CAPITOLO 14°

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Gli presi la mano e lo portai nella mia camera. Il suo fiato caldo, sussurrava parole dolci al mio orecchio. Mi tolse la maglia e si soffermò a guardare il mio seno, il suo sguardo bruciava sul mio corpo e solo lui riusciva a fami arrossire con quello sguardo, nessuno mi aveva mai guardata in quel modo. -Spogliami Aline, sfiorami, fammi sospirare, ti prego.- Gli tolsi la camicia e mentre la sbottonavo, baciavo il suo petto, e mi piaceva la sensazione di vederlo sorridere.

-Hai un sorriso meraviglioso- gli sussurro all'orecchio

sei tu la ragione di questo sorriso-

-è la cosa più bella che potessi dirmi.-  Il suo sorriso, è così perfetto, non è un sorriso comune, ma un sorriso che ti manda il battito cariaco a puttante, un sorriso che fa sorridere anche me, un sorriso che ti lascia a bocca aperta, col respito in standbay e ti fa fremere di piacere tutto il corpo. Metre ero immersa nei miei pensieri, mi gettò sul letto e mi continuò a spogliare lasciandomi in intimo. Spogliai anche lui, mi tolse il reggiseno e io infilai una mano nei suoi box per poi toglierglieli e godere di una meravigliosa visione. Mi tolse li slip e finalmente sentì la sua pelle a contatto con la mia, quanto mi era mancata.

-Aline IO. TI. AMO. lei mi sta trattenendo contro la mia volontà - lo accarezzai senza dire nulla e sentì che le sue guance erano bagnate

-Cheriè, non piangere, ti prego, mi fa male vederti così- non avevo mai visto un uomo piangere, mi fece tanto male vederlo così.

-vorrei che il mondo si fermasse qui, ora, soli io e te, mi basteresti tu, per tutto il resto della mia vita- esplosi e lui con me
-TI AMO Cheriè- mi guardò come se fosse stupito
-come?- mi chiese lui
-Ti amo.. Je t'aime.. I love you.. Te amo...- ripetei, non ci sarà mai a cui dirò un Ti amo così sentito, non ho mai detto a nessuno questa parola, ma con lui è stata così spontanea

-ALINE!- urlò facendomi sobbalzare -non ti dimenticherò mai TI AMO- mi baciò e ci addormentammo, una lacrima bagnò il mio viso, sapevo che non l'avrei più rivisto e sapere questo mi faceva male.
[...]
sono in giro con la mia mamma, -mamma c'è Sergio- è sulla sdraio a prendere il sole.
-Cheriè- lo chiamo e lui si solleva un pò ma non riesce a vedermi
-Aline dai è tardi dobbiamo andare- 
-no mamma qualche minuto...Cheriè- lo chiamo ancora, ma non mi sente, mi mamma mi tira, inizio a piangere, mi manca il respiro e sento un terribile dolore al cuore che non mi fa respirare
-Aline- mi abbraccia...
[...]

mi sveglio di soprassalto e vado in bagno a vomitare. È  una settimana ormai ci ho fatto l'abitudine. Sergio mi tenne i capelli -Aline tutto bene?- 

-si tranquillo è una settimana che mangio e dopo vomito- 
-ma non hai mangiato nulla- 
-è questo che mi preoccupa- 
-e se fossi incinta? infondo non l'abbiamo mai fatto sicuro- 
-Sergio prendo la pillola è impossibile (merda in Italia no però)-

-capito, allora ti porto dal tuo medico?-
-no! n-no tranquillo ci andrò io, ora godiamoci questo tempo insieme- mi lavai i denti e scesi a preparare la cena. Preparai la carbonara, il suo piatto preferito, lui in giardino intanto, preparava l'arrosto. Feci un'insalata da accompagnare con l'arrosto di carne rossa a cui abbinai un buon Barolo del 1998. Cenammo e dopo trascorremmo una fantastica serata in giro per Parigi. Un bambino con delle rose e dei palloncini strattonò la sua giacca, 

  -Monsieur aide ma famille, acheter une rose à sa femme s'il vouse plaît- Signore aiuti la mia famiglia, compri una rosa per la sua donna per favore.
-Non una, le voglio tutte-  disse Sergio, il bimbo lo guardò malinconico perchè non lo capiva -pardonne-moi, je ne veux pas une rose, mais je les veux tous,je veux aussi tous les ballons- voglio anche tutti i palloncini. Prese il suo pezzo da 100€ e lo dette al bambino che si rivolse a me

-il tuo ragazzo ti ama davvero tanto e poi è anche ricco- mi bisbigliò nell'orecchio facendomi sorridere e sacppó via. Sergio mi regalò i palloncini e le rose

-Aline ora devo andare tra un'ora ho il mio volo- 

-ti accompagno in aereoporto-

-devo passare in albergo a prendere la mia roba, ci vado in taxi- 
-ti ci porto io, ti prego- tornammo a casa a prendere la mia auto, prima di entrare in casa lanciammo i palloncini nel cielo e esprimemmo un desiderio. Posai le rose in un vaso e presi le chiavi della mia auto. Andammo nel suo albergo a prendere la sua valigia, e lo accompagniai in aereoporto.

-Cosa hai desiderato?-
-se te lo dico non si avvera- 
-ti dico il mio- 

-TORNERAI- dissi io
-TORNARE DA TE- disse lui.
Lo baciai forte e piansi -torna presto allora- 
-lo spero cheriè- mi baciò e lo guardai andare via, gli corsi dietro e lo abbracciai e in lacrime dissi

-promettimelo ti prego- so che non può mantenere la promessa, ma voglio illudermi, si lo voglio

-cheriè...-
-ti prego promettimelo- 
sospirò forte -te lo prometto cheriè e tu aspettami- ma quanto male ci stavamo facendo? Eppure nei nostri occhi, nei nostri cuori c'era speranza, c'era la forza che ci diceva che non sarebbe finita li. Ci stavamo illudendo? pazienza spesso le illusini aiutano a sopravvivere. Ci distaccammo e assaporai ancora le sue labbra.

"Hanno visto più baci sinceri le stazioni e gli aereoporti, che le Chiese di tutto il mondo".

Mi sentivo di nuovo vuota, sola e triste, tornai a casa, le lenzuola avevano ancora il suo odore, mi avvolsi in esse e strinsi il cuscino come se lui fosse ancora qui. Il giorno dopo andai in ufficio, tutti fissavano il pc e parlottavano tra di loro, ma cosa è successo? Camminavo verso il mio ufficio -Aline bentornata, ecco il tuo cappuccino e il tuo croissant-

-Grazie Evelin, ci sono novità?-

-Sì, Aline, ci sono delle nuove bozze da controllare, dei progetti da approvare, delle e-mail da spedire e alcuni documenti da visionare- 

-bene ha chiamato qualcuno?-

-molti interessati a pubblicizzare i propri prodotti- 
-capisco, grazie- andai nel mio ufficio. Mentre facevo colazione controllavo le e-mail e noto subito:

Da:Agenzia Cantarini & Co.

A:Aline Garcia graphique de la publicité groupe

Oggetto: ringraziamenti

Gentile Sig.na Garcia Aline, responsabile dell'agenzia di grafiche pubblicitarie Garcia, lo staff della Cantarini & co. la ringrazia per la cortese collaborazione. Ci auguriamo di una nuova collaborazione con lei in futuro, e le augura una buona giornata.

Cordiali saluti  Sergio Cantarini.

Sergio Cantarini, agenzia pubblicitaria e produzioni, IT Cantarini & Co.

-oh  è soltanto una banale formalità.- esclamo con rammarico

 La vita è come una sigaretta, la accendi e speri che duri più a lungo possibile.

#Till the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora