Per la madre non era un problema viaggiare. Lei lavorava su un treno che viaggiava per tutti gli Stati Uniti. Le bastava dire che si doveva fermare a Long Island, per poi ripartire sul prossimo treno della compagnia e continuare il suo mestiere. Dato che vivevano a Manahattan, non era un problema per lei tornare a casa la sera, visto che era una città dove i treni della sua compagnia passavano quasi ogni ora.
Dopo circa un'oretta, la madre di Giulia era davanti a lei e al fratello Nico.
-Scusa mamma, se ti ho fatto correre, ma...
-Non preoccuparti... Avevo intenzione di fermarmi una mezz'oretta...- La madre adottiva della ragazza era una bella donna, dai capelli neri e gli occhi azzurri. Gli zigomi alti mettevano in risalto lo sguardo serio.
Era alta e indossava la divisa rossa della compagnia ferroviaria per la quale lavorava. Era una donna dolce e gentile e faceva di tutto pur di capire gli interessi della figlia. -Nonno, Eliza e Giorgia?
-Sono in spiaggia. Mi hanno lasciato un biglietto sul frigo. Ieri sera ho fatto tardi...
-Okay, va bene... Perchè mi hai chiamata?
-Mamma...-iniziò con voce ferma la ragazza, guardandosi i piedi -Dimmi la verità, ti prego... Sono o non sono tua figlia?
La donna strabuzzò gli occhi sorpresa per la domanda della figlia e si sedette su una panchina, prendendosi il viso tra le mani, fissando il marciapiede della stazione, un luogo all'aperto con rumori, colori, e odori diversi
-Io ho...- continuò lei -Ho incontrato il mio fratello naturale...
La donna alzò lo sguardo e incrociò gli occhi con quelli di Nico, guardandolo davvero per la prima volta. Lo salutò con un distaccato "Buongiorno" e tornò ad ascoltare Giulia.
-Ma... Questo non è tutto... Mamma, siediti... Percy Jackson... ecco... è tutto reale. Non so se mi spiego... Lui è Nico Di Angelo, figlio di Ade, e io... Sono sua sorella.- Non voleva incrociare lo sguardo della donna, per pauradi quello che potrebbe trovarci.
-Giulia.- la madre la guardò sconcertata -Con tutto il bene che ti voglio, ma... Non posso credere a quest'ultima cosa che hai detto. Sì, mi dispiace per la storia dell'adozione che l'hai dovuto scoprire da sola, ma questo... Lo sai come sono. Se non vedo, non credo. Scusami...
-Vieni, allora.- Giulia la prese per un braccio e la trascinò via, testarda. La trascinò nei giardini davanti la stazione, dove un gruppo di ragazzi chiacchierava ad alta voce, con delle valigie colorate nelle mani ed un paio che controllavano distrattamente i messaggi. -Forza Nico. Faglielo vedere. Avanti.
-Giulia, cosa?- chiese lui, distogliendo lo sguardo da una ragazza che lo stava fissando con imteresse.
-Quella cosa...- Lo supplicò -Ne abbiamo parlato prima...
-Credo che ci riusciresti anche tu...- ridacchiò piano.
-Cosa? No, io non posso, non so...
-Invece sì. Ci sei riuscita, prima.
-Non posso, Nico, mi spiace.
-Scusate- chiamò la mamma di Giulia, spazientita, controllando l'orologio al polso. -Possiamo fare in fretta? Dovrei tornare a lavorare...
-Ti prego...- supplicò al fratello -Solo questa volta. Una cosa qualunque. Anche piccola.
-Solo questa volta, però...- si rassegnò sorridendo rassegnato alla sorella. Congiunse le mani e una piccola crepa si aprì sotto i suoi piedi. Ne uscì un mucchietto di ossa che si mise a zampettare su per la sua gamba, fino a raggiungere la sua spalla, aggrappandosi alla maglietta nera. Nico lo prese in mano e lo fece arrampicare sul suo indice.
Assomigliava ad un topo, ma era molto più piccolo, probabilmente, perchè era solo un mucchietto di ossa.
Pur essendo solo uno scheletro aveva degli occhietti blu notte che scintillavano sotto la luce del Sole.
La mamma aveva uno sguardo incredulo. Teoricamente non avrebbe potuto vederlo, ma Nico sapeva manovrare la Foschia dopo che Hazel gli aveva mostrato come fare, e quindi Cristina potè vedere chiaramente il topolino di ossa.
-Okay okay.- sopirò -Ci credo... Wow... Questo sì che è strano. Quindi... Devi partire per il... Campo Mezzosangue...?
-Esattamente. Per tutta l'estate...
-Serve qualche importo?
-No- si intromise Nico -Nulla, signora...
-Benissimo. Allora... ci sentiamo, no?
-Vedrò se posso fare qualcosa...- rispose la ragazza guardandola dritta negli occhi, per poi abbracciarla -Sono contenta che abbia accettato questa situazione. Glielo dici tu, a papà, a nonno e...?
-Scusami se non ti ho detto prima dell'adozione, ne sono completamente dispiaciuta. E comunque sì. Glielo dico io...
-Non ti preoccupare. Siamo a posto. Ti Voglio Bene. Grazie per esserti presa cura di me in questi anni, e grazie per aver capito...- le sussurrò per poi alzarsi e scomparire nell'ombra insieme a Nico e al suo nuovo amichetto con un gran sorriso.
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La Figlia Segreta Di Ade || DA REVISIONARE
FanfictionCosa succederebbe se una ragazza come noi, un giorno, scoprisse che tutto quello che abbiamo sempre letto, quella che abbiamo creduto per giorni, settimane, mesi, se non per anni fosse solo la fantasia di un uomo, si rivelasse reale? E se noi, con l...