CAPITOLO 2

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È l'ora dei provini e come d'accordo andiamo io, Lia e Logan insieme. Io e Logan siamo gli ultimi. Sia lui che io facciamo i provini per i protagonisti. È una storia scritta da Dylan, un mio amico. L'ha scritta un po' di tempo fa e quando l'ho letta l'ho incoraggiato affinché parlasse con la preside per metterla in scena. Logan mi ha chiesto di provare insieme, anche se il provino lo faremo separati. Faremo entrambi i protagonisti, o almeno lo spero. Lui è davvero bravo a recitare e in realtà non me lo aspettavo. Credevo si sarebbe tirato indietro all'ultimo, invece no. È qui, difronte a me, concentrato come non lo avevo mai visto e molto sicuro di sé. Non mi sfuggono le occhiatine maliziose, i sorrisini e le battutine che si lascia sfuggire non troppo velatamente. Credo mi piacciano tutte queste attenzioni anche se non so a cosa siano dovute e perché abbi cambiato completamente il suo atteggiamento, almeno con me. Lui e Lia continuano a non sopportarsi a vicenda...

-Conosci questo Dylan che ha scritto la storia?-

-Sì, è un mio amico. L'ho conosciuto al club di scrittura e poi al corso di teatro, cioè qui. L'ho incoraggiato io a presentare questa storia come spettacolo per la scuola. E l'ho anche aiutato un po' a scrivere- affermo con un pizzico di orgoglio. Le scene migliori, stanno a quanto detto dalla professoressa, sono proprio quelle che ho suggerito io. Amo la scrittura e chi mi conosce lo sa, come sa che amo il teatro e qualsiasi forma d'arte.

-Davvero? Non sapevo fossi piena di talenti- forse è per il tono che usa, o lo stupore piacevole nei suoi occhi, o il fato che si sta avvicinando a passo lento come un predatore fa con la sua preda. Mi ritrovo ad indietreggiare fino a scontrarmi con la parete alle mie spalle. Logan è a un sospiro da me, continua a guardarmi le labbra che mi sto torturando con i denti perché non so cos'altro fare. Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi si sporge in avanti fino a sfiorarlo con i denti. Trattengo il fiato mentre cerco di sembrare indifferente, anche se è del tutto inutile. Lui è attraente e sa di esserlo e per qualche ragione adesso è me che ha puntato. È sfrontato come nessun'altro mentre con un mano mi accarezza il braccio e porta l'altra all'angolo della mia testa, appoggiandosi alla parete.

-Non sai niente di me Logan- trovo i suoi occhi e, Dio, sono pieni di fuoco e fiamme. Deglutisco a fatica, ma non abbasso la testa. Anzi, raddrizzo la schiena e lo affronto con tutto il corpo.

-Sydney andiamo ascoltami- stronzo. Ha preso a recitare come se nulla fosse. La sua voce è bassa, intensa, mi fa tremare le gambe facendomi abbandonare ancora di più contro il muro alle mie spalle. È troppo vicino. Troppo seduttore. Lui è troppo. Mi sta sopraffacendo.

-Ascoltarti? Perché dovrei? Tu non l'hai fatto quando te l'ho chiesto io- la voce mi trema, ma continuo a sostenere il suo sguardo. Credo di non avere più fiato in corpo.

-Non volevo farlo okay?- alza di poco la voce in tono arrabbiato. Stringe la mascella e scaglia un pugno al muro facendo voltare tutti nella nostra direzione, ma non vi prestiamo molta attenzione. È come se non riuscissimo ad allontanarci o a smettere di guardarci.

-Allora perché l'hai fatto?- ho la voce spezzata. Stavolta per la recitazione e non per lui. mi immedesimo così tanto nel mio personaggio che gli occhi mi si riempiono di lacrime e il labbro inferiore inizia a tremarmi. Può sembrare strano visto da fuori, ma in questo momento mi sento invincibile. Non lo so spiegare, ma è una sensazione che solo la recitazione riesce a provocarmi.

-Non posso dirtelo... Non posso, ma ti prego fidati di me- appoggia la fronte contro la mia continuando ad avere lo sguardo perso nei miei occhi, come se stesse cercando di scrutarmi l'anima. Allora, ci sei riuscito?

-Perché non puoi dirmelo? E con che faccia mi chiedi di fidarmi di te?- poso le mani sul suo petto e faccio per allontanarlo, ma lui non si muove nemmeno di un passo. Piuttosto afferra i miei polsi per evitare che ritragga e mani.

-Hey ascoltami. Credi in me. Fidati di me- mi supplica con l sguardo, con la voce, con il viso, con il corpo. Potrei quasi crederci. Ho detto quasi... Scuoto la testa liberandomi dalla sua presa così da poter smettere di toccarlo, anche se non è esattamente ciò che voglio.

-Perché dovrei farlo? Perché dovrei fidarmi di te? Mi hai solo fatto del male e questo non cambierà da un momento all'altro- adesso to improvvisando. Mi sto lasciando trasportare dalla situazione e dalle sensazione che sento. Una brava attrice deve saper fare anche questo. Incanalare tutto ciò che prova nella scena.

-Perché ti amo... Io ti amo Sydney- si avvicina ancora di più fino a schiacciarmi col suo corpo. Ad ogni respiro che faccio il mio petto si scontra con il suo e lui sembra apprezzare molto la cosa. Continuiamo a guardarci, a sfidarci senza dire una parole. Logan passa il pollice sul mio labbro inferiore per accarezzarlo e, non so quale forza mi spinga a farlo, ma lo sfioro appena con la lingua. Porta la mano sotto al mio mento per alzarmi la testa e si avvicina, ancora, quasi come volesse baciarmi e io schiudo le labbra per lui facendolo sorridere.

-Era perfetta- applaude Dylan attirando la nostra attenzione ed interrompendo la magia. Logan, quasi infastidito, è costretto ad indietreggiare e a lasciarmi libera di respirare di nuovo finalmente. Sono così sconvolta e ancora presa dalla sensazione del suo corpo schiacciato contro il mio che non capisco a cosa si riferisca il mio amico.

-Non volevo, ma ho assistito alla scena. Sembrava così reale. Ora ne facciamo una da soli. Ma posso già dirvi che siete perfetti- Dylan è così euforico che neanche presta attenzione al mormorio di Logan sul fatto che quella scena era vera. Lo guardo, ma lui non ricambia. Piuttosto chiede conferma al regista. Fa strano considerarlo tale, ma sono contenta per lui. Se lo merita.

-Voi siete la Sydney e l'Adam che stavo cercando. C'è della chimica tra voi e non si trova ovunque-

-Beh è merito della mia partner- dice Logan facendomi il suo solito sorriso malizioso e l'occhiolino prima di seguire Dylan verso il palco.      

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