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era il giorno dopo quello in cui yoongi ha acconsentito a lasciare usare la sua doccia a hoseok. hoseok aveva pensato alla risposta e alla sua reazione un sacco di volte, che stava cominciando a dubitarci sopra. e se l'avesse detto solo per zittirmi? dai...e se veramente fosse un assassino?

decidendo che stesse reagendo in modo eccessivo, hoseok agguantò i suoi vestiti e cominciò a perseguire la corta distanza tra il suo appartamento e quello di yoongi.
il tizio potrà anche essere uno stronzo a volte ma se mi lascia usare la sua doccia, non sentirete lamentarmi.

hoseok bussa e sorride ampiamente, aspettando che la porta si apra. quando lo fa, sembra che yoongi sia appena rotolato via dal letto, come ieri. ma questa volta erano le undici in punto.

"ciao," dice hoseok, il suo sorriso piuttosto lascia il suo viso vedendo che l'altro non ha mai ricambiato. hoseok tossisce goffamente aspettando che lui dica qualcosa o che lo inviti ad entrare.

yoongi fa un passo indietro per condurre hoseok dentro ma avendo lasciato un minuscolo spazio per farlo passare, le sue spalle pressano contro quelle del ragazzo quando entra.

"ti faccio vedere il bagno," afferma, stanco, non dando neanche il tempo a hoseok di chiedere qualcosa. l'appartamento di yoongi è poco più grande del mio, pensa hoseok tra sé e sé, mentre i suoi occhi fissano la sistemazione del posto. proprio quando si entra, si è nel salotto e a destra, vi è una piccola cucina. mentre yoongi guida hoseok attraverso il salotto dirigendosi in un corridoio, hoseok posa brevemente lo sguardo su un altra piccola via accanto alla cucina, con una porta che, indovinando, è la camera del proprietario perché potrebbe immaginarci un letto dentro.

"ecco qua," dice yoongi, distraendo hoseok dalle sue osservazioni sul posto. "c'è del sapone là se ne hai bisogno," vede yoongi guardare le sue braccia, e solo in quel momento hoseok realizza di aver dimenticato di portarlo. il suo viso arrossisce e cattura un ghigno crescere lentamente sulla faccia del ragazzo. il mio imbarazzo lo diverte?

"c'è anche una tovaglia là dentro. Ti serve altro?" yoongi solleva le sopracciglia e, anche troppo velocemente, hoseok scuote la testa.

"grazie..uh, yoongi." hoseok esita nell'usare il suo vero nome, non sapendo al momento se yoongi fosse più grande di lui. credo discuteremo degli onorifici più tardi. l'altro non reagisce in altri modi tranne che girandosi e facendo quello che stesse facendo prima.

hoseok chiude la porta e si spoglia, pronto per la doccia dopo non averne fatta una per ventiquattro ore. avvia l'acqua e aspetta che diventi tiepida mentre scorre sulle sue mani. quando è pronta, hoseok entra e automaticamente i suoi muscoli si rilassano. non vuole metterci troppo per una doccia perché non è lui a pagare le bollette qui, perciò cerca di impiegare meno tempo possibile.

hoseok ferma l'acqua e ruota le spalle. Le docce erano sempre la miglior parte del giorno per lui. è dove pensa e si rilassa. per cui si aggiunge un motivo nel quale hoseok desidera fottutamente che la sua doccia si aggiusti in casa sua.

hoseok prende la tovaglia che yoongi gli ha dato e si asciuga. si cambia velocemente e raccoglie le sue cose insieme. sarebbe bello se potesse andarsene senza parlare con yoongi ma hoseok sente il bisogno di ringraziarlo. si sentirebbe in colpa se non lo facesse.

sbircia con la testa da dietro l'angolo del corridoio e fa capolino nel salotto che porta esattamente in cucina. yoongi siede al tavolo, scorrendo sul telefono, non prestando attenzione al mondo fuori dalla tecnologia. Ma d'altronde, chi lo fa?

"hey.." hoseok dice esitante. poi rabbrividisce. suonava come una domanda alle sue orecchie.

"oh, ciao?" yoongi replica con una risposta interrogativa, come hoseok. alza lo sguardo dal telefono ed entrambi prendono cinque secondi per osservarsi a vicenda.

dannazione, hoseok, piantala di essere impacciato e dici qualcosa!

"uh, volevo solo dirti grazie di nuovo per avermi lasciato usare la tua doccia."

"no problem". le sue sopracciglia si solcano e spegne il telefono per concedere la sua attenzione sull'altro. l'espressione di yoongi è illeggibile e hoseok la prende come un invito a sloggiare fuori.

"beh okay, ci vediamo domani," hoseok affretta le parole e quasi corre verso la porta. non pensava che quella conversazione potesse diventare più scomoda di così.

"hoseok, aspetta, diventiamo amici."

la mano di hoseok era avvolta intorno al pomello della porta quando quelle parole uscirono dalla bocca di yoongi. la sua mente stava precipitando dai troppi pensieri e non sapeva cosa dire. in preda al panico e sapendo perfettamente di aver sentito bene, chiede "cosa?" per guadagnarsi altro tempo per pensare.

"ho detto," yoongi si alzò dalla sedia e si mosse un po' più vicino a lui, "diventiamo amici. intendo, se sarai qui ogni giorno per un periodo, potremmo anche ricavarne un'amicizia."

"okay, facciamolo allora," dice hoseok, togliendo la sua mano dal pomello. aveva ragione, davvero. sarebbe stato solo strano se non fossero amici quindi meglio provare.

"grande." un piccolo sorriso si distribuì sul suo viso. wow, hoseok pensò, sembra che il suo sorriso possa calmare le tempeste. non stava affatto esagerando. un sorriso da yoongi, una persona senza emozioni da come sembra, ha fatto andare via quasi tutti i nervi.

"vieni a pranzare con me allora?"

in una prospettiva amichevole, non era una cosa bizzarra da chiedere. solo due tizi che mangiano insieme. ma lui non sa che hoseok fosse gay e se l'avesse saputo, l'intera situazione sarebbe stata differente.

basta pensare cose del genere, è soltanto un pranzo. non ti sta mica chiedendo di andare ad un appuntamento con lui, cretino.

hoseok impreca mentalmente, è come se la mia autocoscienza mi odiasse.

"certo, okay. facciamolo."

Soap | Sope [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora