Giustizia

1.2K 83 23
                                    

"Che diavolo sta succedendo, Luna?" Il suo tono rasenta la disperazione, mentre mi guarda fare le valigie.
"Me ne vado, ecco cosa succede. Ho bisogno di tempo e di spazio per rimettere a posto le cose."
Non è la verità, ma cosa importa? Lui mi mente, da sempre.
"Smettila una buona volta! So benissimo che non è questo il punto, ma che riguarda Dimitri."
Meglio che lo abbia capito, mi toglie un gran peso dalle spalle.
"Sì, riguarda lui. Tu non puoi capire che cosa stia passando, in questo momento. Sapere ciò che so, i ricordi e tutto il resto. È una maledetta condanna a morte; ed avere te, che mi aliti sul collo, non mi aiuta di certo. Se davvero mi ami come dici, lasciami lo spazio che mi serve."
Accusa il colpo; lo vedo dalla sua espressione.
"Mi dispiace per quello che stai passando, ma amare qualcuno vuol dire stargli accanto e sostenerlo.
Questo mi porta a credere che le tue parole fossero solo bugie. Tu non mi hai mai amato, sei rimasta incatenata al passato, a quel ragazzo." L'ostilità nella voce non viene mascherata.
"Ed hai ancora una volta ragione.
Trovare il vero amore e vederselo strappare via, per una bugia costruita da due persone prive di scrupoli e di morale, è qualcosa che va oltre l'umana comprensione, se non ci si è passati in primis.
Non giudicarmi, Storm, se non hai indossato le mie scarpe e percorso il mio cammino." Termino il discorso, non avendo più voglia di continuare.
Chiudo le cerniere della valigia, la metto a terra e mi incammino verso la porta.
Mi ferma tenendomi per un braccio.
"Non farlo, non lasciarmi." Implora, ma io sono irremovibile.
"Mi dispiace, con tutto il cuore. Sei un brav'uomo, non lo posso negare, ma io non ti amo come meriti.
Sono troppo lacerata dentro per riuscire a provare qualcosa che si avvicini anche lontanamente all'amore. C'è troppo buio in me, così spesso e opprimente da non riuscire a farvi entrare la luce.
Un giorno, forse, guarirò. Ma per adesso, devo pensare a me, a ciò che mi fa bene; la solitudine è la giusta scelta.
Addio, Storm, ti auguro tutto ciò che meriti."
Scendo le scale, sentendo il suo sguardo su di me.
Non mi volto mai, oltrepasso la porta, la richiudo alle mie spalle e mi sento libera.

