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Ero determinata a salvare mio padre.  Era quello il mio obiettivo.
Le uniche persone che mi mancavano erano Dimitri, Alec, Marcus e Evan.
Mi faceva male dappertutto dalla notte passata con Lucas e Sirius.
Ma volevo concludere al più presto.
Così poi saremmo potuti andare a salvare mio padre,  e loro  sarebbero potuti tornare a casa loro.

*
La luce argentea della luna illuminava la stanza. Si posava sulle pareti, sulla carta da parati blu.
Si posava sulle orchidee, e sulle coperte del letto, sulle tende del letto a baldacchino. Blu come gli zaffiri. Accarezzava il tappeto indiano ai piedi del letto.

"Dimitri... Dimitri... quando potrò rivedere mio padre?" Gli chiesi, l'angoscia che riempiva ogni più piccola parte del mio corpo e della mia mente.
Non ricordavo la morte di mia madre, ma la mancanza della sua presenza quando ne avevo più bisogno mi faceva male; mi aveva fatto male. E non potevo sopportare, non riuscivo a sopportare l'idea di perdere anche lui. I suoi occhi mi avevano guardata senza vedermi, il suo sguardo mi aveva attraversato come se fossi stata un fantasma, come se fossi trasparente... come se non esistessi. E dov'era finito tutto quell'amore, tutto quell'affetto che traspariva dalle sue lettere? Dovevo tirarlo via dalle grinfie di quell'arpia.
Glielo dovevo. Perchè era mio padre. Perchè ero sua figlia. E perchè, maledizione, fossi morta ma quello era  il mio regno.  E la gente che moriva di fame per la strada era la mia.
Dimitri abbassò il suo sguardo su di me, continuando ad accarezzarmi la schiena con le dita.
"Fra due settimane sistemeremo tutto. Porta pazienza, lo so che sei preoccupata. Come vanno gli allenamenti?" Mi chiese, avvolgendomi con le sue braccia.
"Bene... credo. Ieri sono riuscita a mettere in difficoltà Aro, ma voi siete troppo bravi. In un combattimento vero  non durerei molto. Non riesco a togliermi dalla testa quegli uomini sventrati sul pavimento. " gli dissi, sussurrando.
"Sapere è potere. Ma ci saranno i miei fratelli e i kaninch a proteggerti. Nessuno ti sfiorerà neanche con un dito. Te lo prometto " mi disse, serio.
"Non ti fa bene essere tanto preoccupata -aggiunse- ti fa male. C'è qualcosa che ti piace fare, oltre a disegnare?" Mi chiese. I suoi capelli neri mi sfioravano il viso. Sentivo il suo profumo di Fresia.
"Mi piacciono i fiori. Li metto nei libri e li faccio seccare. Mi piace che rimangano così; sono colorati. Mi piace creare i profumi. Quando ero da Sis, una delle sue domestiche di nascosto me lo aveva insegnato, con le rose. Ah ah... il mio primo profumo. Ora che ci penso, ho sempre usato solo rose... erano gli unici fiori che c'erano. Mi piacerebbe tanto poterli fare ancora..." dissi.
"Potremmo farli insieme, che ne dici? E con la frutta? Le ciliege ti piacciono, no?" Mi disse, sorridendo.
"Ma non so come si fa, con la frutta. Non credo che il procedimento sia lo stesso...mi piacerebbe avere un profumo alla pesca, però" dissi.
"E poi? Cos'altro?" Mi chiese.
"Mmh... facevo le collane, una volta. O i braccialetti. Quelli con tre o quattro file di perline. Ma mi si rompevano sempre, ho problemi con la chiusura" dissi, sorridendo. Un sorriso vuoto.
"Ma usavo dello spago trovato in giro per caso. Figurati se mia zia mi dava il filo di seta o cotone elasticizzato" gli dissi.
"Andrà tutto bene" mi disse.
"Da domani, iniziamo con quello che vuoi. O meglio, i miei fratelli.  Io domani sarò in giro a scorrazzare per la foresta. Sai che bello" mi disse, sarcastico.
Gli accarezzai il petto, con calma.
"Lo hai detto tu, no? Fra due settimane. Dovete resistere ancora per due settimane. Quattordici giorni" gli dissi, piano.
"Anche tu. " aggiunse, baciandomi sulla fronte.
"Adesso cerca di dormire, Lea. Riposa. Ci sono io, qui con te" mi disse, mentre le sue carezze mi cullavano dolcemente nel sonno.

(1 ) Enchanted - MaledictisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora