Forbidden fruit

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La Bibbia racconta che Adamo ed Eva mangiarono il frutto dell'albero della conoscenza del Bene e del Male, contravvenendo alla proibizione di Dio. Per questa ragione i due furono scacciati dall'Eden, perdendo i privilegi di cui godevano al momento della creazione. La decisione di mordere questo frutto fu dunque il "peccato originale" in conseguenza del quale Dio condannò per sempre l'uomo a un'esistenza difficile, degradata dal punto di vista morale, fisico e spirituale.》


Lunedi, ore 7.32

"Ricordati Christabel, gli uomini sono esseri semplici , vogliono sempre quello che gli altri uomini vogliono e quello che non possono avere " . Christabel si svegliò ricordando le parole che le aveva detto almeno una centinaia di volte Annaliese. Si vestì, ma questa volta si mise un abito da ufficio lungo color mirtillo nero. Raccolse i capelli in una coda di cavallo ed uscì di casa per dirigersi agli uffici della Gestapo. Era il suo primo vero giorno di lavoro.

Ore 13.30 , pausa pranzo

Christabel non cercò di fare amicizia con le sue colleghe, erano tutte uguali : capelli corti , rossetto rosso , abito chiaro e tacchi alti. Elvira Thürn era come loro , ma Christabel si sentiva un pesce fuor d'acqua.
"Fraülein Elvira!, come sta?" Disse Benjamin mentre si avvicinava al tavolo della ragazza con il suo pranzo. " Bene, la ringrazio soldato" rispose Christabel senza nemmeno guardarlo negli occhi. "Prenda il suo cappotto , oggi avremo il pomeriggio libero" disse l'uomo alzandosi all'improvviso dal tavolo dove stavano pranzando, " Apprezzo il suo atteggiamento ottimista ed a tratti utopico, ma mi spiace ricordarle che io non la conosco e dobbiamo tornare a lavorare tra meno di cinque minuti" rispose la ragazza alzadosi dal tavolo.

Ad un tratto Benjamin prese la mano di Christabel, la porto alla sua auto rossa , le prese il cappotto e lo mise nei sedili posteriori chiedendole gentilmente di entrare nell'auto. Christabel lo guardò e sorrise poi fece per prendere il cappotto ma venne interrotta dal soldato che le disse sorridendo "Il mio nome è Benjamin e in qualità di suo superiore le ordino di entrare in questa macchina fraulein Elvira.".

Christabel rimase a guardare il giovane per un attimo , incredula, e poi salì nella macchina come ordinatole senza controbattere.

ore 15.00

"Ho chiesto alla direzione di laciarci il pomeriggio libero, nel caso non lo sapesse, io sono una delle persone più importanti che lavorano con il Fuhrer" disse Benjamin con un sorriso che a Christabel sembrò quasi compiaciuto di essere complice di un genocidio frutto della mente di uno psicopatico che tutti venerano e che si faceva chiamare "Fuhrer". La ragazza si tenne questo pensiero per sè e si limitò a sorridergli. " Dove mi sta portando signor Benjamin? siamo in macchina da circa un'ora e...." chiese la ragazza dopo minuti e minuti di silenzio , quasi imbarazzata. " Lo vedrà , Elvira"rispose l'uomo aggiustando lo specchietto dell'auto.

La macchina si fermò davanti ad un edificio abbandonato su una collina appena fuori Berlino. Christabel non riusciva a capire di che cosa si trattasse nè il perchè Benjamin l'avesse portata fino a lì. Ma non aveva paura: una parte di lei si fidava e l'altra era disgustata dal fatto di essere con un complice di Adolf Hitler.

" Bene , ora che siamo qui cosa ha intenzione di mostrarmi?" disse la ragazza portando le mani sui fianchi. Quel pomeriggio faceva caldo e Christabel non vedeva l'ora di andarsene da quel posto colpito dal sole. " Venga con me , non se ne pentirà" le disse Benjamin prendendola per mano. Era la seconda volta che lo faceva. Non sapeva se esserne felice o spaventata. Christabel entrò nell'edificio e alzò lo sguardo.

Era un vecchio cinema estivo abbandonato. Era pieno di macchine e dal tetto si vedevano le nuvole ed il cielo rossastro. Era bellissimo. " Wow, non ero mai stata in un cinema aperto fino ad ora, non capisco come abbiano potuto abbandonare un posto così affascinante" esclamò Christabel giocando con la lunga coda di cavallo. Benjamin la guardava e sorrideva, si limitava a questo. " Usciamo fuori, vuoi?" chiese Benjamin avviandosi all'uscita e sedendosi sul cofano di una vecchia auto. Le aveva dato del tu, per la prima volta. Christabel raggiunse il giovane SS e si sedette anche lei. Faceva troppo caldo quindi si sciolse i capelli e si tolse la giacca dell'abito.

Benjamin la guardava e Christabel guardava il tramonto. Sapeva che il ragazzo stesse guardando il suo seno attraverso la canotta, ma non le dispiaceva. Alla fine dei conti era quella la sua missione : sedurre il soldato. Dopo minuti di silenzio e sguardi tra i due giovani il sole tramontò.

" Bene, credo sia arrivata l'ora di tornare a casa" disse la ragazza mentre si rimetteva la giacca, "si... credo proprio di si, aspetta ti aiuto a scendere!" rispose il ragazzo mentre scendeva dal cofano dell'auto. Benjamin prese la ragazza per i fianchi e la portò giù . Erano vicini , così tanto che Christabel riusciva a sentire il profumo di muschio che emanava l'uniforme dell'uomo. Benjamin si avvicinò a lei piegando la testa a destra mentre Christabel si mordeva le labbra. Poi si ricordò delle parole di Annaliese

"Ricordati Christabel, gli uomini sono esseri semplici , vogliono sempre quello che gli altri uomini vogliono e quello che non possono avere "


e decise di spostarsi. Si diresse verso l'auto senza voltarsi con un espressione di vittoria dipinta sul volto e si sedette sul sedile rivolgendo lo sguardo al giovane soldato che rideva guardandola ancora incredulo. " Sai nessuna ragazza prima d'ora mi aveva respinto così" disse l'uomo mentre accendeva il motore, " Questo perchè non avevi ancora conosciuto me.." esclamò la ragazza legandosi i capelli in uno chignon improvvisato.

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