"Amore mio!" Mi saluta, correndomi incontro. Volare tra le sue braccia è la cosa più naturale al mondo.
"So che è stato un colpo di testa, ma non potevo restare lì un minuto di più. Sono brava a fingere, ma non mi è mai costato così tanto. Ero allo stremo, scusami Tristan, ho mandato a monte il tuo piano."
Mi scuso anche con la nostra amica.
"Assolutamente no!
Anzi, mi hai fornito un buon punto d'appoggio. Adesso che lo hai lasciato, sono certa che si metterà in moto. Ha di certo capito il motivo recondito della tua scelta, non si farà sfuggire l'occasione di contattare chi sai tu!"
Mi sento sollevata, dopo la rassicurazione che mi ha dato.
"Gemini dov'è?" Non mi è venuto a salutare, starà bene?
"Sta bene, tranquilla. È uscito con Ryan. Aveva bisogno di un po' d'aria, nulla di che."
"Tristan, io ti voglio bene e ti sono grata, ma i gemelli sentono tutto l'uno dell'altro. So che non è uscito per prendere aria, che cosa sta succedendo?"
Sento perfettamente tutto quello che prova mio fratello. È teso, in pensiero e molto preoccupato. Quasi un malessere fisico, il suo, che trasmette anche a me.
Dimi e Tris si lanciano un'occhiata, poi siedono sul divano, facendomi cenno di imitarli.
"Hai ragione, Luna, non è uscito per prendere aria. È andato alla stazione di polizia."
Scatto in piedi, come avessi le molle.
"Cosa? Come avete potuto permettergli di fare una stronzata simile? Verranno a saperlo, sapranno che è lui, che l'ho trovato e che stiamo meditando vendetta!"
Sono al limite del panico.
"Calmati, tesoro. Non è da solo." Interviene Dimitri.
"Pensi che mi possa tranquillizzare, sapere che un ex criminale e fuggitivo lo accompagna? Con tutto il rispetto, Tris, ma non mi è di alcun conforto." Non so neppure che cosa dico, sono nel pallone.
"Ehi, vacci piano con le offese!" La voce di Ryan che sbuca da dietro l'angolo.
"SE NON SEI CON LUI, CON CHI CAZZO STA?" Mi esce un urlo.
"In questo preciso momento si trova all'F.B.I. Sta parlando con il mio superiore, fornendo tutte le prove necessarie a scagionarlo e ad arrestare i colpevoli. Perdonaci, Luna, ma quando abbiamo discusso, mi ha tassativamente imposto di non dirti nulla.
Non è uno stupido, ha visto e sopportato così tanto, da essere sicuro di ciò che fa. La sua astuzia è incredibile."
Non mi rincuora neppure un po'.
"Tris, tu non capisci! Non li conosce, non sa contro chi si sta mettendo. Quei due sono capaci di tutto, pur di mantenere il loro stile di vita e le apparenze."
Un altro sguardo tra lei e Dimi.
"Diglielo. Merita di sapere." Asserisce il mio ragazzo.
"Sapere che cosa?" Non ho chiaro dove vogliano arrivare.
"Amore, le prendi qualcosa di forte? Grazie." Si rivolge al marito, che obbedisce in silenzio.
"Falla breve, ti prego!"
"Sarò il più sintetica possibile.
Allora: i tuoi genitori non hanno niente. Il loro patrimonio, l'azienda, non è di loro. Ma è tutto tuo e di Gemini.
Hanno architettato questa cosa, ben sapendo che Dimi non era tuo fratello, per farti crollare. James Crawford ha fatto loro la spia, facendo sì che ne approfittassero. Hanno imbastito la sceneggiata del fratello ritrovato, dato per morto, di modo che tu stessi così male da allontanarti.
Una clausola nell'eredità testamentaria stabilisce infatti, che al vostro ventiduesimo compleanno, ogni cosa passasse a te e al tuo gemello. Siete i soli beneficiari e titolari della fortuna dei Raver.
Vostro nonno ha lasciato tutto a voi, loro non hanno niente in mano, comprendi?"
Scolo in un fiato il drink che Ryan mi porge.
"Gemini sta collaborando con il mio capo. Abbiamo svolto indagini segrete, a tua insaputa, collegando molti pezzi del puzzle.
Le prove che abbiamo raccolto sono così solide che scagionano tuo fratello da ogni cosa. Dall'incendio provocato alla casa dei genitori adottivi, fino all'omicidio della compagna di classe. Lui non ha fatto niente, è pulito e..." il suo telefono squilla, risponde al volo.
"Dimmi." Ascolta a lungo, senza mostrare emozioni di sorta.
Un bel po' di tempo dopo riappende e dice: "accendi la tv."

Faccio come ordina, e non appena l'immagine appare sullo schermo il mio cuore si apre.
Gemini è in TV, davanti alle telecamere, che racconta ogni cosa.
I giornalisti sono in fermento, così presi da quella ghiotta notizia: il vero figlio dei Liver, redivivo ed assolutamente innocente.
Un ghigno crudele mi appare sul viso, pensando alla faccia di quei due, che sicuramente non sapranno più che pesci prendere.
"Non è la sola cosa buona... in questo momento, degli agenti stanno andando a prendere i veri colpevoli. Saranno processati subito. Niente sconti, né benefit. Carcere duro, il più duro possibile. Me ne sono bene assicurata."
La stringo me, continuando ad osservare la TV, vedendo la camminata fiera e forte di mio fratello.
Dimi appare alle spalle, circondandomi la vita con le braccia.
Il mio telefono inizia a squillare, lo prendo e guardo chi mi sta chiamando.
È Storm.
"Che cosa devo fare?" Domando a Tristan, che sa certamente qual è la mossa giusta.
"Rispondi." Non aggiunge altro.
"Ciao." Non mi spreco in saluti.
"Che diavolo sta succedendo? Ci sei tu dietro a tutto, vero? Tu e Dimitri."
"Bravo, hai capito bene.
Sei una persona spregevole. Hai retto loro il gioco, hai fatto in modo che il mio amato fratello patisse le pene dell'inferno. Mi hai spezzata, in ogni modo possibile. Mi hai raggirata, sapendo bene che Dimitri non era mio fratello, quando sono venuta a chiederti aiuto. E ancora adesso ti domandi perché non ti ho mai amato? Sei uno stronzo, ma giuro su Dio che me la pagherai, pagherete tutti.
Un'ultima cosa, dato che sei l'avvocato del grande Curtis Liver: informali che devono andarsene da casa nostra, all'istante.
Ogni conto sarà bloccato, non potranno più avvicinarsi alla Liver Enterprise. Sono banditi, a vita. E che non venga loro in mente di giocare sporco.
Ho dalla mia una di quelle tipe coi controcazzi.
Non ci metterebbe neppure un attimo a scoprire i giochetti. Quindi, dì loro di fare alla svelta. E dì a Janine che non si azzardi a prendere niente, neppure i vestiti, di ciò che c'è in casa. Quella è roba nostra, se manca anche solo uno spillo, rimediare alla colossale figura di merda sarà il loro ultimo problema. Ed in quanto a te, farò in modo che tu sia radiato. Ritieniti fortunato se andrai a fare il barbone!" Chiudo la comunicazione e lancio il telefono contro la parete.

