1.1K 69 21
                                    

Harry era pienamente consapevole che avrebbe dovuto sbrigarsi se avesse voluto davvero incontrare Louis al parco. Erano le 5 meno dieci, circa, quindi Louis avrebbe dovuto essere già lì ad aspettarlo. Pessima persona che era Harry.

Corse quasi a perdifiato fino al parco e, effettivamente, Louis era lì. Sembrava molto preso da quello che stava facendo, seduto sulla panchina e dando le spalle all'ingresso del parco.

<<...oh my, I remember those times, keep text you for all night...>>

Di nuovo, Harry si ritrovò a pensare che la voce di Louis fosse la voce di un angelo, perché altrimenti non c'era altra spiegazione valida.

<<Canti bene>> gli disse, sedendosi vicino a lui. Louis si girò di scatto, saltando dallo spavento e guardandolo male, ma Harry riuscì solo a pensare che fosse così tenero e quindi ridacchiò.

<<Sei in ritardo, Mr. Styles>> rispose, cambiando totalmente discorso.
<<Oh, Mr. Tomlinson, non sapevo ci fosse un orario preciso.>> Louis spalancò gli occhi iniziando a ridere imbarazzato, poi disse: <<Intendevo... uhm, sì, intendevo... rispetto al solito, ecco>>.

<<Lo so, lo so. Ma non ho sentito la sveglia per andare a lavoro, quindi ho fatto davvero velocemente.>>
<<Tu fai le ore piccole...>> lo rimproverò Louis canzonatorio.
<<Louis, questa è un'ora "piccola". Quindi vedi di non rimproverarmi, eh, ché tra i due sei quello che dorme di meno!>> esclamò il riccio, iniziando a ridere. Louis lo imitò poco dopo.

Rimasero in silenzio per un po', leggermente provati dalla stanchezza e, probabilmente, entrambi cercando qualcosa da dire che non superi i paletti che si erano auto imposti, che sfondasse barriere che dovrebbero rimanere intatte per poter conservare quella strana amicizia che stava crescendo. Poi, finalmente, Harry parlò.

<<Dicevo sul serio prima: canti bene, Louis.>>
<<Grazie... ma no, non penso che-->>
<<Non ti lascerò buttarti giù così, quindi non ci provare neanche a finire la frase- lo interruppe il più piccolo, guardandolo con un sopracciglio alzato in segno di sfida, -Dovresti venire a cantare al bar.>>

<<Cosa!? Ma ti sei fumato il cervello? No. No-oh-oh no.>> Louis si alzò di scatto dalla panchina, muovendo il dito in segno di negazione.

<<Dai, Louis! Il venerdì sera fanno il karaoke! Ci divertiremo! Se vuoi posso cantare anche io, tanto non è il mio turno.>>
<<No, Har. Grazie, ma davvero, no.>>

Harry roteò gli occhi, impazzendo internamente per il diminutivo, poi controllò l'ora e disse: << Okay, io devo andare a lavorare. Ti lascio il mio numero, se vuoi, nel caso tu dovessi cambiare idea.>> Si alzò anche lui, sorridendo, allungando la mano per farsi passare il telefono, così da segnargli il numero.

<<Non penso cambierò idea, ma...- gli passò il telefono -Tieni.>>

Harry sorrise, segnando il numero, poi gli ripassò il telefono.

<<Mai dire mai, Louis. A domani.>> Gli diede un bacio veloce sulla guancia, spingendosi più oltre di quello che avesse mai fatto e se ne andò.

Louis, dal canto suo, rimase fermo ad osservarlo, sorridendo e toccandosi la guancia con la mano c'è ancora aveva il telefono, incredulo da tutto quello che era successo quella mattinata. Magari, questa volta, avrebbe potuto anche sognare qualcosa di bello.

—————
Okay ragazzi sono immensamente dispiaciuta. Il capitolo, poi, è corto e orribile ma COMUQNEI.

Scusatemi per essere scomparsa, magari prima o poi vi spiegherò tutto meglio. Conto di tornare presto, definitivamente, però.

I'm taking care of my mental health, first. Spero capiate.

Vi voglio bene, grazie se siete rimasti.

-Fra

Night full of stars ✨ l.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora