7. unexpected talent

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Stavo uscendo dallo spogliatoio quando sento delle voci di persone che litigavano.

Mi metto a correre nella direzione dove vengono quest'ultime; sicuramente saranno delle cheerleaders e non vedo l'ora di vederle prendersi per i capelli: uno spettacolo esilarante.

Lo fanno sempre prima della lezione di ginnastica. Di solito durante quest'ora i maschi e le femmine si dividono in due parti e svolgono ruoli fondamentali: I maschi giocano a basket e le ragazze fanno il tifo.

Noi ragazzi siamo divisi in due squadre, la mia, che ovviamente è la più forte, e il branco di scimmioni guidato da Dallas.

Quando arrivo al posto dove provenivano le voci, lo scenario che mi è davanti non è proprio quello che mi aspettavo.

Dallas e il suo gruppo sono davanti alla porta dello spogliatoio femminile e stanno parlando con una ragazza che, evidentemente, non vuole uscire; mi guardo un po' intorno e vedo già il mio gruppo arrivare. A questo si aggiungono poi altri studenti.

"Non ci penso neanche ad uscire con sta roba addosso" grida una voce femminile: la riconosco subito. È quella di Ariana.

"Tesoro non dire così ti sta benissimo" sbuffa la ragazza con un bellissimo culo fuori dalla porta.

Se Ariana non voleva uscire con la tutina cheerleader addosso, nessuno poteva biasimarla: quella tutina, scelta da Selena, capo delle cheerleader, copriva il necessario perché fossero approvate dal preside, ovvero tette, culo e scollatura.

"Ariana ora smettila, esci" disse Dallas ormai scocciato. La porta si aprì di scatto rilevando la perfetta figura della ragazza.

Ha i capelli raccolti in una coda alta e il completo le sta da dio.

Tutti gli studenti, maschi e femmine, la guardano sbalorditi.

"Facile per te dirlo. Tu giochi semplicemente a basket e non ri vergogni di te stesso" sbotta lei acida, ma restando perfetta.

"Poi sta cosa che io non posso giocare a basket è una cosa al quanto ridicola, maschilisti del cazzo"

"Non prendertela con me, ti avrei voluto nella mia squadra, e lo sai" dice Dallas mettendo il proprio braccio sulle spalle della nuova arrivata, dirigendosi verso il campo.
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"Dai passa!" urlo a Ben mentre stiamo giocando. Tra il passaggio della palla, Jackson si mette in mezzo e la manda fuori campo.

Fischio. "Bieber valla a prendere" grida l'allenatore. Seguo la palla con lo sguardo e vedo che arriva dal gruppo delle cheerleader.

Mi dirigo verso il gruppetto con un sorrisetto e vedo subito che tutte cercano di attirare la mia attenzione.

La palla arriva fino alla mia preferita che la prende in mano. Siamo abbastanza distanti per cui grido, per farla un po' innervosire: "Si chiama palla, Grande".

Sento tutti che si mettono a ridere per la mia affermazione. Lei mi guarda con aria di sfida. Si avvicina un po' di più a me per poi lanciare la palla non so dove.

Con mia grande sorpresa fa canestro ad una distanza che neanche io sarei mai riuscito a fare.

"Si chiama canestro, idiota!" ribatte lei guardandomi negl' occhi. Sento fischi e applausi, non posso permettermi che mi ridicolizzi un'altra volta.

"Tutta fortuna, non scaldarti" le dico. "Allora ridammi la palla e vediamo se è fortuna" ribatte lei con sfida.
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"Come cazzo ha fatto, porca puttana" sbraito dando un pugno all'armadietto in latta.

Riassumendo la scena: lei che fa un canestro più preciso dell'altro ed io che me ne sto fermo come un paletto. Tutti che l'acclamano e l'allenatore che la prende nella squadra di Dallas.

"Amico calmati" mi dice Ricky posando una sua mano sulla spalla.

To be continued...

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