Thranduil uscì dai suoi appartamenti e si diresse verso la sala pranzo per la colazione. Era vestito da una camicia bianca ed un paio di pantaloni lunghi dello stesso colore, una tenuta che lo rendeva elegante nella sua semplicità. Il lunghi capelli biondi erano sciolti, fatta eccezione per due treccioline che si incontravano in mezzo alla testa in un'unica treccia. I grandi occhi azzurri splendevano ed un largo sorriso gli illuminava il viso. Non vedeva l'ora di partire.
-Thranduil!- lo salutò re Oropher mentre il figlio si sedeva a tavola- Non ti sembra di essere un pò troppo elegante per viaggiare?
-Non mi pare, padre.- rispose il principe mentre addentava un biscotto al miele- E poi, anche se così fosse, non credi sia bello mostrare un pò di eleganza nei confronti dei reali di Lòrien?
Il sovrano di Bosco Atro alzò gli occhi al cielo mentre un sorrisino divertito gli si dipingeva sulle labbra. Credeva di sapere il motivo per cui suo figlio teneva tanto a fare bella figura con i suoi ospiti- Indil non aveva detto che sembravi uno scoiattolo quando, durante l'ultima visita, le hai fatto il baciamano?
Mancò poco perché il giovane Elfo non si soffocasse con il dolcetto.
-E questo cosa c'entra...?- chiese, quasi irritato, mentre le sue guance si tingevano di rosso.
Oropher scoppiò a ridere.
-Intendevo dire che a lei piace il vero Thranduil, non una tua copia galante e raffinata.
-Padre, non capisco perché tu stia mettendo in mezzo Indil. Lei non c'entra, ho semplicemente voluto dimostrare a re Celeborn e a Lady Galadriel che sono grato del loro invito.
Il re annuì. Aveva deciso di lasciar perdere la conversazione riguardante la giovane nipote dei suoi più cari amici- Il tuo è stato un caso molto fortuito, figlio mio. Non capita spesso di poter apprendere l'arte del regnare da uno dei re più saggi di tutta Avra.
-Spero di essere all'altezza di ogni situazione.- disse Thranduil, con aria incerta.
-Sono certo che lo sarai.- rispose Oropher.
In quel momento, una guardia entrò nella stanza e si inchinò.
-Mio Signore, i cavalli sono pronti.- li informò- Appena ordinerai la partenza lasceremo il regno.
-Bene, direi che è il momento di salutarsi.- cominciò il re, rivolgendosi al figlio. I due si alzarono in piedi ed il sovrano strinse il principe in un forte abbraccio- Fai attenzione, Thranduil e ricordati di eseguire sempre gli ordini di Celeborn e di non fare di testa tua come è tuo solito.
-Lo farò, padre.- rispose il giovane, ricambiando la stretta- Prega i Valar per me.
L'Elfo si staccò dal genitore e, dopo un ultimo saluto, seguì la guardia verso le scuderie. Mentre si avvicinava al luogo della partenza, i suoi pensieri volarono ancora una volta al padre. Sarebbe stata dura passare tutto quel tempo senza i suoi burberi consigli.
Raggiunsero l'ingresso delle stalle ed un Elfo dai capelli rossicci gli passò le redini di Alcarohtar, il suo bianco alce che gli era stato accanto per tutti quegli anni. Thranduil passò un paio di volte il palmo della mano sul collo dell'alce prima di montargli in sella con un salto preciso ed elegante, seguito da tutti i soldati che formavano la sua scorta.
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Un Amore Eterno
FanficTratto dal libro: -Il fatto è che... sono stato innamorato di te fin dal primo momento in cui ti ho vista. Non so quali siano i tuoi sentimenti, ma sappi che io ti amo più di qualsiasi altra cosa. Glielo aveva detto. Il principe restò ad osservare l...