"Ehi, ehi, calma, bambolina." Cerca di farmi ragionare, ma sono troppo sconvolta dalla marea di emozioni che mi pervadono.
"Non posso calmarmi. Mi hanno presa in giro; hanno distrutto le nostre vite. La mia, la tua e quella di Gemini! Ha subito cose...
Lo hanno fatto marcire all'inferno, ben sapendo chi era.
Quella donna, che non merita di essere chiamata madre, lo ha svenduto come se fosse niente, come se non avesse importanza. Era un bambino, un innocente bambino, che ha dovuto sopportare abusi atroci. Lo hanno smembrato, ridotto ad un guscio vuoto e senz'anima. E quando ha trovato l'amore, glielo hanno portato via. Come se non avesse patito abbastanza.
Voglio vendetta, per lui! Di me non mi importa, io sono forte, sopporto, ma lui è un'altra cosa."
Le parole escono come un fiume in piena.

Ma le braccia di Gemini, appena rincasato, che mi attirano contro di sé, rimettono a posto ogni cosa.
"Non devi. Basta tormentarsi, il passato è passato. Adesso viviamo il futuro, io e te, con Dimi, più uniti che mai. Daremo loro ciò che si meritano. La povertà che gli spetta, dentro e fuori.
E per quanto riguarda gli altri due, credimi, vedranno l'inferno coi loro occhi. Quello che hanno fatto a me è niente, in confronto a cosa li aspetta." Termina.

"Ehi, guardate!" Ci distrae Tris.
Ci voltiamo, sempre tenendoci stretti, osservando le immagini trasmesse dal televisore.
Due squadroni dell'F.B.I. stanno trascinando via quei due esseri spregevoli, mentre la folla urlante rivolge loro epiteti irripetibili. I giornalisti sono loro addosso come avvoltoi, ma è ciò che meritano, per Erin e i genitori di Gem.
"Sapete che cosa fare, vero?" Interroga Ryan, con l'assenso della moglie.
"Certo: la prima cosa da fare è partire subito per Los Angeles. Per andare a reclamare ciò che ci spetta di diritto." Lo diciamo in coro, io e mio fratello.
Mi volto verso Dimi, afferro il suo volto e dico: "non potrò mai amarti più di quanto ti amo adesso. Grazie, per tutto.
Per avermi salvata, avermi ridato la vita e l'amore. Non appena atterreremo, andremo nella prima cappella che troveremo sulla strada e ci sposeremo." Non sento discorsi.

"Tutto quello che vuoi, amore mio. I testimoni li abbiamo già. Per gli anelli, ci penseremo." Il suo sguardo brilla.

"Forza, dobbiamo muoverci. Prendete lo stretto necessario, io penso ai biglietti." Ryan si mette subito in moto.
"Oddio, Rick e Naomi!" Strilliamo all'unisono io e Dimi.
Ed in quel momento, sentiamo qualcosa che si abbatte sulla porta e le voci dei nostri migliori amici che urlano come pazzi. Scoppiamo a ridere e corriamo ad aprire loro, prima che sfondino la porta.

SIAE Broken Love 2- Harper High Series SU AMAZONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora