La cena.

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Erano le 20.00 quando Emily sentì suonare il campanello, in quel momento stava scrivendo nel suo computer per calmarsi dal litigio madre e figlia  che era appena avvenuto.

Driiin, il campanello suonò ancora e ancora. 

<<Emily dannazione! vuoi andare ad aprire o dove fare sempre tutto io?>>

<<Eccomi, eccomi!>> Arrivò sul ciglio della porta, fece un grande resprio e aprì

<<Nonno, nonna! Che bello vedervi, come state?>> rispose Emily con un sorriso.

<<Ah Emily, vivi ancora qui?>> rispose sua nonna quasi disgustata.

<<Si, sai non guadagno molto al bar e per ora sto pagando le tasse universitari e non mi rimane molto o almeno non abbastanza da pagarmi un appartamento>>

<<Beh, ma non pensi sia ora di andarsene da questa casa?Hai 22 anni, io e tuo nonno eravamo già sposati all'epoca. >>

<<Smettila Carol, la stai tartassando. Se ne andrà da questa casa quando sarà ora.>>

<<Nonno! Mi sei mancato.>>  rispose dandogli un enorme bacio.

<<Emily, amore mio. Anche tu mi sei mancata, perdona tua nonna lo sai com'è parla ininterrottamente. A volte mi chiedo se abbia un tasto per spegnersi.>>

<<Smettila, Jorge! Non è assolutamente vero!>>

<<E non ama sentirsi dire la verità.>> Emily lo abbracciò e lo aiutò a sedersi.

<<Ecco qui.>>

<<Grazie Emily.>>

<<Invece di aiutare tuo nonno e di ascoltarlo mentre mi insulta, aiutami a posare il cibo.>> La nonna di Emily, quando veniva a trovarla, era solita portare del cibo cucinato. Non amava andare in qualche posto senza nulla in mano, anche se si trattava di sua nipote e sua figlia.

<Si eccomi nonna, perdonami.>>

<<Mamma!>> D'un tratto entrò la madre si Emily con un vestito nero, un po' attillato sui fianchi, ma che la rendeva formosa, e un paio di scarpe nere con il tacco.

<<Olivia, quanto sei bella!>>

<<Dici? Grazie mamma ,sai amo curare la mia persona>> Ed era vero, la mamma di Emily amava curarsi ma soprattutto amava apparire il più elegante possibile davanti a sua madre. Ha sempre  costretto Emily a vestirsi il più elegante possibile, quando venivano i suoi nonni a trovarla.

<<Va bene ,sediamoci prima che il cibo si raffreddi>> disse Emily, pensando a quando sarebbe finita questa cena, dove come sempre, la mamma e la nonna avrebbero parlato di pettegolezzi e di unghie. Emily odiava quelle cene perché non facevano altro che tirare fuori il lato  snob di sua madre e lei odiava di brutto quando si comportava così. Lei e sua madre, non sono mai state tanto unite, litigano in continuazione ma nonostante ciò Emily riusciva a sopportarla, tranne quando veniva sua nonna. Sua nonna era una vera snob, eccome se lo era.

<<Ok, possiamo smettere di parlare di unghie e di qualsiasi altra cosa che riguardi l'estetica?>> Emily cominciava ad essere infastidita da tutte quelle chiacchiere.

<<Perdonala mamma, sai com'è. Sta sempre rinchiusa nella sua stanza a scrivere e a studiare, nemmeno mi aiuta. Arrivo stanca la sera e devo sistemare anche il suo disordine, non vedo l'ora che se ne vada di casa guarda.>> Emily sentì la rabbia salirgli sempre di più tanto che scoppiò.

<<Ok, giuro che non ce la faccio più! io ci provo e ci riprovo, ma tu non fai altro che farmi arrabbiare. Trovi il modo di farmi uscire di senno. Stai davvero dicendo alla nonna, davanti a me, che non faccio nulla, io non faccio nulla?! Bene, perché non racconti alla nonna chi ha preparato stasera? Di certo non tu! Dici di essere stanca morta perché lavori in un ufficio dove non fai altro che rispondere a delle chiamate, ma non sei l'unica a lavorare. Io studio, lavoro e faccio di tutto per arrivare il prima possibile a casa per farti trovare tutto pronto, perché so quanto ci tieni a questa cena e tu mi ripaghi così? Bella mamma!>> Si alzò bruscamente e corse su per le scale, chiudendosi la porta della sua stanza alle spalle.

<<Beh, penso che la cena sia finita.>> disse la madre sbuffando.

<<Già, quella ragazza è indisciplinata.Rovina sempre tutto>> 

<<No, no. Siete voi che sbagliate, avete rovinato voi questa magnifica cena.>> rispose il nonno sospirando

<<Ma cosa dici, Jorge?>>

<<Dico che voi due siete delle vipere, ecco cosa dico! Prendi le tue cose, Carol. Ora ce ne andiamo, vado a salutare Emily>> Emily, riuscì a sentire tutto a causa del tono usato da sua nonno, era stesa sul letto quando sentì bussare alla porta.

Toc, Toc.

<<Emily, sono io. Posso entrare?>>

<<Certo.>>

<<Perdonami per tua madre e tua nonna, loro sono così. Amano avere sempre ragione.>>

<<Già, me ne sono accorta>> Rispose appoggiando la testa sulla spalla del nonno.


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