Mercoledì ore 8.00
'Non ce l'ha fatta', 'L' incidente è stato terribile e purtroppo è stato letale per Audrey', 'è morta sul colpo' 'Lo schianto è stato violento', 'é un miracolo che tu sia ancora viva'. Le parole rimbombavano nella sua testa senza darle pace, pensava e ripensava all'incidente e a come sia bastato un' attimo per cambiare la sua vita. Emily fu dimessa il giorno dopo il risveglio dal coma, tornando a casa con svariate escoriazioni ed ematomi in tutto il corpo,con diversi punti sul labbro e sul sopracciglio causati da pezzettini di vetro , una sedia a rotelle e un tutore per la gamba.La prima notte a casa -dopo l'incidente- fu terribile, appena chiudeva gli occhi vedeva Audrey che le chiedeva aiuto urlando, supplicandola di non lasciarle la mano.
<<Audrey!>> si svegliò di soprassalto, affannata e con il viso colmo di sudore. 'Audrey aveva bisogno di me, è morta per colpa mia'
<<Emily, cos'è successo?>> sua madre irruppe nella camera allarmata.
<<Va tutto bene? Andrà tutto bene, vero mamma? Dimmi che andrà tutto bene.>> gli occhi le si riempirono di lacrime e cominciò a singhiozzare.
<<Amore certo che andrà bene, te lo prometto>>
<<Perchè?>>
<<Perchè cosa?>>
<<Perchè sei gentile con me>> rispose con sguardo sospettoso.
<<Stai passando un brutto periodo. Sei appena uscita da un coma durato una settima, hai appena subito un'operazione alla gamba e hai perso la tua migliore amica. E poi sei mia figlia.>> Sorrise e le accarezzò la mano.
<<Tua figlia, ora sono tua figlia?>>
<<Certo che lo sei, ed è mio dovere prendermi cura di te>>
<<Di me? Stai scherzando vero? Per tutti questi anni non hai fatto altro che mentirmi, mi hai ingannata, mi hai fatto sentire ripudiata -da te- che non c'eri mai. E ora pensi che abbia bisogno di te? Ho sempre fatto tutto da sola, perché tu mi lasciavi sola. Tu non ci sei mai stata, Audrey invece non mi ha mai lasciata. E ora lei è morta!>>
<<Em, sei scos...>>
<<Non chiamarmi così, era Audrey a farlo. Non puoi prendere il suo posto>>
<<Nessuno potrà. Senti, ho sbagliato in tutto. Mi spiace, sono stata una madre poco presente , ho perso tanto di quel tempo dietro al lavoro che credo di essermi scordata che a casa avevo una figlia che necessitava di affetto. Non mi sono mai comportata da madre con te, me ne rendo conto ma mercoledì scorso...quando mi hanno chiamato per avvisarmi dell'incidente io... ho avuto una stretta al cuore. Avevo paura di perderti e quando ti ho vista eri piena di sangue, eri intubata. Eri irriconoscibile! In quell'istante capii che se ti avessi persa la mia vita non avrebbe avuto più un senso perché sei mia figlia e farò di tutto per non farti soffrire. D'ora in poi sarò più presente, sarò la madre che tu desideri tanto. E so che ormai tu sei grande ma non è mai troppo tardi giusto?>>
<<Non è mai troppo tardi>>Per la prima volta Emily sentì di avere un vero legame con sua madre.
Ore 11.00
'Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo. Oggi siamo qui riuniti per dire addio a Audrey, una ragazza che aveva compiuto da poco 22 anni, una ragazza pigra e molto testarda che amava ridere e far ridere la gente, una ragazza che ha lasciato questa terra prima del previsto a causa di un terribile incidente stradale. Audrey amava...' D'un tratto Emily smise di ascoltare, cominciò a ripensare alla loro amicizia era come un film proiettato nella sua mente. Riusciva a vedere i momenti belli e quelli brutti, quelli esilaranti, le risate e le sbronze, le uscite, le loro serate passate davanti a una TV.
<<Emily, tocca a te.>> Quei ricordi vennero interrotti dal parroco che la chiamò per il suo intervento.
<<Salve a tutti. Sono Emily Johnson, la migliore amica di Audrey. Oggi sono qui perché-come tutti voi- voglio ricordare chi era Audrey, perciò ho deciso di dire qualche parola in sua memoria. Per farvi conoscere chi era davvero. >>
<< 15 Settembre del 2003, ore 8.45 .Era il primo giorno di scuole elementari ed ero terrorizzata perché non sapevo a cosa stessi andando incontro, quando vidi entrare una bambina con dei lunghi e stupendi capelli biondi raccolti da un cerchietto rosa con un fiore di lato. Era in ritardo, perciò fu costretta a sedersi nell'unico posto libero rimasto e ironia del caso era il mio. 'Ciao' disse la bambina con il cerchietto rosa , 'come ti chiami? Io sono Audrey piacere' la bambina seduta al banco si girò la guardò e rispose'Io sono Emily'. Quel giorno fu il primo dei tanti che avremmo passato insieme.L'inizio di una stupenda amicizia che sarebbe durata ben 15 anni, era come se fosse scritto che noi dovessimo incontrarci, è destino. Non credete? Se dovessi descrivere Audrey in una parola userei 'vera'. Lei non era un'amica ma bensì una sorella, era pura con me non aveva filtri e io non ne avevo con lei. Ripensare a lei mi fa tornare in mente tutta la nostra amicizia, un'amicizia lunga ma di cui non si ha mai abbastanza , è come una droga. Non ne puoi fare a meno, ed è lì che ti accorgi che senza ti senti persa. Senza la sua allegria, la sua pazzia, la sua voglia di vivere, di abbinare perfettamente i vestiti per essere più alla moda possibile. Dio, se solo aveste assaporato solo un po' la vera Audrey vi rendereste conto che -anche se è andata via troppo presto- è già un privilegio averla conosciuta, essere stata una sua familiare, una sua conoscente, una sua amica.Non c'è momento in cui smetterò di pensarti, di vantarti, terrò per sempre vivo il tuo ricordo. Racconterò ai miei figli cos'è la vera amicizia e basterà il tuo nome perché capiscano cosa vuol dire la parola 'amico'. Gli parlerò di te ogni istante, racconterò delle nostre avventure, delle nostre serate film... Non c'è momento in cui io non smetta di ripensare alla nostra amicizia, a quanto ti sono grata anche solo per aver passato 15 anni con te anche se per me non saranno mai abbastanza. Non c'è momento in cui io smetta di pensare al perché tu sia morta e io sia ancora qui,perché il mio cuore non abbia smesso di combattere mentre il tuo si. Lei era la mia casa, il mio rifugio ma è grazie a lei se oggi sono più forte che mai, perché lei mi ha insegnato a combattere a fare delle sconfitte una vittoria. Audrey mi ha aperto gli occhi, mi ha cambiato la vita. Oggi sono qui perché volevo darti un ultimo saluto e perché voglio ringraziarti per la tua amicizia e sono consapevole che ci saranno dei giorni in cui mi mancherai come se mi mancasse il respiro, ma tu sarai sempre con me. Non sarai presente fisicamente, materialmente ma resterai scolpita nel mio cuore per SEMPRE. Addio Audrey, ti voglio bene.>>
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Le parole sono nascoste dentro di te.
RandomEmily è una ragazza di ventidue anni, considerata immatura dalla propria famiglia, con la quale spesso litiga. È una ragazza che ama sognare a occhi aperti. Presa dal dubbio di chi sia suo padre, decide di partire alla scoperta di esso e si ripromet...