Capitolo 9

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I raggi del sole mi accarezzavano dolcemente il viso. Aprii gli occhi accorgendomi di non essere nella mia stanza. Le pareti di essa erano di un giallino che faceva venire il volta stomaco. Le tende bianche erano tirate e coprivano due finestre ai lati dell'abitacolo. Si trovavano un armadio, posto dinanzi al letto matrimoniale, e una porta che doveva portare al bagno.

Mi spaventai quando sentì imprecare dietro di me. Mi voltai di scatto trovandomi un ragazzo steso sul letto e spalancai gli occhi non appena mi accorsi di essere completamente nuda.

"Fantastico! Andiamo a letto col primo che capita! "
Sta zitta tu.

Sospirai e cercai di coprirmi il più possibile.
Non era la prima volta che succedeva. In Italia, dopo quello che era successo, mi ritrovavo spesso a svegliarmi in un letto non mio con accanto qualcuno con cui avevo passato la notte. Almeno quattro sere la settimana le passavo in un locale da sola a ubriacarmi fino a dimenticare tutto.

Sentì nuovamente imprecare e mi accorsi che il ragazzo era di spalle. Tranquillamente mi alzai e iniziai a vestirmi. Per me era abbastanza normale ma per lui non doveva essere così perchè continuava a sospirare e a scuotere la testa.

Non riuscivo a vederlo in faccia poichè era di spalle. Mi soffermai ad osservare solo il tatuaggio sulla schiena. Una scritta.

"L'incanto non è nell'occhio di chi guarda, è nell'anima di chi sa sentire. "

Continuò a scuotere la testa finchè non fu completamente vestito. Raccolse la sua roba e si diresse velocemente verso la porta.
Dopo averla aperta, si fermò di scatto e si girò.

Spalancai gli occhi e stavolta fui io a imprecare.

"Non è possibile! Tra tutti i ragazzi che c'erano alla festa, proprio lui. Che stupida!"
Per una volta diedi ragione alla mia coscienza e, raccogliendo le mie cose velocemente, oltrepassai Tyler. Scesi le scale e uscii.

Alcuni attimi della sera prima mi balenarono in mente.

Alzai la testa di scatto non appena vidi una figura accanto a me.

Tyler.

''Che vuoi?" Chiesi scorbutica. Mi girava la testa e ad un certo punto temetti di vomitare all'istante.

Scoppiò a ridere e mi indicò. "Tu sei la ragazzina più acida che abbia mai incontrato. "

Era ubriaco marcio.

Mi alzai barcollando e mi diressi al piano superiore per andare in bagno.
Sentì Tyler seguirmi. Non appena aprì la porta, mi precipitai sul gabinetto, rimettendo. Chiusi gli occhi per un'istante e l'odore della cena si riversò nel mio palato.

Era disgustoso.

"Sembri abituata a questo genere di situazioni. " continuò lui. Se ne stava appoggiato a fatica sulla porta, guardandomi curioso.

"Già. Ubriacarsi è sempre stato il miglior modo di dimenticare tutto. Estramiarmi dal mondo, eliminando tutti i pensieri che insistono nella mia mente. Non voglio impegnarmi a fare il mio dovere. Per una volta voglio fare ciò che è sbagliato e non mi importa delle conseguenze. Non mi importa se dopo dovrò subirmi la ramanzina di Giulia e Andrea. Voglio solo essere libera di fare ciò che voglio senza che gli altri mi impongono a capire quello che è giusto e quello che è errato. Non posso più permettermi di andare avanti così. Troppi pensieri. Troppi obblighi. Troppe paure. Sento che non c'è più posto qui per me. Evidentemente non tutti lo hanno capito."
Mi volta nuovamente verso di lui.
''Due volte. Per due maledette volte sono riuscita ad avere il coraggio. Ora ho solo timore di non riuscire più a farla finita."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 03, 2018 ⏰

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