Sorpresa

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Sento qualcuno arrivare arrivare di corsa e poi rallentare...
"Nathaniel?" Era una voce femminile affannata dalla corsa,
"Nathaniel? Dormi?" Mi sussurrava.
Accendo la abat jour sul comodino affianco al mio letto,
"Luna! No, no, sono sveglio, che ci fai qui? È tardissimo" Mi sollevo un po.
"Non crederai mai al casino che ho fatto per arrivare qua da teh" Riprende fiato
"Allora, tuo fratello ha avvertito tutto il gruppo dicendo che saresti mancato alle prossime prove, così gli abbiamo chiesto il motivo, e quando ho capito la gravità della situazione ho chiesto al prof White se fosse una buona idea stare con te e provare insieme visto che ci starai per un bel po qua in ospedale. Poi ho chiesto a mio padre se potessi venire a farti compagnia anche sta notte, e lui ha accettato, il problema è che ero da mio nonno, a Washington, per passare il fine settimana con lui ed il suo gattone grasso, ma la tua era un emergenza, non potevo lasciarti solo, così mio nonno mi ha proposto di spostare il fine settimana da lui alla settimana seguente, così ho preso l'ultimo treno per Seattle, da sola, e sono tornata qua, ho fatto tutta la strada a piedi fino all'ospedale, ho passato mezz'ora a convincere un infermiere per entrare da te...e ora...eccomi qua...muoio" Si butta sul letto accanto al mio,
"Wow Luna, grazie, non c'era bisogno"
Luna si avvicina a me e mi prende la mano dove avevo attaccato il contatore dei battiti del cuore;
"Tu sei importante per me Nathaniel, più di qualsiasi altra cosa" Abbassa la traversa del mio letto e attacca il suo,
"Io mi metto qua, così se ti serve qualcosa devi solo toccarmi, sono a tua completa disposizione"
"Cavolo Luna...non so che dire...di solito le persone non si preoccupano per me..."
Mi sorride e sistema le sue cose nell'armadietto,
"Luna...poco fa hai detto che dovrò rimanere qua per parecchio tempo...sai quanto?" Mi rompeva già stare li, ci avevo passato l'infanzia in ospedale...non volevo tornarci.
"Fino a Venerdì prossimo mi pare, ti devono curare il buco della cannula, curarti un po di lividi e sistemarti il labbro rotto...approposito...Jacob ha detto che sei caduto dalle scale a scuola, ma eravamo sempre insieme e non sei caduto da nessuna parte..."
Non volevo dirglielo...però dovevo parlarne con qualcuno...dopotutto gli amici servono anche a parlare dei problemi...penso,
"Luna, vieni" Le faccio cenno con la mano di mettersi davanti a me sul letto. Lei lo fa.
"Che c'è?" Mi ha chiesto un po preoccupata,
"Sai perché non mi hai visto cadere dalle scale?...perché non sono caduto, infatti" mi avevo tolto un grosso peso, mi sentivo meglio...
"Eh?! No?! E allora come ti sei conciato così?" Era sbiancata,
"Mi hanno picchiato in un vicolo vicino a casa tua dei ragazzi più grandi..." Stavo per piangere.
"Cosa?! E perché?!"
"Mi hanno detto di starti alla larga...è stato Tobias con il suo gruppetto, è innamorato di te" mi è scesa una lacrima,
"Ma cazzo! Deve capirlo che io non lo voglio, NON SI DOVEVA PERMETTERE DI TOCCARTI!" Le sue mani si trasformano in 2 pugni chiusi,
"Nath, ti va di raccontarmi per filo e per segno cosa ti hanno fatto?" Mi prende le mani.
Annuisco e le racconto tutto, era fantastico parlare con qualcuno, anche perché non ne avevo mai avuto l'occasione.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2018 ⏰

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