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15° capitolo

"Lo so, è che avevi un'aria così felice all'idea del Luna Park che non volevo deluderti" abbassò lo sguardo.
A quelle parole mi addolcì, così mi sedetti sulla panchina, feci sdraiare Natsu e appoggiai la sua testa sulle mie ginocchia.
"Sei lo stesso un idiota" gli dissi dandogli un bacio sulla fronte.
"Lucy."
"Si?"
"Le tue tette sono così morbide."
"Cosa!?" urlai alzandomi facendolo cadere dalla panchina.
"AIA."
"Ma come di permetti?" urlai tutta rossa come un peperone.
"Che c'è? Sei stata tu a darmi un bacio e me le hai messe in faccia."
"Non è colpa mia se ce le ho grosse OK!?!" ma che cazzo sto dicendo.
Mi misi una mano in faccia, dall'imbarazzo, ero rosso peggio dei capelli di Erza.
Così corsi via verso casa.

Pov's Gray
Bene, siamo qui più da mezz'ora e non si è mossa.
Sono seduto su un sasso mezzo nudo, non so da quanto, mentre lei è vicino alla sponda del lago che lo osserva, senza dire o fare niente.
"Alla fine ho parlato con Natsu sono felice per lui e Lucy."
Niente è impassibile.
"Almeno di qualcosa, sono curioso."
Niente.
Mi iniziai ad irritare "perché parli in terza persona? Perché ti veti sempre con abiti pesanti e che non fanno vedere niente pure in estate? Non hai caldo? E perché hai paura del buio? Si insomma solo i bambini hanno paura del buio!" urlai tutti d'un fiato.
Complimenti testa di cazzo, stai certo che  dopo averle detto queste cose, come minimo non ti parlerà per tutta la tua vita.
Sempre gentile coscienza eh.

Pov's Juvia
Mi chinai per prendere un sasso, mi rialzai per poi buttarlo sulla superficie del Lago e farlo rimbalzare.
Lo so di essere strana.
E poi tu sei un bambini brutti scemo.
Non sai che è successo perché non pensi prima di parlare.
Volevo dirgli questo, ma invece mi sedetti a terra continuando a fissare davanti a me.
"Hai presente quel cameriere in pizzeria? Lyon."
"Si, sembravi aver paura quando l'hai visto."
"Ero terrorizzata e lo sono tuttora, ho paura di d'incontrarlo."
Feci un lungo respiro.
"Bhe lui era il mio ragazzo, fino in terza superiore, poi ci siamo mollati.
Tutto è iniziato alla fine della terza media, inizio della prima superiore.
Classica cotta adolescenziale, mi innamorati di lui quando mi sorrise per la prima volta.
Ogni volta che incrociavamo gli sguardi, che mi salutava, mi sorrideva, me ne innamorato sempre di più.
Così Mira-chan mi diede una mano con vari metodi e alla fine ci fidanzammo, perché anch'io piacevo a lui.
Andavamo d'accordo fino all'inizio della seconda superiore."
Delle lacrime iniziarono a rigarmi le guance.
"Da lì qualcosa in lui cambiò, era diverso.
Ogni volta che disdicevole un qualcosa con lui per problemi, non gli rispondevo oppure gli rispondevo male, quando ci vedevamo mi tirava dei ceffoni, tanto forti da fermi sanguinare il labbro e a volte farmi diventare viola la guancia.
All'inizio non ci diedi peso, anche perché quando eravamo in compagnia lui si comportava normalmente."
Abbassai lo sguardo.
"Ma le cose peggiorarono e io gli dissi che se avesse continuato così l'avrei mollato.
Ma peggiorai le cose e basta.
Iniziò a legarmi al letto, spegneva la luce e mi molestava.
Ogni volta prima di spegnere la luce mi diceva "è la punizione che meriti".
Cercavo di ribellarmi ma lui era più forte e se avessi commesso qualche sbaglio sarebbe finita male.
Alla fine riuscì a chiudere i rapporti con lui per sempre grazie a Lucy e Levy, senza di loro probabilmente non ci sarei riuscita."
Ormai le lacrime scorrevano sulle guance senza interruzione.
C'era silenzio, sentii una folata di vento d'aria fresca e subito dopo due braccia calde.
Gray mi stava abbracciando.
"Mi dispiace io non lo sapevo, non dovevo chiederti tutte quelle domande e darti della bambina.
Mi dispiace."
Scossi la testa.
"Non è colpa tua."
"Juvia te lo prometto, non soffrirai più, non permetterò a nessuno di farti soffrire o di piangere almeno che non siano lacrime di felicità.
È una promessa."
Mi strinse ancora più forte a se e mi comparve un sorriso.
Forse questa è la volta buona.
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Spero vi piaccia❤
Scusate se non ho postato prima ma, si è cancellata la parte, così l'ho dovuta riscrivere.