Dolci sogni ep. 19

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Li facemmo stendere sui nostri letti, entrambi matrimoniali, mi sedetti vicino a Morfeo accarezzandolo delicatamente, notai il sudore e la sua faccia accigliata così mi alzai e andai a prendere una bacinella d'acqua tiepida insieme a un piccolo asciugamano, inzuppai l'asciugamano nell'acqua, lo strizzai e poi lo passai sul volto sudato di Morfeo con delicatezza, nel mentre Clay fissava Deth senza muovere un dito, si limitava a guardarlo con sguardo freddo ma con le lacrime che non smettevano di scendere copiose rivelando il suo vero stato d'animo.

Lasciai una piccola carezza a Morfeo per poi avvicinarmi a Clay, gli accarezzai la spalla
"Che hai?" Chiesi avvicinandomi al suo orecchio
"Mi fa...male guardarlo, in questo momento vorrei...vorrei solo andare li e prendermi cura di lui, ma più lo guardo più mi ricordo cosa mi ha fatto, non cela posso fare Aki fa davvero...male" singhiozzó per poi scoppiare in un pianto liberatorio sulla mia spalla, lo strinsi forte cercando di consolarlo, ma all'improvviso iniziò a gridare dal dolore, subito mi allarmai sconstandolo dalla mia spalla, quando lo feci vidi il suo segno sul braccio pulsare e traboccare sangue, subito dopo anche Deth iniziò a contorcersi dal dolore, i suoi occhi erano rossi e anche da essi fuoriusciva sangue, non sapevo più cosa fare, solo che dopo pochi secondi entrambi smisero di gridare e contorcersi, le ferite di Deth si rimarginarono miracolosamente, Clay invece stringeva forte il suo braccio che non aveva smesso di sanguinare facendolo gemere dal dolore
"Stai bene Clay?" Chiesi preoccupato, ma il mio amico non rispose, i suoi occhi erano diventati bianchi, e non si muoveva, ma prima che potessi fare qualsiasi cosa la mia farfalla iniziò a pulsare, e sanguinare, era qualcosa di insopportabile, poi non vidi più niente entrando in una specie di trans

Clay POV
'Ma dove sono' pensai, guardandomi intorno, non ero più nella stanza d'Hotel ma bensì in una stanza con pareti rosse, il parquet rosso, e i mobili in mogano scuro, io ero seduto su un letto con le coperte e i cuscini di seta, dalla porta entrò Deth, che trovandomi lì mi sorrise
"Ehi piccolo" mi sorrise avvicinandosi
"Dove sono?" Risposi brusco, non lo avevo ancora perdonato
"Nella mia testa" rispose lui affievolendo il sorriso
"Perché sono qui?" Chiesi ancora
"Perché mi stai guarendo" rispose allora avvicinandosi ancora di più
"Perché dovrei farlo?" Chiesi guardandolo male
"È per il segno che hai sul braccio, ogni volta che uno di noi si ferisce gravemente, il segno si attiva facendo sanguinare, l'altro resta in trans dando a l'altro l'energia vitale sufficiente per riprendersi" disse baciandomi il segno con delicatezza
"Quando posso andarmene?" Chiesi freddo scostando il braccio
"Finché non mi ristabilisco" disse poi facendosi sempre più vicino
"È quanto tempo ci vorrà...?" Provai a chiedere leggermente stordito per la vicinanza, delle sue labbra alle mie
"Molto, molto tempo" sussurrò per poi baciarmi con quella dolcezza e quella passione di cui ero dipendente, così spensi il cervello, e avvolsi le braccia attorno al suo collo dimenticandomi di tutto, in quel momento c'eravamo solo io e lui.

Angoletto Autrice

Allora come dicevo i libri da scegliere:

Numero 1

Numero 1

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 06, 2018 ⏰

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