CAPITOLO 6°

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- Sig.na le hanno mai detto che è maleducazione ascoltare le conversazioni altrui?-

-mi scusi non volevo-

-si figuri era di lei che parlavo con mia moglie- 

-ma io ho già firmato-

-ci viene a pranzo con me?-

-mi dispiace ho degli amici che mi aspettano per farmi visitare la città- mento

-capisco, arrivederci è stato un piacere- ci stringemmo le mani.

-In hotel grazie- non aspetto nessuno, in realtà ma non vorrei passare del tempo con lui, mi ha fatto uno strano effetto quando mi ha invitata a pranzo e questo effetto non mi piace affatto. Mi distendo sul divanetto della mia camera. Squilla il cellulare *Cantarini* non rispondo, una, due, tre, quattro chiamate. Si è rassegnato finalmente.

Sento bussare alla porta -servizio in camera!- ma io non ho ordinato nulla, apro

-ha sbagliato..-

-bella la città eh?-

-ci ha messo poco a visitarla eh.. non si dicono le bugie-

-vuole punirmi?- no Aline non con lui

-ci viene a pranzo con me?-

-non vorrei metterla nei guai con sua moglie-

-non è un problema, semplice pranzo di lavoro-

-d'accordo- sussurro

-come?-

-certo ci vengo-

-la farei venire io- pronuncia malizioso

-cosa scusi?-  ho capito benissimo, ma..

-prego dopo di lei- Salì sul suo BMW x4 blu

-potrei fare una chiamata?-

-certo, chiami di qui- compose il numero dal suo cellulare collegato allo stereo dell'auto,

-vuole che tolga il vivavoce?-

-no no- composi il numero di Vins

-pronto?-

-Vins?-

-Aline da dove chiami?-

-da un telefono italiano, comunque l'aereo non mi serve più, questa sera torno con una comune compagnia di volo, Tom ha rimandato le riprese-

-vabene Aline, un bacio ci sentiamo-

-ciao mon amour e grazie- riattaccammo

-Il suo ragazzo?-

-no!-

-suo marito?-

-ma a lei cosa importa scusi?-

-ha ragione scusi- sollevó le mani qulche secondo

-lo so ho sempre ragione-

-ma è sempre così convinta di se stessa lei?-

-sempre- mi sorrise -era mio fratello, mi aveva noleggiato un jet privato per tornare in Francia-

-come mai? troppo fanatica per prenderne uno comune?- lo fulminai con lo sguardo

-no mio caro, sig. con una porta d'ufficio con le iniziali in oro, sto girando un film in Francia e oggi avevo le ultime riprese, ma lei con il suo contratto mi ha costretta qui e mi serviva un volo per tornarmene in Francia in qualsiasi momento-

-capisco, così lei è anche un'attrice?-

-Mia madre è un'attrice, io recito soltanto nel tempo libero.- Arrivammo al ristorante, Sergio mi aprì la portiera dell'auto e mi condusse nell'edificio. Il ristorante si affaccia su una delle piazze più belle di Modena, entrando si notano arredi d'epoca, e decorazioni particolari che davano un aspetto lussuoso all'ambiente.

Un cameriere ci accolse -i signori Cantarini?-

-Si!-

-prego, il vostro tavolo sul terrazzo è pronto.- ci fece strada

-mi scusi, ma da quando sono la sig.ra Cantarini?-

-Mi scusi per la fretta ho prenotato a mio nome-

-capisco, se desidera può tranquillamente darmi del tu!-

-anche tu puoi darmi del tu, dopotutto ho soltanto 23 anni-

-bhe allora io sono più vecchia di te-

-davvero? Non l'avrei mai detto, complimenti- mi prese una mano e con l'altra mi spostò la sedia per farmi accomodare. E tutta questa gentilezza? avvampai, mi conosce da poche ore ed è gentile con me

-grazie- sorrisi

-la imbarazzo?-

-oh no! è tutto ok- sorrisi, bugia ero nervosa, sembrava il mio primo appuntamento, no Aline è sposato e poi gli uomini sono tutti uguali ricordatelo, giocaci, non devi provare nulla, ma più incrociavo il suo sguardo, più sentivo di andare a fuoco.

-Bene ordiniamo?-

-certo- la smetta di sorridermi non ci sto capendo più niente, sorrisi anch'io,

-sig.ri cosa vi porto?-

-per me la specialità della casa- esclamammo all'unisono, ci guardammo divertiti

-qualche minuto.- Continuammo a parlare dei nostri lavori e in seguito iniziarono ad arrivare gli antipasti. Affettati, formaggi, crudité di verdure..

-Ti va di parlarmi un po' di te?-

-in realtà non c'é molto da dire-

- buon segno, vuol dire che hai molte cose da raccontare- bhe in effetti era così, ma non avrei parlato volentieri con lui di me

-affatto- smentii le sue convinzioni

-in Francia sei molto famosa!- arrivó il vino

-mi scusi con quello che abbiamo ordinato potremmo avere del vino Chardonnay rosso dell'annata più vecchia che possedete?-

-certamente- si congedò il cameriere

-e tu come sai abbinare i vini?-

-mio padre è un ottimo sommelier e quando ero piccola spesso viaggiavo con lui, che mi ha insegnato ad abbinare i vini al cibo e a riconoscerne l'annata- arrivó il vino. Sergio me ne versó un po' nel mio calice da vino. Lo assaporai -ottimo, annata 1933?!-

Sergio guardó la bottiglia -giusto!- sorrisi -tuo padre sommelier, tua mamma attrice, hai detto di avere un fratello..?-

-Si, Vincenzo ha 27 anni-

-Di cosa si occupa?-

-lavora qui in Italia, è insegnante di musica-

-Vincenzo Garcia?- spalanca gli occhi

-Proprio lui, lo conosci?-

-Non di persona, ma so che la scuola in cui lavora è la più prestigiosa in Italia e la sua fama in quella scuola è molta.-

-Lo so, del resto è mio fratello- sorrisi. Arrivó il primo, passatelli asciutti con ragù di pollo, li mangiai con molto gusto. In Italia la cucina è ottima. Poi arrivó il secondo, maialino da latte cotto a bassa temperatura con scalogno in agrodolce e spinaci.

-Per che ora hai il volo?-

-non so devo andare in agenzia-

-ho un jet privato permettimi di accompagnarti-

-o no grazie hai già fatto molto per me oggi, ti ringrazio!- mi guardò tenero.

#Till the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora