~05 Giulia

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-Ti avevo detto che non avresti dovuto più piangere. Dovevi essere forte. Dovevamo essere forti...
-Ma io sono felice...- le sussurrò lui, stringendola forte.

Mentre affondava il viso nell'incavo del collo del corvino, la verità, un ricordo che il suo cervello aveva fatto di tutto pur di rimuoverlo, la colpì in faccia come uno schiaffo.

Era sua madre. Lei era piccolina, forse aveva quattro anni, ancora accanto all'uomo che l'aveva portata via dai due bambini, e... le braccia della donna la stavano stringendo e le diceva che da quel giorno sarebbe stata sua figlia. Era un ricordo di un paio di secondi, però...

-Io...- mormorò incredula, battendo le ciglia, per allontanare quelle immagini dalla mente, con scarsissimi risultati. -Sono stata... Adottata...

Strinse il ragazzo piena di rabbia e tristezza, per poi lanciare un grido frustato attutito dal petto del ragazzo.
-Giulia, va tutto bene...- sussurrò Nico, cercando di calmarla, carezzandole i capelli corti.

-No. Non va tutto bene. Va male. Io. Sono stata adottata. E tu...- ringhiò -Tu lo sapevi... Tu lo sapevi e non mi hai detto nulla! Tu hai lasciato che un uomo mi portasse via. Via da te!- lanciò un altro grido più potente sempre attutito dal petto del giovane, e nel parcheggio dell'McDonald si aprì una crepa nel terreno.

La rabbia nel corpo di Giulia scemò in un batter d'occhio per lasciare posto alla paura, come un sasso lanciato sul pelo dell'acqua che rompe la superficie piatta, increspandola.

-Nico... Dimmi che non sono stata io... Dimmi che non sei stato tu... Dimmi che è solo una coincidenza... Ti prego.

-Oh-oh...
Giulia guardò alle spalle di Nico e intravide Alessandra.
Lei la salutò timidamente e distolse lo sguardo.

-È una tua amica?- sussurrò al corvino, cercando di non essere sentita dalla ragazza.

-Alessandra. Figlia Di Atena. Ha passato quello che stai passando tu con... La storia dei libri.- mormorò per evitare che le persone che si erano raccolte vicino alla crepa lo sentissero.

-Cosa... Cosa voleva dire con quel "Oh-oh"?- chiese cercando di evitare di pensare al termine "Figlia Di Atena".

-Che... Con la maggior probabilità... Sei stata tu ad aprire quella crepa...- rispose la diretta interessata.

-Cosa? No no... Dev'esserci un errore...- balbettò, e Nico le prese le mani, le asciugò le lacrime, come lei aveva fatto poco prima e la fissò serio negli occhi.
-Dobbiamo andare a fare una chiacchierata con mio padre. Non mi guardare con quella faccia. Sì. È lui. Ma stai tranquilla... Ci sarò io con te, okay?

-Nico, io non capisco...

-Neanche io, Giulia. Non sto capendo nulla neanche io.- sussurrò Nico, per poi stringerla di nuovo, lasciandosi andare in un pianto liberatorio.

-Buonasera.- Nico salutò il nonno di Giulia, Eliza e Giorgia con un sorriso forzato, per coprire lo stress che mostrava in viso. -Io... Vorrei uscire con Giulia, stasera. Sarà di ritorno a casa, prima di mezzanotte. Per voi va bene? Giuro Sullo Stige... Cioè, prometto che mi prenderò cura di lei. Non le farò accadere nulla di male.- disse tutto d'un fiato, lasciando il nonno sconcertato, e togliendoli le parole per qualche minuto.

-Sì... Sì, credo può andar bene- Disse infine -Stai attenta, però, Giulia.

-Si, nonno, grazie...

Afferrò la mano di Nico, e prima di vedere Giorgia con un sorriso stampato in faccia per quello che era appena successo, e cioè che la sorella aveva la prima "Uscita" con il suo "fidanzato", si allontanò nel parcheggio, gli scarponcini che risuonavano sul cemento liscio.

La Figlia Segreta Di Ade || DA REVISIONAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora