CAPITOLO 13°

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Andai a casa dei miei. Vins mi aprì. -Vins sono una stupida, ci sono cascata- scoppiai in lacrime.
-Entra così ne parliamo piccola- ci accomodammo sul divano.
-Sergio è qui l'ho incotrarto agli studi di recitazione, mi ha detto che gli manco, ma che ha lei, quella zoc...-
-Aline in Italia hai imparato il peggio in questi giorni- 
-sono nervosa ok? Quella l'ho ha tradito non lo merita un uomo così! e ora mi dice mi manchi tanto, ma ho lei.. ti prego abbracciami, e fammi sentire che almeno tu mi vuoi bene-
-ci sono io con te sorellina- mi strinse fortissimo
-Vins.. Vins.. così mi soffochi- 

-e quando mai noi abbiamo tempo di stare così?- 
-hai ragione- lo sdraiai sul divano e gli feci il solletico, da piccolo lo soffriva e ora ancora di più, la sua risata coinvolge anche me. -eccolo!- esclama Vins
-chi?- chiedo
-il tuo meraviglioso sorriso non lo vedevo da quando sei partita, hai fame?-
-andiamo a cena fuori?-
-paghi tu, ricca proprietaria, di un'agenzia?-
-Sì, tranquillo, offro io-
-ci vengo molto volentieri allora.- Cenammo e pagó lui. Poi ci andammo a mangiare un gelato al parco dove papà ci portava sempre a giocare da piccoli, vicino alla Senna.
-Cosa farai ora ti chiuderai di nuovo in casa cucciola?- 
-No! Basta riprenderó la mia vita, dove con gli uomini ci giocavo e non avró più pietà per nessuno.-
-Neanche per me?-
-Ma no cosa centri tu? tu sei il mio fratellone, te, papà e nonno siete gli unici uomini che mai feriró-
-Sorellina, non sono contento, ma sei abbastanza grande per decidere della tua vita, sei distrutta e ti rialzi per combattere sei fantastica-
-non piegheró più la testa lo giuro-
-Se Sergio torna tu ci cascherai di nuovo questo lo sai?- 
-No, non lo faró-
-Aline, sei mia sorella e dubito ci sia persona al mondo che ti conosca meglio di me, siamo cresciuti insieme, troppo insieme spesso-
-ma ti ricordi, quando da piccolo mi promettevi che un giorno mi avresti sposata-
-si saresti stata la mia principessa e io il tuo principe-
-gia, e quando lo abbiamo detto a mamma e papà ci spiegarono che non potevamo-
-si ci rimasi malissimo...-
-…il nostro sogno infranto, ma il tuo amore per me per fortuna non è mai andato via, come il mio per te fratellino!-
-il nostro amore incondizionato!-
All'improvviso veniamo intrrotti: -Mi volevi far sentire in colpa per MIA MOGLIE e tu stai con lui?- Sergio.. indicó mio fratello.
-Ma cosa vuoi? Credevo fossi gia tornato in Italia da TUA MOGLIE-
-hai detto di amarmi Aline…- Vins mi teneva la mano -…lasciala lei è mia- disse guardando Vins. Che cercó di lasciarmi ma gli strinsi la mano

-Andiamo?- dissi giardando mio fratello e dando le spalle a Sergio.
-tu non vai da nessuna parte, cosa sono stato per te Aline-
-Un contratto!- mentii -e ora se non ti dispiace vado via con il mio uomo- e andai via con Vins.
-Sorellina mi usi?-  
-Shshsh zitto o ti sente, abbracciami e dimmi se ci guarda-
-Aline... sembra tanto un bambino in punizione, sta piangendo- 
-ma merda perché proprio a me?- corsi da lui e lo abbracciai
-lui è mio fratello- dissi dispiaciuta di avergli mentito.
-Non ti credo, vattene- mi spinse via
-Vuoi i miei documenti?- gli chiese Vins
-No- disse offeso, lo accarezzai
-Aline io vado- disse Vins
-ok ci sentiamo- andó via.
-Ma io vi ho sentiti parlare di amore, portarti via..-
-Ma nooo hai frainteso..- gli spiegai cosa dicevo a Vins.
-Perché piangi Sergio?- 
-Perché io TI AMO Aline, ma questo schifo di vita non mi permette di starti vicino-
-Perché non puoi? La separazione è andata male?- 
-non è sicuro ma...- non lo feci finire di parlare, mi precipitai sulle sue labbra, mi è mancato troppo

-so che tra noi non è destino, sono arrivata troppo tardi, ma ora sei qui in Italia e non so se ti rivedró, sono a coscienza che potrebbe essere l'ultima volta che ci vediamo, ho capito che non lascerai Ilaria, ma io..-
-Si Aline voglio essere tuo, vieni nel mio Albergo con me questa notte-
-No... vieni tu a casa mia- Non ho mai permesso a nessun uomo che non sia il mio papà o mio fratello di entrare in casa mia, ma lui per me è speciale e lo voglio non in Albergo, ma nel mio letto, nella mia casa, dove nessuno è mai stato. Entriamo in casa, chiuse la porta e inizió a baciarmi nel collo, -sei nella tana del lupo adesso- ansimai. Con la sua gamba mi bloccó al muro e mi fece lasciare tutto quel che avevo tra le mani

-e io sono il cacciatore che desidera il tuo cuore- mi sussurró mordrndomi il lobo. Lo presi per mano e lo portai in camera mia...

#Till the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora