Ormai privo di sensi, Harry precipitò giù e, nel mentre, fece un sogno. Si trovava ad una festa nel giardino dei Weasley. C'erano il Signore e la Signora Weasley e tutti gli altri: Charlie, più ustionato del solito; Billy e Fleur Delacour, che stavano insieme da quasi un anno; Fred, George e Ron, che giocavano a Sparaschioppo con Ginny seduti attorno ad un tavolo di vimini verde.
C'era anche Draco Malfoy, in piedi all'ombra di una grande quercia, con addosso un completo da tennis bianco ed un'espressione di puro compiacimento in volto. Stava parlando con una ragazza snella con un vestito giallo e un enorme cappello bianco.
Sono morto? si chiese Harry. Questo è il Paradiso? E, se è il Paradiso, perché Malfoy è qui?
All'improvviso, la ragazza che parlava con Draco si voltò verso Harry. Era Hermione. La mano stretta attorno ad una racchetta da tennis, la ragazza attraversò il giardino per andargli incontro. Lui riconobbe il vestito giallo come uno da lei indossato durante una vacanza estiva passata insieme con i signori Granger. Gli era sempre piaciuto. "Ciao, Harry!" lo salutò.
"Hermione" esordì lui, avvicinandosi a lei. "Credo che sto morendo."
"Morendo d'amore per me?" fece lei, emozionata.
"No, intendo morendo in senso letterale" le spiegò. "Nel senso che sto precipitando fino alla morte. In effetti, inizio a sentirmi male."
L'espressione emozionata le sparì completamente dal viso, sostituita poi da uno sguardo furioso. "Sei proprio un idiota, Harry Potter" sbottò, sollevò il braccio e lo colpì forte sulla testa con la racchetta da tennis.
Harry gettò un grido di dolore. "Perché l'hai fatto?" urlò. "Che diamine!"
"Ehi!" lo chiamò una voce - una voce che non apparteneva a Hermione – parlandogli all'orecchio. "Harry! Calmati!"
"Forse la caduta gli ha provocato danni alla testa" disse un'altra voce in tono preoccupato.
"Harry?" lo chiamò ancora la prima voce. "Harry, dai, svegliati." E stavolta Harry la riconobbe. Aprì gli occhi e mise fuoco.
Era sdraiato sul sedile posteriore di un'automobile e Ron Weasley era piegato su di lui, pallidissimo in volto seppur sorridendo come un forsennato. George era al posto di guida e Fred gli sedeva accanto. Entrambi si erano voltati per fissarlo ad occhi sgranati, il che avrebbe potuto essere un problema se l'automobile fosse stata in movimento. Ma era tutto a posto, dal momento che era ferma.
Sospesa a mezz'aria.
Harry si mise subito seduto. "Cosa... cosa?" balbettò. "Come? Voi? Qui? Macchina volante?"
"Esatto" assentì George. "Noi. Qui. Macchina volante."
"Sembra che abbia un'ottima padronanza dei fatti essenziali, vero?" osservò Fred.
Harry provò ad esprimersi di nuovo. "Come siete...?"
"Ti abbiamo preso mentre precipitavi nel vuoto" spiegò George con entusiasmo. "Mai fatto niente di più figo in vita mia."
"Papà ha fatto proprio bene a rottamare la vecchia Ford Anglia per un modello decapottabile" aggiunse Ron.
"Ed io ti ho guarito il braccio" interloquì Fred, agitando la sua bacchetta come un direttore d'orchestra. "Nessun problema."
"Ma che cosa ci fate qui?" chiese Harry, esterrefatto. "Non ditemi che avete preso la macchina di vostro padre per un giro notturno e siete capitati qui per caso mentre cadevo in un baratro."
"Non esattamente" rispose Ron. "In realtà..." Si mise una mano in tasca e tirò fuori un foglio di carta piegato, che gettò sul grembo di Harry. "Avevo intenzione di farti il culo, in realtà" continuò Ron "ma visto che sei appena caduto in un precipizio, ti concederò un po' di vantaggio."
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The Draco Trilogy - Parte 1: Draco Dormiens (Traduzione in italiano) | ✔️
Fiksi Penggemar"Hai ragione" disse Harry, con pesante sarcasmo. "Visto che tu hai un metodo per la soluzione del problema che sta facendo proprio miracoli: pomiciare con Hermione ogni volta che vuoi. Fai pure i conti con le crisi a modo tuo, Malfoy, io lo farò a m...