<<Emily sveglia. Mi senti? Sono le 10.00.>> disse Audrey scuotendo Emily per svegliarla.
<<Si, scusami ma ero davvero stanca.>> rispose, strofinando gli occhi e sbadigliando.
<<Come va? Ti senti meglio dopo una lunga dormita?>> chiese l'amica accarezzandole il braccio.
<<Si, anche se...Oh, cavolo!>>
<<Che cosa? Cos'è successo?>>
<<Ieri sera, ho detto a mia madre che mi sarei trovata un posto dove stare. Il problema è che non so dove e non posso permettermi un appartamento, non ho abbastanza soldi. Anche se sto mettendo qualcosa da parte non mi basteranno pe...>>Emily venne immediatamente interrotta da Audrey.
<<Ma hai me come amica, ricordi? Potrai stare da me fin quando non avrai abbastanza soldi per permetterti un appartamento. Per mia mamma andrà più che bene, lei ti adora! E poi ti aiuto io a trovare un appartamento che puoi permetterti. Anzi, sai che ti dico? Metterò anche io una somma da parte ogni mese e mi trasferirò con te. Che ne dici? Saremo coinquiline!!>> disse Audrey saltellando e squittendo.
<<Davvero? Oh, grazie Audrey. Mi hai appena salvato la vita. >>
<<Si lo so, lo so. Come faresti senza di me? Allora? Ti piace l'idea.>> disse inarcando le sopracciglia.
<<L'idea di andare a vivere insieme e di poter passare più tempo possibile con la mia migliore amica? FANTASTICA! Non potevi avere un' idea migliore .>> Cominciarono a ridere e saltare come matte. Emily era felice, perché nonostante tutto, c'era Audrey accanto a lei. Pronta ad aiutarla nel momento del bisogno.
Ore 12.00.
<<Audrey, dove mi stai portando?>>
<<Lo vedrai. Oggi passeremo una giornata tra amiche più bella di quella di ieri sera. Ci siamo addormentate subito e poi non eri dell'umore adatto, mentre oggi ci divertiremmo da matti. Andremo a fare shopping.>> disse scuotendo le mani come se stesse improvvisando un balletto.
<<Audrey, dobbiamo risparmiare ricordi?>>
<<Beh, possiamo iniziare da domani. Che vuoi che cambi? Un giorno in più, uno in meno...>>
<<Ok, ma resta il fatto che dobbiamo lavorare stasera.>>
<<Abbiamo il turno di notte, torneremo prima per cambiarci. Dai, su divertiti un po'. Smetti di pensare per una volta.>>
<<Hai ragione.>>
<<Brava ragazza, così ti voglio.>> Passarono l'intera giornata a fare shopping e a cercare degli appartamenti convenienti e ironia del caso, fu una delle giornate più belle della sua vita perchè per la prima volta era lontana da tutto ciò che la faceva soffrire. C'era Audrey con lei, bastava un suo sorriso per destare in lei quella sicurezza. Una sicurezza che le permise di comprendere che loro potevano superare tutto. Ed era questo ciò che contava per Emily. Questo e nient'altro.
Ore 19.00
<<Cazzo!Muoviti Emily o arriveremo in ritardo!>>
<<Eccomi, eccomi. Pronta! Andiamo>>
Rimasero intrappolate nel traffico per circa 40 minuti.Emily decise di prendere una strada secondaria per arrivare prima che James raccontasse al capo del loro ritardo. Stava svoltando ad un incrocio, quando una macchina sembrò sbucare dal nulla prendendo in pieno la macchina di Emily. L'impatto fu talmente forte da far catapultare la vettura per circa tre volte di seguito prima che si arrestasse. Impaurita Emily vide una persona correre in loro soccorso, poi tutto si fece opaco. Emily e Audrey erano prive di sensi quando vennero liberate , dai paramedici, da quella orribile gabbia infernale che pochi minuti prima era un veicolo come gli altri, ora ridotto a brandelli.
Lunedì, ore 18.00.
Tic,Tic. Fu la prima cosa che Emily sentì quando riaprì gli occhi, si guardò in torno confusa quando i suoi occhi si posarono su una sedia, quella era sua madre.
<<Emily, grazie al cielo. >> Emily sembrava davvero confusa nel vedere sua madre preoccupata.
<<Che cos-cos'è successo? Dove mi trovo?>>
<<Sei in ospedale amore >> disse sua madre, accarezzandole dolcemente la testa.
<<Come in ospedale?Ma io...io ieri stavo andando al lavoro con Audrey e...>>
<<Ieri? Em sei stata in coma per una settimana, hai un trauma cranico, due costole inclinate e la tua gamba...>>
<<La mia gamba cosa? Mamma!>>
<<Hai riportato delle gravissime lesioni e...>>deglutì a fatica prima di continuare la frase.
<<C'è il rischio che tu non possa più tornare a camminare come una volta.>>
<<Che cosa stai dicendo. No, non ti credo. Audrey, dov'è Audrey? Lei sta bene?>> Per Emily era tutto incomprensibile, com'era arrivata lì? L'unica cosa importante ora era vedere Audrey, sapere come stava.
<<Vedi Emily lo schianto è stato tremendo, tu hai riportato gravissime lesioni, sei viva per miracolo! >>
<<Mamma smettila di farfugliare, dov'è Audrey!>> Gli occhi le si riempirono di lacrime, i battiti del suo cuore cominciarono a rallentare. Tutto sembrava fermarsi in attesa di quella risposta, la stessa che Audrey non avrebbe voluto mai sentire.
<<Mamma!>> urlò.
<<Mi dispiace, non ce l'ha fatta.>>
<<No, no, no! Smettila di dire bugie!Smettila!>>Nel sentire quella risposta , fu come se il cuore di Emily si fermasse, come se tutto si fermasse. 'Non ce l'ha fatta' era come se quelle parole rimbombassero nella sua mente, tormentandola.
<<No, mamma per favore. Ho bisogno di lei, no.>>Le sue lacrime uscivano ininterrottamente, non riusciva più a fermarsi. Avrebbe voluto piangere per sempre.
<<Sh, sh, va tutto bene. Riposati>> Accarezzata dalle dolci e delicate mani di sua madre, Emily singhiozzando, chiuse gli occhi e si fece cullare leggermente.
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Le parole sono nascoste dentro di te.
RandomEmily è una ragazza di ventidue anni, considerata immatura dalla propria famiglia, con la quale spesso litiga. È una ragazza che ama sognare a occhi aperti. Presa dal dubbio di chi sia suo padre, decide di partire alla scoperta di esso e si ripromet...