Il mio angelo

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Mia nonna è una bellissima donna del 1949 con i capelli ormai grigi, gli occhi castano chiaro/verde e le lentiggini.
Il suo nome è Elena, è stata adottata da neonata e non ha vissuto troppo bene la sua adolescenza, infatti, essendo troppo buona viene spesso sminuita, soprattutto da mio nonno.
Nonostante ciò non si è mai fatta abbattere.
Lei non mi ha mai visto come mi vedevano gli altri, lei mi vedeva davvero speciale, sono come un diamante per lei, sin da quando sono nato.
Una volta sono andato a stare da lei per una settimana senza mio fratello.
Mentre stavamo lavando e asciugando i piatti abbiamo iniziato a parlare:
"Quanto stai crescendo in fretta, Nathaniel" ha posato i piatti, si è asciugata le mani e poi si è girata verso di me, prendendomi la faccia fra le mani.
"Stai diventando sempre più bello, sai?" Ha fatto passare i suoi pollici sui segni che ho sotto i miei occhi orientati verso il basso;
"Ma cosa dici? Ero un mostro appena nato e lo sono tutt'ora" ho abbassato la testa,
"Ma cosa dici? Non sei un mostro" mi solleva la testa.
"Si che lo sono, poche persone hanno il coraggio di avvicinarsi o di parlare con me, anzi, nessuno!" A quel punto le lacrime mi sono uscite dagli occhi come una fontana,  ho tirato un sospiro.
"Tutti preferiscono Jacob a me, tutti si sono consolati con lui dopo che è nato il mostro!"
"Bhe, tutti...tranne me" mi ha guardato dritto negli occhi,
"Forse nella famiglia hanno accettato prima Jacob, ma sai perché?"
Ho scosso la testa
"Perché l'uomo ha paura del diverso, io invece no. Io ti trovo fantastico, sei pieno di talento, sei super intelligente, più di Jacob! Non ti serve la sua bellezza, gli intelligenti vanno davvero avanti nella vita, i belli no, i belli vengono usati. Magari gli "angeli" si innamorano più facilmente di Jacob, ma l'angelo più importante si è innamorato di te, Nathaniel. Quando morirò sarò io il tuo angelo"
Dopo di ché si guarda intorno e poi mi dice:
"Sei il mio preferito Nathaniel, ti amo più di quanto amo tuo nonno e tuo padre messi insieme, più della mia vita. Da quando sei nato non penso che a te"
A quel punto le lacrime riprendono a uscire dai miei occhi, piangere non mi faceva bene, non mi aiutava a respirare, ma non ce la facevo a trattenermi.
La nonna mi ha abbracciato forte, per una volta mi sentivo davvero amato.
"Anche tu sei la mia preferita nonna"
Siamo rimasti li, abbracciati, per non so quanto tempo, sinceramente non mi interessava, in quel momento potevo anche morire in pace, sapevo di essere davvero amato.

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