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Si sa, la maggior parte delle gioie non durano.

Per questo, il giorno dopo, Louis non riusciva a dormire. Di nuovo.

E per questo, di nuovo, era andato al parco, con la speranza di incontrare Harry.

"Fai che ci sia, fai che ci sia, fai che ci sia" pensava il liscio, mentre a passo veloce si incamminava al "loro" luogo. Era in ritardo, quel giorno. Voleva conquistarlo, per così dire.
Quindi ci aveva messo più tempo a prepararsi.

E poi Zayn lo aveva trattenuto per fargli millemila domande su dove, con chi e perché andasse.

L'ansia di Louis era scaturita soprattutto dal fatto che Harry, il giorno prima, quando il liscio era arrivato al parco, se ne era già andato. Solo che Louis non sapeva mica che il riccio era andato, lo aveva aspettato e, infine, se ne fosse andato. No.
Lui pensava non si fosse proprio frequentato.

«Harry! Buongiorno» lo salutò il liscio, quando lo trovò già seduto a una panchina, mentre giocava con il telefono.
«Ehi, Lou» rispose egli, alzando lo sguardo e sorridendo.

Louis quella mattina era bello, alla fine. Sembrava più riposato e il fatto che avesse risolto i suoi problemi con Zayn si notava, soprattutto nella sua espressione più rilassata e serena, meno contratta, meno ferita.

«Scusa, ho fatto tardi» si scusò Louis, prima di arrossire per l'imbarazzo, «Non che... nel senso, non che ci sia... uhm... non che questo sia un qualche incontro obbligato, no? Solo che... uhm... stasera sono uscito dopo e... uhm... mh... sì, Ceh... vabbè hai capito».

Harry scoppiò a ridere «Tranquillo, moro! Ero appena arrivato, comunque» gli disse.

Non era vero, era sceso prima. Ma Louis non doveva saperlo.

«Sì, comunque... ieri ho dormito!» lo informò Louis.
«Lo avevo immaginato quando non sei venuto, sai? Ti ho aspettato»

Louis arrossì nuovamente, «In realtà... in realtà sono venuto» gli sussurrò.
«Sul serio? E quando?»
«Erano... credo le cinque e qualcosa?»
«Oh, quindi hai dormito dopo?»
«No» Louis ricordava un pomodoro, tanto fosse rosso «In realtà mi ero svegliato e sono sceso subito.»

Harry sorrise, sperando che il suo cuore non battesse tanto forte quanto lo sentiva lui, altrimenti di sicuro lo sentiva anche Louis e quello— beh, quello sarebbe stato imbarazzante.

«oh. Sei sceso per me?» domandò quindi.
«Riccio, ma ti sembra che esisti solo tu? Io boh» esclamò Louis ridendo, prima di «Comunque, sì. Ero sceso per venire a incontrarti.»

E oh cazzo Oh cazzo oh merda oh porca puttana oh perbacco oh minchia era tutto ciò a cui Harry riusciva a pensare.

Il riccio fu interrotto dal suo telefono che lo avvisava di un messaggio di Niall: "Ehi so che mi odierai perché stai con il tuo bello, ma ho davvero bisogno che tu faccia apertura oggi. Sto in ritardo. Ti pregooooo".

Quindi, Harry salutò Louis, spiegandogli la situazione.

«Tranquillo, Harry. Il lavoro è più importante.»
«Preferirei rimanere qui, ad essere onesto» mormorò il riccio, abbassando lo sguardo.
Louis rise «Non credo che le persone siano davvero felici di andare a lavorare, di solito. Quindi ci sta.»

Harry sorrise, prima di salutarlo di nuovo e allontanarsi.

Louis mise di nuovo le cuffie e iniziò a canticchiare una canzone di una qualche nuova band che conosceva solo lui e per cui Zayn ancora lo prendeva in giro, dicendo che fosse l'unico al mondo a conoscere quella band. Di solito, Louis lo mandava a fanculo, dopo.

«Io» mormorò Harry, senza farsi sentire «Intendevo che ti reputo già più importante.»

Night full of stars ✨ l.sDove le storie prendono vita. Scoprilo ora