Capitolo 12

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  Mi sveglio di soprassalto nel bel mezzo della notte, il battito del cuore accelerato a causa del sogno che ho fatto. C'è la luna piena, che illumina tutto il ponte. Mi alzo cercando di non far rumore per non svegliare gli altri, che dormono nelle stanze accanto.
In punta di piedi mi dirigo al ponte, in mano un bicchiere d'acqua. Non riesco proprio a prendere sonno. Ho addosso solo la camicia da notte, che mi arriva appena sopra le ginocchia, e i capelli rossastri si muovono sventolati dal vento. "Sì, Catherine, sei proprio una bella donna".
Lascio cadere il bicchiere per lo spavento, che si frantuma vicino ai miei piedi. Mi volto di scatto.
Jack è poco più avanti a me, appoggiato al parapetto con una mano, mentre con l'altra ha la sua solita bottiglia di rum, ormai quasi vuota. Ha la camicia sbottonata nel petto. Ripete quello che ha detto un attimo fa, abbassa lo sguardo sulle mie gambe.
"Jack" dico sospirando, ancora spaventata, "che ci fai... mi hai fatto spaventare."
"Sono desolato, tesoro."
Sorrido, spostandomi una ciocca di capelli dal volto.
Lui sorseggia un po' di rum, e dopo qualche secondo di silenzio mi avvicino.
"I miei occhi sono qua" lo rimprovero, facendogli alzare lo sguardo dalla mia veste.
Non penso più a nulla, decido di non trattenermi più, ne approfitto della sua non perfetta sobrietà, mi avvicino ancora a lui e gli stampo un bacio sulle morbide labbra. I nostri volti sono distanti solo pochi centimetri. Gli fisso le labbra, mordendomi le mie, lui non si allontana. Lo bacio di nuovo, questa volta non un semplice bacio a stampo. Lui ci sta, dopo qualche attimo ricambia; abbassa lentamente le mani e inizia ad accarezzami prima le braccia, poi le cosce, coperte in parte da quella veste leggera.
Sento i brividi percorrermi lungo la schiena, sento il calore del suo tocco.
Jack mi stringe forte a sé, inizia ad accarezzarmi il ventre, e allora mi stacco da lui. Lo guardo negli occhi, il riflesso della luna dentro essi, mi tocco le labbra. Lui ora mi sorride, e guardo in basso. Dopo pochi minuti gli do la buonanotte e torno alla mia stanza, pensando a quel bacio. È stato più forte di me, non stavo ragionando. Ma non me ne sono pentita.  

Cuore di PirataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora