CAPITOLO 9°

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Entrai in camera e lui mi guardava in modo strano, era spaparanzato sul divano a guardare la tv, io nel frattempo andai a mettermi comoda e dopo poco chiuse la chiamata.
-Come mai ci hai messo troppo a salire?- mi chiese, io lo guardai male e a lui cosa importa?
-non sono fatti miei, ho afferrato Il concetto- presi la mia vestaglia e uscì un po' sul terrazzo. Guardavo il giardino e pensavo alla mia vita, forse non troverò mai qualcuno che mi ami, gli uomini sono tutti uguali.. i miei pensieri vengono interrotti da due braccia protettive

-su torna dentro qui inizia a far fresco e non vorrei ti ammalassi-

-arrivo- dissi scrollandomelo di dosso,

-sei arrabbiata con me?-

-Sergio cosa vuoi da me?-

-Aline..- non lo feci finire rientrai in camera -Aline sono sposato, è un periodo così ma-

-non ti sto chiedendo nulla, è solo che prima mi sono sentita usata e non mi va bene-

-scusami-

-no- dico falsamente imbronciata, mi guarda negli occhi *Dio quegli occhi! Ci facevo l'amore ogni volta che li incontravo* misi a posto le mie cose e mi chinai un po', quando sollevai lo sguarado notai che lui stava fissando la mia scollatura, mi ricomposi e lui imbarazzato tornó a guardare la tv. Sorrisi perchè infondo mi piaceva il modo in cui mi guardava, non era volgare e maleducato, ma molto furtivo e imbarazzato, si perché lui lanciava occhiate furtive pensando che io non lo notassi, insomma come poche volte mi avevano guardata.

-Perchè quel sorriso ebete?- sei così buffo Cantarini, mi fai ridere.

-niente- gli detti la buonanotte con un bacio sulla guancia. Mi tolsi la vestaglia e mi voltai dandogli le spalle. Dalla vetrata a specchio notai che lui mi stava guardando così fingendo di avere caldo mi scopri ulteriormente, i suoi occhi si chiusero e si riaprirono lentamente mentre respirava -Aline?- mi volto verso di lui

-ti va di parlare un po'?-

-posso rifiutarmi?-

-se non ti va potremmo fare altro- spalanco le iridi

-come scusa?-

-no, aspetta non fraintendermi, volevo dire, che se non ti va di parlare, posso farti rilassare e farti addormentare-

-va bene accetto- posai la mia testa tra le sue gambe e mentre mi accarezzava i riccioli mi parlava di lui, finché mi addormentai. Mi sfiorò le labbra, mi strinse a sé e si addormentò anche lui.

Alle 7.00 suonó la sveglia, osservai Sergio mentre dormiva, era così tenero era questa la meravigliosa sensazione che si prova a svegliarsi tra le braccia di qualcuno? accarezzai le sue braccia.. *Aline cosa diavolo pensi, vai in doccia e lascialo dormire* cercai di alzarmi, ma mi teneva troppo stretta, la sua mano scese tra le mie gambe e mi sentii mancare un battito *oh no cos'é questa sensazione da adolescente? no Aline sta ferma e non muoverti* la sua mano saliva sempre più su, accarezzava il bordo degli slip *Aline fermalo.. sì, brava coscienza detta ordini, vorrei vedere te al mio posto.. taci e fermalo* mi accarezza il basso ventre,  poi il seno *Aline è un uomo, tu sai come sono, ti farà del male* mi volto e lo bacio con passione... Lui apre gli occhi -finalmente.. Buongiorno-

-Sergio io no..-

-shshsh...ti voglio Aline- mi bació e la sua lingua cercó la mia e si avvolsero, sembravano essere state create appositamente per incontrarsi e non lasciarsi mai più, mi tiró su di lui e mi coprì col lenzuolo, le sue mani percorrevano la mia schiena, mentre io percorrevo le dolci linee del suo viso, mi sfiló la vestaglietta di raso da notte  e io gli sfilai la maglia, mi mise sotto di lui bloccandomi le braccia sui cuscini -dormi senza intimo? ottima scelta- disse tirandomi il labbro inferiore, gli tolsi i box e iniziai ad accarezzarlo mi prese le mani portandole intorno al suo collo, ansimando mi prese con forza un gamba e mi costrinse ad aprire anche l'altra, cercó il mio sguardo e mi bació ancora. -Aline cosa stiamo facendo?- chiese ansimando

-non lo so.. m-ma tu m-mi hai stregata, non permetto mai a nessuno di prendermi in questo modo- mi sentivo spensierata, non dominavo io, la mia mente era completamente libera e potevo gustarmi ogni momento del rapporto.

