"Non tutti i mostri fanno cose mostruose"
"Sempre questo manicomio" disse Theo guardando l'imponente struttura con le mani nelle tasche
"Come entriamo?" Chiese Liam alla rossa
"Come l'ultima volta, se ci beccano usa la forza soprannaturale, ci serve la chiave della cella, le rubiamo all'infermiere e poi andiamo" esclamò Lydia entrando dal cancello
***
"Non credevo fosse così facile" disse Theo guardando la porta che avrebbe portato al Nemeton
Liam lo guardò male e Theo sorrise mentre esaminava le ferite sulla spalla del Beta
"Così facile? Mi hanno sparato! Sparato!! Quale infermiere ha una pistola? Per fortuna che Lydia l'ha stordito" sibilò Liam guardandolo male mentre la chimera ridacchiava
"Chi ha le chiavi?" Chiese Lydia guardando Liam
"Eccole" disse il beta tirando fuori la chiave, passò il pollice su di essa, sembrava la chiave che aveva disegnato Lydia, tutto ritorna.
Il beta aprì la porta e la spinse sentendo un cigolio, poi la porta si aprì e il Nemeton era proprio lì.
Liam avanzò e sentì già il potere che emanava"Quindi...dopo questo che succede? L'albero parla e ci dice come fare a farmi andare all'inferno?" Chiese Theo sarcastico guardando l'albero
"Non lo so" disse Liam "Che succede adesso?" Chiese allora alla rossa
"Proviamo a toccarlo?" Disse la banshee come se fosse una domanda, come se fosse insicura di quello che stavano per fare
I due si mossero in sincrono e toccarono l'albero, proprio come Theo
"Liam, Liam, smettila" urlava sua madre, Liam la sentiva ma la sua voce era come ovattata. Frantumò la sedia contro il muro mentre la rabbia cieca lo pervadeva "Liam, ti prego, tesoro"
Ma Liam non la ascoltava, strinse i pugni fino a farsi male e ruppe lo specchio dell'ingresso con un pugno, Jemma urlava al ragazzo di fermarsi, di cercare di controllarsi ma lui non la sentiva, glielo avevano detto, che lui era una bomba, una bomba in attesa di esplodere
"Liam, ascoltami, Liam, ti prego tesoro, guardami, cerca di calmarti" gli sussurrava dolcemente sua madre ma anche lei spaventata indietreggiò fino al muro mentre il figlio ancora distruggeva la casa. La madre provò un ultimo disperato tentativo, gli cantò la canzone che gli cantava quando era piccolo, la sua ninna nanna preferita, Liam in un primo momento non se ne accorse poi però distolse lo sguardo dal muro che era impegnato a picchiare e guardò la madre che in ginocchio e con le lacrime che le percorrevano il viso cantava la sua ninna nanna
Liam si fermò e sentì la sua rabbia svanire, Jemma continuava a cantare mentre Liam realizzava ciò che aveva fatto, il quattordicenne cadde a terra scoppiando in un pianto incontrollato e stringendosi tra le braccia, Jemma e gattonò fino al figlio e lo strinse tra le braccia mentre Liam continuava a ripetere dei "mi dispiace" intrisi di dolore
"Tranquillo, tranquillo, amore, va tutto bene, va tutto bene" lo abbracciò con forza mentre il piccolo piangeva tra le braccia della madre "Ti amerò sempre amore, tranquillo, va tutto bene"
Theo toccò l'albero un po' scettico, sperava che quest'ultimo gli desse la risposta per andare dove doveva stare ma non voleva lasciare Liam, voleva restare con lui, non voleva lasciare l'unica persona che abbia mai amato anche se era consapevole che doveva, per Liam
Uno
Due
Tre
Quattro
Theo contava, contava i secondi che separavano questa quiete all'arrivo dei dottori, sapeva ogni loro mossa, era cresciuto con loro, sapeva che tra quarantasei secondi esatti la porta si sarebbe aperta e la loro voce metallica avrebbe rovinato il silenzio del laboratorio
Dieci
Undici
Dodici
Li temeva, li temeva e li rispettava, ma quel rispetto era dovuto al terrore che provava verso di loro
Venticinque
Ventisei
Ventisette
Ventotto
Qualche volta voleva andare via, voleva essere un quindicenne semplice, andare a scuola, avere degli amici, una ragazza, o anche un ragazzo, questo era messo in dubbio dalla chimera, ancora non lo sapeva bene
Trentatre
Trentaquattro
Temeva solo chiedere ai dottori di poter andare a scuola, di poter vivere una vita normale, per loro Theo era solo un mezzo per raggiungere i propri fini, era solo una loro creazione e Theo temeva che quando avessero raggiunto il fine si sarebbero sbarazzati di lui
Trentasette
Trentotto
Trentanove
Quaranta
Theo sospirò, aveva paura di loro ma erano la sua unica famiglia, non aveva nessun altro, lo avevano cresciuto, erano la sua famiglia e non sarebbe sopravvissuto senza di loro
Quarantadue
Quarantatre
Quarantaquattro
Theo prese un bel respiro, guardò verso la porta e alzò la testa mentre vedeva la porta aprirsi
Quarantacinque
Contare lo aveva sempre aiutato, a regolare il battito mentre mentiva, a restare calmo mentre i dottori torturavano qualcuno, a resistere alle urla di terrore
Odiava quella vita ma era il prezzo per il potere, ed era l'unica cosa che voleva
Quarantasei
La porta si aprì di scatto, i tre dottori entrarono e dietro di loro c'era l'ultimo esperimento fallito, aveva il mercurio che usciva dalla bocca e dal naso, anche dalle orecchie e Theo rabbrividì, aveva paura di diventare qualcosa di simile, qualcosa di fallito
Lydia fu la prima a uscire da quello stato di trance, il Nemeton l'aveva fatta tornare a quando era piccola e poi aveva avuto la risposta che cercava, Liam e Theo invece restarono nella loro posizione per qualche altro secondo poi caddero all'indietro, Liam aveva le lacrime agli occhi e Theo un espressione determinata in viso
"Come mi portate all'inferno?" Chiese Theo serio, se lo meritava e non aveva più paura, basta essere terrorizzato, avrebbe fatto qualcosa, avrebbe salvato se stesso
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Say Something//Thiam
FanfictionQuando sei solo, lasciato a te stesso, pensi, pensi ad un modo per non sentire più tutto il dolore dentro di te, un modo per scacciare quella paura che ti fa tremare le gambe, e un modo c'è, doloroso, definitivo, ma c'è Ed era quello che pensava The...