Un po' agitata suono il campanello, sperando con tutto il cuore che sia Shawn ad aprirmi. Non voglio avere strane conversazioni con altri strani ragazzi.
Maledette Cheryl e Ashley che mi hanno messo agitazione.
Dopo qualche secondo sembra che almeno questa piccola preghiera viene ascoltata, ed è Shawn che viene ad aprire.
-Eccoti, entra pure- Dire un ciao mai eh
Ha una lattina di birra in una mano, e evidentemente hanno già cominciato a finire l'alcool avanzato.
Questi al posto dello stomaco cosa hanno esattamente?-Vuoi qualcosa da bere?- Domanda cominciando a camminare lungo il corridoio, io lo seguo.
-No- Dico ovvia.
Per fortuna per salire le scale non dobbiamo passare per il soggiorno dove immagino ci siano tutti.-Stiamo finendo gli avanzi di ieri. Stranamente non è rimasto neanche un biscotto- Dice girandosi, trattenendo forse una risata
-Che c'è, erano buoni- Ormai la prendo sul ridere, che è meglio.
Arriviamo nella sua stanza, dove sulla scrivania noto la mia piccola borsa nera.
-Oh bene, non sei incazzata nera. Se te li avessi fatti mangiare io scommetto che a quest'ora non ero ancora vivo-
-Può darsi- Riguardare il suo letto mi fa molto imbarazzare.-Grazie Serena. Veramente- Quando sento il mio nome, automaticamente un sorriso mi si stampa in faccia. Fa strano sentirlo dire in modo quasi corretto. E soprattutto da lui.
-Grazie per ieri. Non sei stato poi così stronzo- Si è guadagnato il mio ringraziamento solamente per il Serena detto bene.-Solamente perché mi hai incontrato prima che bevessi. Altrimenti un secondo round era assicurato- Ormai mi torna meccanico alzare gli occhi al cielo quando sono con lui.
-Non ne sarei così sicuro- Me la farà pesare per sempre?
-Ieri eri avvinghiata a me, non sarebbe stato così impossibile- Dice con uno strano sorrisino in volto
-Non avevo secondi fini- Dio, sapevo di dover mantenere le distanze
-Tutte dite così- Quasi mi trattengo dal mandarlo a fanculo.Calmati, Serena. Lui si diverte a vedermi così.
Dopo averlo fulminato mi avvicino alla scrivania per prendere la mia borsa
-Te ne vuoi già andare?-
-Dovrei rimanere per sentire le tue stupide frecciatine?-
-O mio Dio, calmati- Lo so, perdo molto facilmente la pazienza.
-Sono calma- No, non sono per niente calma
-Siamo messi bene allora- È lui che mi fa agitare. Lo supero diretta alla porta, ma appena la apro con una sua mano la chiude di nuovo.-La smetti?- Dico annoiata. Quando mi giro lo ritrovo troppo vicino. Chissà quante volte ha recitato questa scena, mi ha bloccata contro il muro, wow.
-Tu smettila di fare la stronza- Continua a tenere la sua mano poggiata contro la porta all'altezza del mio viso, e non è il momento più adatto per essere distratta dalle vene del suo braccio.
-È il mio carattere, quindi;-
-Ieri ti sei lasciata andare- Mi interrompe
-Ero fatta, Shawn-
-Quella roba ti fa rilassare. Dovresti cominciare a fumare erba, ti allungherebbe la vita di minimo dieci anni- È vero, forse ero più rilassata. Ma a piace come sono, l'ansia fa parte del mio sangue
-Okay, grazie del consiglio! Adesso andrei- Con uno svelto movimento chiude la porta a chiave, e ovviamente porta quest'ultima nella tasca dei suoi jeans mentre si allontana ridendo.
Quanto è lunatico?-Cosa?- Chiedo più che confusa. Lui a quanto pare si sta divertendo.
Si butta sul letto, e si stende a pancia in giù mentre sorridente mi guarda
-Dammi la chiave, Shawn- Dico più che seria. Un'altra volta chiusa in una stanza con lui no grazie.-Prenditela- Mentre il mio sopracciglio continua a inarcarsi sempre di più, il suo sorriso diventa sempre più fastidioso.
-Non puoi essere serio-
-Vieni qui- Mi ignora
-Se mi avvicino ti picchio. Non ti conviene-
-Mi piacciono le ragazze violente- Perché deve fare così?Mentre sbuffo mi avvicino al letto, mi stendo copiando la sua posizione.
-Cosa studi?- Adesso pretende di fare una chiacchierata civile?
-Criminologia- Mette il peso del busto su un gomito -Veramente?-
-No. Tu cosa studi?- So cosa studia, ma non posso dirgli che in realtà lo so già.
-Medicina- Risponde fiero
-Come fa uno come te a studiare medicina?-
-La smetti di darmi dello stupido?- Dice ridendo -Quando forse smetterai di esserlo-
-Adesso non lo sono-
-Mi hai appena chiusa in camera. E non vuoi darmi le chiavi- Glielo devo per caso ricordare?
-Ti ho detto che puoi prenderle, tecnicamente non sei chiusa qui dentro- Scuoto la testa. Non ce la può fare. Gli sembra una cosa normale?-Non mi hai detto cosa studi- Continua.
Gli interessa così tanto?
-Lettere- Rispondo vaga
-Che noia- Rotea gli occhi
-Tu sei proprio convinto di medicina?- Domando, lui alza le spalle -Si-
-Ti piace la medicina?-
Mi guarda per qualche secondo in silenzio.
-Sei stata convinta dai tuoi genitori?- Domanda, stupendomi. Allora anche lui ha un cervello.
-Mia mamma è una giornalista, mio papà è un reporter- Annuisce lentamente.
-Mio padre è un neuro chirurgo e mia madre è un chirurgo- Quasi mi viene da ridere. Stessa identica situazione.
-Capito tutto- Dico io
-Anche io-
-Però infine non mi è andata malissimo. Mi piace ciò che studio, per ora- Aggiungo -Si, anche a me. Finché non farò morire qualche persona penso- Io non avrei il fegato per fare il medico. Poi ho pure paura di un piccolo ago, quindi figuriamoci
-Come sei pessimista-
-Succederà, è solamente questione di tempo. Sempre che io riesca a laurearmi- Ride in fine
-Ma non voglio parlare di medicina, lasciamo stare-
-Hai guardato Grey's Anatomy vero?-
Domando. Per me la medicina equivale a Grey's Anatomy.
-Cosa?- Chiede come se non avesse la minima idea di cosa sia Grey's Anatomy.
-Shawn. Tu non hai mai guardato Grey's Anatomy?- Perché sta ancora respirando?
-No, non pensavo fosse obbligatorio- Dice ironicamente.
-Se studi medicina si! Dio, ti devo dire tutto io? Guardati Grey's Anatomy!- Esclamo
-Parla di medicina vero?- Non sa neanche di cosa parla? Seriamente?
-Si, Shawn- Dico alquanto confusa
-Bene. Non lo guarderò sicuramente- Mi fingo offesa, molto offesa, mentre do un leggere schiaffo sul suo braccio
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Fallin all in You ▪sm
FanfictionCi siamo conosciuti per sbaglio, nel suo letto. Come per scherzo del destino. Entrambi apparentemente forti, orgogliosi e più che egoisti. Convinti di non aver bisogno di alcun aiuto. Dopo esserci conosciuti abbiamo capito che invece tutti neces...