-Aline voglio venire con te- lo tirai a me. Dopo essere esplosa urlando il suo nome, anche lui venne e mi bació il seno per poi mordermelo

-au- urlai leggermente

-sei troppo appetitosa- mi lasció un succhiotto sul seno e uscì da dentro di me, mi sentivo appagata, per una volta avevo goduto e mi sembra eccessivo, ma io con lui ci avevo fatto l'amore altrimenti non sarei mai stata così soddisfatta.

Squilló il mio cellulare *Tom* -pronto?-
-dove sei Aline qui ti aspettiamo tutti- 
-sono in Hotel mi sono riaddormentata- 
-Aline sbrigati tra un po' arriva il produttore e non voglio che manchi proprio tu-
-qualche minuto e arrivo- 
-sbrigati- riattaccai.
-Giuro che se non avessi un appuntamento ti riprenderei ora- disse Sergio gettandomi il cellulare, lo baciai

-devo scappare ho un appuntamento con la troup e sono in super ritardo-

-mi vuoi?- mi chiede improvvisamente

-cosa cambierebbe? tu sei sposato-

-se tu mi vuoi vengo con te a Parigi,- lo baciai

-mi è piaciuto questo risveglio, ma non voglio rovinare il tuo matrimonio-

-ALINE MI VUOI?- mi urló

-No!- sì per diamine ti voglio, ma non sei mio appartieni già ad un'altra donna! 

Andammo in bagno insieme per spendere meno tempo, mentre facevo la doccia lui si faceva la barba, mentre io mi asciugavo i capelli lui si faceva la doccia lo vidi in difficoltà con la schiena così presi la spugna e lo insaponai, contenta di notare che lo eccitava anche Il mio semplice contatto -prima, ti ho mentito-

-lo so me ne sono accorto, hai degli occhi così limpidi che l'ho notato dalla prima volta che ti ho incontrata che io ti facevo un certo effetto- mi prese le guance e mi bació, chiusi gli occhi e mi beai di quell'attimo -ti ringrazio- disse risvegliandomi dai miei sogni

-figurati- mi vestii e dopo essermi truccata, baciai un angolo delle sue morbide labbra.

-Aline non scherzavo prima-

-Sergio sono in ritardo devo andare-

-voglio venire a Parigi ed essere tuo ogni notte, ogni giorno, ogni volta che ti desidero, ogni volta che mi vorrai-

-Sergio a Parigi ho una vita differente-

-sei impegnata?-

- Si, con il mio lavoro, ma ora è tardi non posso parlartene, ci sentiamo, ciao e grazie per quel che può valere mi hai fatta star bene e sentir desiderata- mi riprese

-mi prendi in giro?-

-in che senso?-

-non sei mai stata bene a letto con un uomo-

-quando si fa qualcosa per vendetta, non si sta bene, si finge, si ferisce, con te..-

-cosa?- mi stringe le braccia

-devo scappare ciao Chérie- lo baciai con tale passione che non volevo più lasciarlo, riaprì gli occhi

-Ciao Aline- uscì dall'hotel indossando i miei Prada da sole, salì in auto e mi feci portare in centro.

Mi sentivo davvero bene, doveva essere questa la sensazione che si provava dopo aver fatto la scopata più bella della tua vita, mi sentivo spensierata, emozionata, felice e completamente soddisfatta, il mio cuore batteva forte ora e la mia mente pensava tutto il tempo a lui, l'uomo più sbagliato di cui potessi invaghirmi, ma il mio cuore lo aveva riconosciuto e quando dovrò tornare alla mia vita senza di lui dovrò tornare nella mia prigione di odio e rancore.

#Till the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora