse riversando la sua austera severità o in quale città straniera suo padre fosse con il nuovo compagno o, ancora, quali assurde compagnie frequentasse sua sorella minore; le importava di sua sorella maggiore ma con lei non poteva parlare, prima avrebbe dovuto trovare il coraggio di andare a farle visita.
Guardò l’asciugamano bianco che teneva fra le mani come dimostrazione del suo ennesimo gesto sbagliato, se solo quel ragazzo le avesse dato un segno o le avesse fatto capire qualcosa; Chinju lanciò lo straccio verso gli specchi dove il suo riflesso la stava osservando come pochi minuti prima lei stava osservando Jungkook.
Il viso che formava un ovale perfetto in cui erano incastonati degli scuri occhi a mandorla resi più tondeggianti dall’eyeliner che soleva applicarsi mentre le labbra erano quasi sempre colorate con toni leggeri e freschi che non appesantivano il paffuto viso conferendole sempre una nota delicata e dolce con cui sperava di raggiungere il cuore di Jungkook; aveva sempre portato i capelli lunghi e, per quanto amasse ribellarsi alle rigide regole imposte da sua madre anche su quanto concerneva il proprio aspetto, non aveva mai preso seriamente in considerazione l’idea di tagliarseli o tingerli di un colore diverso che non fosse quel nero che imperava nella sua nazione. Quel giorno notò che la sua pelle era resa ancora più pallida dal contrasto del lungo vestito scuro che indossava e, per un momento, credette di essere fin troppo cerea, così tanto che iniziò a pensare di soffrire di qualche strana forma di anemia «Non è un buon segno se una ragazza si guarda troppo allo specchio» la voce di Taehyung la fece voltare nella direzione in cui poco prima Jungkook era scivolato via «Beh, qualunque ragazza ama guardarsi allo specchio» Chinju fece finta di sistemarsi i capelli e controllare se il trucco non fosse sbavato «Guarda che non c’è bisogno che tu faccia finta di essere così frivola, ho capito che ti stavi ponendo domande filosofiche sulla tua esistenza» la ragazza si voltò di nuovo a guardare divertita il suo amico «Sulla mia esistenza?» Taehyung le si avvicinò guardando i loro riflessi uno vicino all’altro e, con un sorriso innocente sulle labbra, disse «Su quella di Jungkook?» Chinju arrossì e gli diede una scherzosa pacca sul braccio che fece ridere entrambi «Invece di prendermi in giro dovresti aiutarmi» l’altro si sedette a terra, posando la schiena sul fresco vetro «Beh se inizi a fissare in modo inquietante gli specchi sei già a metà strada» lo sguardo curioso della ragazza esortò Taehyung a continuare «A Jungkook piacciono le ragazze un po’ strane» Chinju fece un gran sospiro e si sedette vicino al suo amico «Mi stai dicendo che non sono abbastanza strana? Guarda che io sono stranissima, sai?!» Taehyung portò la grande mano sulla testa di Chinju e le diede una carezza che le scompigliò un po’ i capelli «Sei la prima ragazza che si vanta di essere strana» mentre l’altra si aggiustava i capelli, sorridente gli rispose «Farò tutto il possibile perché i miei sentimenti raggiungano Jungkook e gli facciano capire che io posso essere l’unica per lui» «Lo sai che quel ragazzo si è intestardito con quella roba di Your Name, no?» «Parli della storia delle campanelline?» Taehyung annuì «Sì, ne ha fatto cenno una volta ma io sarò in grado di fargli sentire un’intera banda!» Chinju guardò Taehyung con occhi pieni di determinazione e speranza che per un momento fecero vacillare il ragazzo nel suo tentativo di tenerle segreto che il cuore di Jungkook era già stato preso da una ragazza che non lo avrebbe mai ricambiato «Una banda? Non ti sembra un po’ esagerato?» «Assolutamente no! Lo farò cadere ai miei piedi. Mi aiuterai no?» non fu capace di risponderle, tenne la bocca chiusa per paura di far uscire un oceano di parole che potessero avere l’effetto di uno tsunami nell’animo della piccola Chinju.
Si sentiva protettivo verso di lei, se la prima volta che la vide suscitò in lui una semplice curiosità che lo portò ad avvicinarlesi, in seguito germogliò un’innocente amicizia che riuscì a far nascere in Taehyung la voglia di prenderla sotto la sua ala protettiva e trasformala nella piccola sorellina di cui si sentiva responsabile. Chinju era questo per lui: una minuta, divertente e vispa sorellina minore che continuava ad annoiarlo con le sue questioni sentimentali ma a cui non avrebbe mai rinunciato.
La ragazza appoggiò, con una fittizia stanchezza, la testa sul grembo del ragazzo continuando a lamentarsi del fatto che il suo compagno di gruppo non la guardasse come una ragazza «Cos’ho che non va? Assomiglio anche incredibilmente tanto a IU» Tae sorrise e scompigliandole energicamente i capelli affermò «Sì, i capelli mi sembrano abbastanza simili» Chinju si rimise seduta e si aggiustò la sua chioma mentre a bassa voce lanciava delle piccole maledizioni al suo amico «Dico sul serio! Vado all’università e mi guadagno da vivere per i fatti miei! Sono molto divertente oltre che bella! Sono anche più bassa di lui, rispecchio la sua donna ideale quindi perché scappa da me come se fossi una malata contagiosa?» «Quanto sei alta?» «Non lo sai che queste cose non si chiedono ad una ragazza?» «Non era l’età che non si poteva chiedere ad una ragazza?» «Non si chiede niente ad una donna! Bisogna solo amarla e fare quello che dice» «Credo di aver capito il problema» Chinju lo guardò di nuovo con una luminosa luce negli occhi rotondi «Per favore parla!» si avvicinò all’orecchio di lei, coprendosi la bocca con la mano e dopo aver creato la giusta suspense le sussurrò «La tua modestia» confusa la ragazza affermò «Ma io non sono modesta» «Appunto, dovresti esserlo» la ragazza si alzò falsamente indignata e sull’uscio della porta si voltò a guardarlo «Vado a cercare gli altri con la mia non-modestia! Sappi che c’è una riunione…» Tae la interruppe ancora divertito «Lo so, me lo ha detto Jungkook» Chinju annuì impettita e lasciò la stanza.
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