Era passato un mese dall'incidente, un mese ricco di progressi. Grazie alla sua buona volontà e costanza Emily migliorò in modo impressionante, cominciò a non dover più necessitare della sedia a rotelle - sostituita dalle stampelle che utilizzava per non sforzare la gamba- certo ancora zoppicava e aveva una cicatrice lungo la gamba che probabilmente le sarebbe rimasta per il resto della sua vita-ricordandole quello spiacevole evento- ma non si perse d'animo e non solo... spinta dalla sua incessante curiosità decise di voler incontrare suo padre. Purtroppo oltre al nome Emily non aveva altro. La madre lo aveva incontrato un mese prima in un bar, avevano avuto una breve chiacchierata e di certo non riguardava il luogo in cui abitava . Fu solo quel giorno, per un attimo sua madre aveva rivisto l'uomo che l'aveva messa incinta: suo padre- l'uomo che non era a conoscenza di avere una figlia che per altro lo stava cercando- poi il nulla, era come se fosse sparito.
Venerdì ore 10.00
i miglioramenti alla gamba permisero a Emily di poter uscire -per la prima volta -da sola, senza la sedia a rotelle, per fare qualcosa che non riguardasse l'ospedale. in quest'ultimo mese usciva solo per andare alle visite ospedaliere o per fare la fisioterapia, il resto del tempo lo passava rinchiusa in casa. Uscire e respirare aria pura era talmente bello, la rendeva felice. Era libera, dopo tanto tempo era libera di uscire senza necessitare dell'aiuto di qualcuno. Scesa dall'autobus le venne voglia di un gelato così si diresse al bar più vicino, si sedette e ordinò un cono nocciola e gianduia quando vide un uomo alto e biondo avvicinarsi: era James.
'Stai calma, basta fingere che non l'abbia visto e il gioco è fatto.'
<<Ciao Emily. Come stai?>> chiese grattandosi la nuca imbarazzato
<<Davvero? Ora mi chiedi come sto?>> scostò la sedia sedendosi difronte a lei.
<<Non è come credi, è una storia lunga>>
<<Beh io sono stufa di essere trattata come un straccio da te. Voglio sapere la verità James, perché mi hai mollato? Perché ti sei allontanato?>>
<<Non avevo intenzione di farlo, davvero. Ti ho protetta.>>
<<Balle. E da chi esattamente?>>
<<Da me! Io...non ce la faccio Emily, non posso più stare lontana da te.>>
<<E allora non farlo, smettila di respingermi. Siamo fatti per stare insieme, lo sai anche tu James.>>
<<Non capisci, non voglio che tu soffra.>>
<<Se sto con te non posso soffrire. James dimmi la verità, qual è il problema?>>
<<Sono io il problema! Non ti ho più richiamata tre anni fa perché non potevo permettere che venissi coinvolta anche tu dai miei problemi.>>
<<Scusa io proprio non capisco, sono confusa. Potresti spiegarti meglio?>>
<<Tre anni fa, ho scoperto di avere il cancro. Era di piccole dimensioni , ciò voleva dire che poteva essere rimosso attraverso un'operazione senza dover affrontare la chemio. Io non volevo farti preoccupare, non volevo che soffrissi e così ti ho allontanata. Purtroppo eri davvero testarda- a dire il vero lo sei sempre stata- venivi a chiedermi spiegazioni e ciò rendeva il tutto più difficile, dovevo escogitare un piano, trovare un modo per allontanarti. Così ho iniziato a fare lo stronzo ,a minacciare te e Audrey, e funzionò. Anche bene direi. Negli anni il cancro si è ripresentato e dovetti affrontare un'ulteriore operazione, poi sembrò sparire o almeno fino a due giorni fa. Dovevo fare una tac di routine e a quanto pare il bastardo è tornato più forte di prima e questa volta non basterà l'operazione, dovrò fare anche la chemio. Ero sicuro, lo ero davvero. Pensavo che tutto questo fosse finito e che finalmente potevo smettere di fingere di odiarti e invece avrei dovuto continuare a farlo anche dopo tutto quello che avevi passato. Ma non potevo. Era questo il punto, tu sei viva per miracolo. Ho rischiato di perderti perché non volevo farti soffrire e oggi- dopo tutto quello che hai passato- la morte di Audrey, il coma, la riabilitazione, ho capito quanto tu sia forte e di certo non sarebbe stata una notizia del genere a buttarti giù. Io ti amo Emily e mi dispiace di essermi comportato da vero stronzo per tutto questo tempo ma non volevo che soffrissi. Ho rischiato di perderti, non ripeterò lo stesso sbaglio un'altra volta. Noi siamo fatti l'uno per l'altra, lo sai anche tu... per questo ti chiedo di perdonarmi e di darmi un'altra possibilità, non te ne pentirai promesso. Allora, che ne dici?>>
<<Beh, un'altra possibilità si da sempre a tutti. Quindi si, a patto che tu sia sincero con me sempre. >>
<<Si, si certamente. Ti amo>>
<<Dovrai riconquistare la mia fiducia e credimi, non sarà per niente facile.>>
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Che ne pensate? Vi sareste mai aspettate che James avesse allontanato Emily dalla sua vita perché era malato di cancro? Se non ve lo aspettavate, scrivetemi qual era la motivazione secondo voi. :)
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Le parole sono nascoste dentro di te.
RandomEmily è una ragazza di ventidue anni, considerata immatura dalla propria famiglia, con la quale spesso litiga. È una ragazza che ama sognare a occhi aperti. Presa dal dubbio di chi sia suo padre, decide di partire alla scoperta di esso e si ripromet...