Prologo

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*Avvertenza: tutte le età degli Elfi riportate in questo libro sono definite dal punto di vista degli Uomini*

Era una tiepida mattina d'autunno e le foglie d'oro del bosco di Lòrien cadevano dolcemente sulla nuda terra, creando su di essa uno scintillante tappeto dorato. Gli zoccoli dei cavalli calpestavano il fogliame e la scorta elfica procedeva, sicura, dirigendosi verso il palazzo dei sovrani di quel regno. Thranduil, giovane principe di Bosco Atro dell'età di sei anni, cavalcava il suo piccolo destriero bianco e si guardava intorno, affascinato. Era nato e vissuto in un bosco, ma non aveva mai visto spettacolo più bello di quello che stava ammirando in quel momento. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quella visione, tanto da distrarsi continuamente, il che lo portava a sbandare di continuo ed a rischiare di scontrarsi con un albero.

-Thranduil!- lo richiamò re Oropher, il padre del bambino, dopo assere riuscito a chinarsi, afferrare le redini del cavallino ed a fermarlo, prima che si allontanasse dal sentiero e si perdesse- Smetti di osservare le foglie che cadono e concentrati sulla via da percorrere! Finirai per farti male! Vivi in una foresta, non mi sembra che vedere i boschi in autunno sia poi una novità per te.

-Ma questi sono diversi, Ada.- ribattè il piccolo con convinzione- Le foglie sono dorate e... guarda! I tronchi sono d'argento!

-Li vedo, Thranduil.- rispose il re, avanzando lungo la stradina ondulata che li guidava verso un mese di meritata vacanza, ospiti di Lady Galadriel e del suo consorte- Sono davvero meravigliosi.

I due Elfi rimasero in silenzio durante il restante tratto di strada. Il bimbo fantasticava sulle meraviglie della selva, l'adulto sul favoloso banchetto che li avrebbe accolti una volta arrivati a palazzo.

Quando finalmente, dopo tre altre ore di viaggio a cavallo, la piccola truppa elfica raggiunse la dimora dei sovrani di Lòrien, il piccolo principe cominciò a sentirsi intimidito e ad osservare con timore quelle imponenti sentinelle che lo osservavano dall'alto delle mura. Gli attesi ospiti vennero fatti entrare con tutti gli onori ed i due membri della famiglia reale del Reame Boscoso furono scortati da una guardia dal lungo mantello foderato di velluto rosso fino al luogo in cui i re li attendevano.

Giunsero in una grande terrazza da cui si poteva ammirare Lòrien in tutta la sua magnificenza e dove i regnanti di quel regno meraviglioso li attendevano. Alla vista di tutti quegli sconosciuti Thranduil, a dispetto del suo portamento distinto e regale, si nascose dietro il padre e si aggrappò con forza alle sue vesti. Quando vide il signore di Bosco Atro, gli occhi del re si illuminarono.

-Mae govannen, Oropher.- disse, abbracciando l'amico.

-Hanta, mellon nin.- rispose l'altro, ricambiando il gesto- Sono lieto di rivederti.

-Vieni, ti presento alla mia famiglia.- continuò re Celeborn, voltandosi verso gli altri, rimasti fino a quel momento in silenzio- Mia moglie, che penso tu conosca già...

Lady Galadriel si avvicinò ed Oropher le baciò la mano.

-E' sempre un piacere incontrarti, Galadriel.

-Lo stesso è per me, amico mio.- rispose la regina.

-I miei due figli, Amdìr ed Imin...- continuò Celeborn.

Due giovani Elfi che dimostravano sì e no quindici anni si fecero avanti e si inchinarono. Avevano entrambi, a dispetto dei genitori, i capelli castani e gli occhi neri e scintillanti di chi ne combina di tutti i colori.

-Ma guarda!- esclamò il re straniero, osservando compiaciuto i due ragazzi- Eravate appena due bambini quando vi ho visto l'ultima volta! Siete diventati quasi degli uomini, ormai. Presto sarete pronti per avere delle responsabilità.

-Grazie, mio Signore.- rispose Amdìr.

-Ed ultima, mia nipote, Indil.- concluse il sovrano dai capelli biondi.

Una bambinetta vestita di bianco si avvicinò con portamento regale al re e si inchinò con grazia. Aveva i capelli biondi, lunghi fino alla vita e lievemente ondulati, gli occhi grandi e intensi, la carnagione chiarissima ed un sorriso luminoso.

-Lei è la figlia di Egnor e Naimi, giusto?- chiese Oropher. Celeborn annuì- Sei davvero graziosa.- commentò il re, rivolgendosi alla bambina- Presto diventerai bella come la tua nana.

Lei sorrise e stava per allontanarsi, quando un movimento dietro all'ospite attirò la sua attenzione. Corse dietro il sovrano e vide un bambino biondo che la fissava.

-Ciao!- esclamò la principessina- Io sono Indil, tu come ti chiami? E perché resti aggrappato alle vesti di re Oropher?

-Io sono Thranduil.- rispose il biondino staccandosi dai vestiti del padre e drizzando la schiena- Principe di Bosco Atro.

-Mi piace il tuo nome.- disse Indil.

-Anche il tuo è bello.- commentò il bambino- Ti rappresenta.

-Grazie.- fu la risposta.

-Ora basta, Indil.- intervenne re Celeborn- Tu e Thranduil avrete tempo dopo per conoscervi meglio, ma ora i nostri ospiti saranno stanchi e vorranno anche cenare.

-Si, zio.- rispose la bimba. Si rivolse nuovamente al suo nuovo amico-Vieni, il banchetto è da questa parte- i due si allontanarono mano nella mano sotto lo sguardo divertito dei genitori.

-Incredibile!- esclamò Oropher ridendo- Si conoscono da appena dieci minuti e hanno già fatto amicizia!

-Oggi amici e domani, chissà. Potrebbe anche nascere quacosa tra quei due.- commentò re Celeborn.

-Ora non correre troppo, mellon.- lo fermò il re di Bosco Atro- Per ora lasciamo che siano solo amici, poi vedremo.

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