James.

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FATEMI SAPERE SE VI PIACE. 

Dopo una nottata in bianco, Emily era riuscita ad addormentarsi quando la sveglia cominciò a suonare facendola trasalire. Aveva appena passato un'intera notte a pensare alla conversazione avvenuta tra sua madre e sua nonna e ora doveva alzarsi per andare al lavoro con un'ora di sonno addosso.

Erano le 8.00 quando arrivò al bar e incontrò James, Emily si sforzò di salutarlo con un sorriso ma come sempre lui non le diede retta. Niente sembrava gli andasse bene.

<<Ok, perché?>>

<<Che vuoi?! Senti non ho tempo da perdere con te , perché non vai a cambiarti!>>

<<No, tu devi dirmelo perché ti giuro che non ce la faccio più.Oggi sono davvero di cattivo umore, perciò o la smetti di trattarmi così o mi dici il perché mi tratti male. Perché non mi hai più richiamata? Perché non vuoi essere più mio amico?! James, guardami ti prego.>>

<<Non mi va di parlarne>> disse maneggiando con la macchina del caffè.

<<Stai scherzando?! non ti va di parlarne? James, sono passati 3 anni, è da 3 anni che non mi parli più! Non fai altro che minacciare me e Audrey. Audrey,  è stata lei? O sono stata io? Per favore parlami. Se ho fatto qualcosa, se ti ho fatto soffrire, ti giuro che non era  mia intenzione, dimmelo per favore.Non ce la faccio più ho bisogno di te.>>Emily era davvero disperata, amava James ma era come se lui l'avesse cancellata dalla sua mente o almeno è così che lei si sentiva.

<<Hai bisogno di me?! Beh, a me non pare! E poi tu sai benissimo cos'hai fatto, perciò finiscila ti stai solo rendendo ridicola>> Getta lo straccio nel bancone e se ne va. Emily era distrutta, ce l'aveva con se stessa perché lo  aveva fatto soffrire ma non sapeva come. Ad un tratto i suoi occhi si appannarono, riempiendosi di lacrime. Non pensava che il problema fosse lei e non immaginava che James fosse così furioso, si sentiva persa. Corse nel bagno dove scoppiò in un pianto, si gettò a terra e ci rimase lì fino a quando non vide entrare qualcuno: era Audrey.

<<Ehi, c'è qualcuno? Emily sei tu?>> Audrey sentì singhiozzare così si diresse dove la portava il suono e bussò alla porta.

<<Em, lo so che sei tu?Riconoscerei il tuo pianto all'istante. Cos'hai?>>

<<Nulla, va tutto bene ora mi passa.>> rispose singhiozzando.

<<No, non è vero. Non va bene, ti conosco. Dai aprimi e ne parliamo, che ne dici?>> Emily non rispose e proprio quando Audrey se ne stava andando, sentì un cigolio, si girò e vedendola in lacrime, corse a consolarla.

<<Sh,sh,sh. Ci sono io. Che è successo?>>

<<J-J-James, ho parlato con James. Io non pensavo, non volevo>>

<<Che hai fatto?>>

<<Io non lo so. Gli ho chiesto perché ce l'ha con me e lui...>>

<<E lui?>> Emily emise un gemito, sospirò per poi riprendere a parlare

<<Lui ha detto che è colpa mia. Era davvero arrabbiato Audrey, l'ho fatto soffrire. Io non lo voglio fare soffrire.>>

<<Lo so, lo so. Ti ha detto il perché?>>

<<No, dice che io lo so ma ti giuro che non è così. Io ho cercato di renderlo felice, lo giuro. Io lo amo.>>

<<Oh, Em mi spiace che tu stia così. Ora ci vado a parlare io  con lui!>> Fece per alzarsi, quando venne bloccata dalla mano di Emily.

<<Non farlo, ti prego.>>

<<Ok, non lo farò>>

<<Promesso?>>

<<Promesso>> Si strinsero in un forte e sincero abbraccio.

<<Oh, cavolo!>>

<<Che c'è Em?>>

<<Stasera, dovevamo andare al Fist Club e verrà anche lui.>>

<<Beh, chi ha detto che dobbiamo andarci per forza?>>

<<Dici davvero?Ma era la nostra serata?>>

<<E lo sarà ancora, passeremo una serata film io e te. Che ne dici?>>

<<Per me va bene.>>

<<Ok, allora facciamo a casa tua?>>

<<Beh...e se facessimo a casa tua? Ho litigato con mia madre ieri sera  e sono certa che non  me lo permetterà mai.>>

<<Ah, certo.Per me va bene. Ti va di parlarne?>>

<<No, ora non mi va di pensare anche a mia madre>>

<<Ok.>> Audrey aiutò Emily ad alzarsi e andarono a cambiarsi per l'inizio del turno.



Le parole sono nascoste dentro di te.Where stories live. Discover now