HETERO: markhyuck.

sechzehn.

anche quel giorno i due avevano l'appuntamento alle quattro, e donghyuck fece nuovamente ritardo, presentandosi fuori l'accampamento del maggiore verso più o meno le cinque.
mark aprì la porta, ormai esasperato ma non sorpreso, aspettandosi dal minore delle spiegazioni.

«MARK GIURO CHE NON È STATA COLPA MIA, ERO CON RENJUN E CI SIAMO ADDORMENTATI, POI MI SONO SVEGLIATO E MI SONO RESO CONTO DELL'ORARIO»
spiegò rapidamente, talvolta gesticolando nel panico, entrando in casa quando l'altro gli fece spazio.
«è per questo che hai un cespuglio in testa?» chiese mark tranquillamente, allungando una mano per sistemare i capelli del più piccolo, che non disse nulla e lo seguì verso la solita stanza.
«non abbiamo molto tempo... se non ti dispiace proveremo acappella» propose mark, passando un microfono a donghyuck,
«mh ci sto» rispose quest'ultimo, poi calò il silenzio.

«allora? vuoi iniziare?» ad attaccare bottone fu il maggiore, infastidito.
la sua espressione cambiò immediatamente quando il minore iniziò a cantare, trasmettendogli le stesse sensazioni del giorno prima.
lo guardò di istinto, notando che i loro occhi si incontrarono in breve tempo.
mentre proseguivano com la performance, entrambi, a piccoli passi, si fronteggiarono.
cantavano come se si stessero dedicando le parole, come se si stessero parlando.
sembrava quasi una conversazione indiretta.

avvicinarono i loro volti, incoscienti, i loro nasi si sfiorarono.

questa volta ad interrompere quella piccola magia fu haechan stesso, come se si fosse reso conto che ciò che stessero facendo fosse sbagliato, irrispettoso nei confronti di herin. infondo mark aveva una ragazza e lui non voleva fare il guastafeste, era una persona giusta... inoltre quella situazione non avrebbe fatto bene neppure a sé stesso, che cadeva sempre più in amore nei confronti dell'altro. semplicemente prese le sue cose e corse via, come se stesse scappando, lasciandosi alle spalle la confusione che prendeva il sopravvento nella testa di mark.